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Roma, il duo Caggiano-Covacich al MAXXI: la parola diventa musica e il suono si fa racconto

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Dopo le applaudite performance a Polla e a Caggiano (l’aria di casa fa sempre piacere) il Maestro Antonio Caggiano, percussionista di fama internazionale è tornato a Roma dove insegna strumenti a percussione presso il Conservatorio Santa Cecilia. Nella capitale qualche giorno fa si è esibito al MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo in uno spettacolo del quale è stato protagonista insieme allo scrittore Mauro Covacich dello spettacolo “Un secondo di vita adulta”, una performance in cui voce e percussioni si intrecciano per evocare emozioni, visioni e memorie.

Un flusso unico di pensieri e immagini che diventa esperienza condivisa in cui la parola diventa suono, gesto, materia musicale, mentre le percussioni assumono il ruolo di voce narrante, capaci di evocare stati d’animo, tensioni, memorie: “In un rifugio di montagna un uomo assiste impotente alla caduta di una giovane madre con il neonato in braccio. La dinamica dei due corpi che precipitano uniti insieme dura non più di un secondo, nel quale però la mente dell’uomo esplode in una miriade di pensieri, lampi che si mischiano alle immagini in movimento, in un flusso di coscienza che tesse un filo invisibile tra le vite di questi tre umani e il loro destino”. Non un semplice accompagnamento, ma un’esperienza in cui l’ascolto diventa visione interiore e la parola si fa suono.

Antonio Caggiano

La location ha fatto da degna cornice ad uno spettacolo che è stato molto apprezzato dal pubblico numeroso e competente che ha a lungo applaudito i due protagonisti. Tra le antiche rovine di Roma e i capolavori rinascimentali, il MAXXI, il Museo Nazionale d’Arte del XXI secolo, è un rinfrescante cambio di passo. Il museo comprende uno spazio dedicato all’arte e un altro all’architettura, ma è forse più famoso per l’impressionante edificio stesso, progettato dalla leggendaria Zaha Hadid, architetto irachena naturalizzata britannica che ha ricevuto il Premio Pritzker nel 2004 (prima donna a ottenerlo) e il Premio Stirling nel 2010 e nel 2011. Il MAXXI non è solo un museo: è un vivace centro di espressione creativa e di scambio culturale. Questo spazio dinamico promuove l’innovazione e la collaborazione, offrendo un ricco arazzo di mostre di arte, architettura, design e fotografia.

Antonio Caggiano, originario di Polla, formatosi come percussionista al Conservatorio dell’Aquila e come compositore al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, nel 1987  dà vita con Gianluca Ruggeri all’Ensemble Ars Ludi con cui partecipa a importanti festival e rassegne nazionali e internazionali, intrecciando rapporti di collaborazione con alcuni fra i maggiori compositori contemporanei quali S. Reich, G. Battistelli, A. Part, G. Bryars. Nel 2022 l’Ensemble vince il Leone D’argento alla Biennale Musica di Venezia. Attivo come timpanista e percussionista nelle maggiori istituzioni lirico-sinfoniche italiane ha collaborato con importanti direttori quali L. Bernstein, G. Sinopoli, L. Maazel, D. Gatti, W. Sawallisch, M.W. Chung. Ha lavorato con diverse generazioni di compositori internazionali contribuendo attivamente alla creazione di un nuovo repertorio per percussioni. Collabora in qualità di solista con prestigiosi Ensemble ed è docente di strumenti a percussione presso il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma. Scrive musiche per il teatro, la danza e collabora spesso con visual artists. Ha tenuto corsi al Cantiere Internazionale d’arte di Montepulciano, alla Sibelius Academy di Helsinki e seminari e stages in varie parti del mondo. È il primo docente di strumenti a percussione presso l’Accademia Chigiana dal 2015.

Mauro Covacich

Mauro Covacich, giornalista e scrittore, un breve periodo dedicato all’insegnamento (è laureato in Filosofia) ha esordito nella scrittura nel 1993 con Storie di pazzi e di normali, un romanzo verità sulle istituzioni psichiatriche nato dall’esperienza maturata presso il Dipartimento di salute mentale di Pordenone, cui hanno fatto seguito tra gli altri Colpo di lama (1995),  Mal d’autobus (1997), Anomalie (1998), la raccolta di resoconti dei suoi viaggi in Italia come reporter La poetica dell’Unabomber (1999),  L’amore contro (2001) e Trieste sottosopra. Quindici passeggiate nella città del vento (2006). E’, inoltre, autore della pentalogia nota come “ciclo delle stelle” e composta dai romanzi  A perdifiato (2003), Fiona (2005) e Prima di sparire (2008), dalla videoinstallazione L’umiliazione delle stelle (Fondazione Buziol-Einaudi-Magazzino d’Arte Moderna Roma, 2010) e dal testo A nome tuo (Einaudi, 2011).

Docente di Scrittura creativa presso l’Università di Padova (2000-12), collaboratore di testate giornalistiche quali Panorama e Il Corriere della Sera. Con  La sposa è stato finalista al Premio Strega 2015; con La città interiore (2017) ha vinto il premio Brancati ed è stato finalista al Premio Campiello). Nel centenario della scomparsa di Franz Kafka, Covacich ha pubblicato Kafka (La Nave di Teseo, 2024).

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