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Celle di Bulgheria: la storia del Canonico Antonio Maria De Luca diventa un fumetto

Sarà presentato domenica 27 luglio (ore 18:00) a Celle di Bulgheria presso l’Auditorium Comunale “Arch. Giuseppe Guida” il volume “Fratelli di Libertà. Un prete rivoluzionario”. Storia del Risorgimento nel Cilento: l’azione del Canonico Antonio Maria De Luca attraverso la tecnica del fumetto. Perché la memoria del sacrificio dei nostri antenati sia sempre viva nelle nuove generazioni.

Riportiamo di seguito i nomi degli Autori: Antonio Mondillo (Sceneggiatura); Riccardo Innocenti (Disegni); Silena Moni (Chine); Elena Nard (Colori); Stella Elisa Cassinese (Progetto Grafico & Lettering). Da segnalare, inoltre, la prefazione di Enzo Carelli che ha proposto il progetto del Club e i testi del già citato Antonio Mondillo. Nel corso della manifestazione di presentazione il programma prevede i saluti di Giuseppe Carlo Balbi (Presidente dell’E-Club Rotary Villammare Film&Friends), dei sindaci di Celle di Bulgheria e Roccagloriosa (Gino Marotta e Roberto Cavalieri),; l’introduzione di Enzo Carelli ) Past Presidente del Club Rotary) e l’intervento dello storico Pasquale Carelli. Il giornalista Giuseppe D’Amico dialogherà con il prof. Carmine Pinto, Ordinario di Storia Contemporanea e Direttore del Dipartimento Studi Umanistici dell’Università di Salerno. Concluderà i lavori l’Arch. Angelo Di Rienzo, Governatore del Distretto Rotary 2101-Campania.

L’iniziativa editoriale rientra in un progetto voluto dal Rotary E-Club Villammare Film & Friends che ha visto la partecipazione in District Grant di altri Club del Distretto; è stato finanziato dalla Rotary Foundation, dalle Istituzioni del territorio e in parte da privati. Nella nota introduttiva il presidente Enzo Carelli ricorda che “l’opera, a fumetti, è centrata sulla figura e l’operato del Canonico Antonio Maria De Luca. Per me l’occasione assume una valenza particolare dovuta sia alla coincidenza di essere nativo dello stesso paese del Canonico, Celle di Bulgheria, sia perché mi riporta alla ormai trascorsa adolescenza quando il prelato era ancora una figura che sopravviveva in modo quasi leggendario nella storia collettiva della nostra comunità e noi ragazzi facevamo a gara per poter entrare nella casa del Canonico, austera e custode di storie misteriose che stuzzicavano la curiosità e facevano volare la nostra fantasia. All’autore, Antonio Mondillo, va riconosciuto il merito di aver elaborato una proposta editoriale veramente innovativa, in quanto sono convinto che questa pubblicazione oltre a restituire alla storia del Cilento un vero protagonista che ha osato pensare ed agire, assume un significato veramente particolare perché, per parlare di storia, l’autore utilizza uno strumento nuovo, potente, come il fumetto, capace di emozionare e incuriosire in modo da riuscire a parlare soprattutto ai più giovani di momenti particolarmente importanti della nostra storia”. L’opera si rivolge a tutti e, in particolare, ai Cilentani e agli studenti del territorio affinché possano avvicinarsi alla figura e all’operato storico del Canonico e di tanti alti uomini e donne cilentani che hanno dato la propria vita per realizzare un grande sogno di libertà.

Antonio Maria de Luca era un uomo di Chiesa che godeva di grande considerazione per le approfondite conoscenze dottrinali, ma era soprattutto un politico accreditato di grande prestigio e autorevolezza anche fuori dal circondario, aperto alle idee innovatrici che, favorite inizialmente da uomini come Tanucci, Filangieri, Genovesi, sembravano poter aprire con gradualità il Regno a nuove forme politiche più liberaleggianti. La repressione guidata dal maresciallo Francesco Saverio Del Carretto  annientò la breve esperienza della Repubblica partenopea, il comportamento del Re Borbone il quale, dopo aver concesso la Costituzione nel 1820, – che prevedeva l’elezione di un Parlamento dove sedeva come deputato anche Antonio Maria de Luca – divenne spergiuro e la revocò spense nel Canonico, come in tanti altri uomini, le speranze di un destino diverso per i territori periferici del Regno, ancora fortemente sottomessi oltre che al potere politico anche all’arretratezza e alla miseria. La diffusa insoddisfazione per il ritorno alla politica assolutistica e fortemente repressiva non potevano arrestare le idee di libertà e di progresso, anche sociale, che avevano conquistato l’animo di queste menti nobili e così, quando nel 1827 un gemito di libertà sembrò percorrere nuovamente l’Europa (dalla Francia, all’Inghilterra, alla Grecia) anche i carbonari del Regno napoletano credettero che i tempi fossero ormai maturi per dare vita ad un nuovo moto insurrezionale. Il fulcro del nuovo moto insurrezionale fu proprio il Cilento, dove era particolarmente diffusa la potente setta carbonara dei Filadelfi, guidata proprio dal canonico Antonio Maria de Luca. Il Canonico oltre ad essere l’anima dei moti cilentani del 1828, fu anche un antesignano del costituzionalismo, pietra miliare del suo pensiero, e un martire, insieme a tanti altri, perché difese fino alla fine le proprie idee. Infatti, il tentativo insurrezionale venne represso nel sangue e una volta sedata la rivolta tante furono le vittime della repressione borbonica: le menti più operose e più illuminate o caddero sotto il fuoco dei tribunali militari o furono condannati al carcere a vita o ai ferri per decine di anni.

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