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“Nocturnos” di Giovanni Bracco presentato a Polla: poesia, memoria e la lettera di Papa Francesco (VIDEO)

Presentato a Polla, presso la Biblioteca Comunale “Prof. Vincenzo Curcio”, il libro di poesie di Giovanni Bracco “Nocturnos” (Europa Ediciones), con una “Carta” di Papa Francesco. L’iniziativa si è svolta con il patrocinio del Comune di Polla, della locale Associazione Pro Loco e di “Polla città che legge”, in collaborazione con l’Associazione Voltapagina.

A dialogare con l’autore è stato Mons. Antonio De Luca, Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro. Nel corso dei lavori, coordinati dal giornalista Giuseppe D’Amico, sono intervenuti il sindaco Massimo Loviso e il Delegato alla Cultura Giovanni Corleto.

Elemento di grande rilievo della nuova raccolta è la lettera di Papa Francesco, inserita a mo’ di prefazione nel libro. Una missiva che contiene considerazioni di elogio e fraterni apprezzamenti nei confronti dell’autore. Scritta in spagnolo e non tradotta, conferisce unicità e forza alla poetica della silloge.

L’altro elemento distintivo è la riproposta dei testi in italiano con relativa traduzione in spagnolo (mentre la precedente edizione riportava la traduzione in inglese). Si tratta dunque di un’opera che si rivolge ai lettori anche a livello internazionale, arricchita dalla luce delle parole di Papa Francesco. La poesia di Giovanni Bracco si conferma intensa, emozionante e capace di spaziare dal piano personale fino alle più complesse problematiche sociali.

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Nocturnos è una raccolta di poesie ermetiche nella forma, spesso brevi e senza titolo: è il lettore a doverle interpretare con la propria chiave di lettura.

  • La prima parte, intima e autobiografica, è una sorta di confessione dell’anima: il rapporto con le stelle e la luna, viste come presenze femminili; il desiderio di attendere le stelle cadenti, sostituito dal cadere di una mela marcia dal giardino; il bilancio della vita racchiuso nei versi “Molto ho avuto, moltissimo ho preso”.
  • La seconda parte è naturalistica, dedicata agli uccelli, specchio del sentire dell’autore: la cicogna indecisa se migrare, il gabbiano che sa dove andare, il merlo tra le begonie, il gallo che canta alla controra, le galline che d’inverno cercano un giaciglio.
  • La terza parte è un viaggio nella tragedia dei migranti, colma di dolore e speranza. Scrive Bracco: “Interratemi coi vestiti miei. Dalle tasche germoglieranno datteri, semi di acacia, miglio e di basilico”.

Proprio su questa terza sezione e sulla lettera di Papa Francesco si è sviluppato un intenso dibattito. Mons. Antonio De Luca ha affermato: “Gli sbarchi raccontano storie drammatiche, con il mare Mediterraneo che da luogo di convivialità è stato trasformato in un cimitero. La storia ci giudicherà in maniera grave. La prima sfida è l’accoglienza; la seconda è promuovere l’inclusione”. Nella lettera, il Santo Padre scrive: “Nel leggere i versi in quelle pagine, ho potuto sentire nel cuore il dramma di quegli immigrati che, con speranza, si imbarcarono su una nave ma non riuscirono a portare a termine il loro viaggio. Le tue poesie sono state anche un’opportunità per chiedere al Signore di rinnovare la speranza dell’umanità in un futuro migliore, in cui nessuno si perda nel mare dell’indifferenza. Spero che chi leggerà il tuo libro possa addentrarsi nella notte e lasciare che la luce di Gesù illumini il suo cammino. Prego per te, per le tue intenzioni e per coloro che leggeranno le tue poesie. Ti chiedo di non smettere di pregare e far pregare per me. Che Gesù ti benedica e la Santa Vergine ti protegga. Fraternamente, Francisco”.

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Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
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