
Il centro storico di Caggiano — borgo arroccato tra le colline, ricco di vicoli medievali, antiche mura e leggende legate ai Cavalieri Templari — si prepara ad accogliere una novità che vuol essere ponte tra passato e futuro. Proprio in Largo Re Galantuomo, al civico 11, sorge la Locanda Severino, struttura conosciuta sia per il ristorante che per l’accoglienza alberghiera. Dopo un periodo di inattività, la locanda riapre sotto una nuova guida promossa dall’Istituto di Scienze delle Comunicazioni Visive, Arte e Natura, con il sostegno della Fondazione Morra, e con la supervisione del direttore Vittorio Palumbo.
Tra sapori di mare e radici del territorio
Non sarà un semplice cambio di insegna: la nuova direzione punta a bilanciare la tradizione culinaria caggianese, tipicamente legata a prodotti agricoli e piatti contadini, con l’inserimento della gastronomia di mare. Caggiano è piuttosto distante dal mare, e il suo legame con il pescato era più che altro mediato da conserve e scambi commerciali. I curatori del progetto prevedono due menù degustazione — “terra” e “mare” — che valorizzano il pescato fresco di stagione e gli ortaggi locali, come i carciofi bianchi del Basso Tanagro, oggi reintrodotti con fatica. A collaborare: la prof.ssa Milena Cafaro nella valorizzazione della cucina tradizionale e lo chef Vincenzo Piemonte, che porta con sé l’esperienza della famiglia Cucchiaro di Bacoli.
Riscoprire il borgo attraverso gli eventi gastronomici
La riapertura della Locanda Severino non è un fatto isolato, ma sembra inserirsi in una più ampia stagione di riscoperta del centro storico. Ogni anno, Caggiano ospita il Percorso Culinario nel borgo antico, durante il quale stradine, cortili e luoghi simbolo si animano con piatti tipici, artigianato e memoria collettiva. Tra i piatti tradizionali che fanno la reputazione del paese ricordiamo le lagane e ceci, la torta rustica detta “pasticcio caggianese”, la minestra caggianese, la braciola con polpette e piselli, e la pizza dolce glassata “naspro”. Durante queste manifestazioni, il borgo rivive come “museo diffuso”, mostrando le sue mura, il castello, chiese storiche e l’intreccio di vicoli che custodiscono simboli del passato.
L’inaugurazione è fissata per il 7 ottobre 2025. Per informazioni si può contattare Vittorio Palumbo ai numeri 351 941 9247 – 0975 480490.