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San Giovanni a Piro ricorda la distruzione di Bosco e l’insurrezione cilentana

di Elia Rinaldi

L’Amministrazione Comunale di San Giovanni a Piro, guidata dal sindaco Ferdinando Palazzo, ha scelto di commemorare il 197° anniversario della distruzione dell’abitato di Bosco e dell’insurrezione cilentana.

La cerimonia si terrà oggi alle 17:30 presso il Murale Ortega, a Bosco, dove sarà deposta una corona in onore dei caduti di quei moti che segnarono in maniera profonda la storia del territorio e dell’intero Mezzogiorno.

Quasi due secoli fa, proprio in questi luoghi, si consumò una delle pagine più drammatiche della repressione borbonica. Era il luglio del 1828 quando il piccolo borgo cilentano fu raso al suolo dalle truppe inviate da Francesco I, re delle Due Sicilie. Un’azione punitiva brutale, ordinata per soffocare nel sangue il fermento liberale che in quei mesi infiammava varie aree del regno. Bosco pagò un prezzo altissimo per aver dato voce e sostegno alla ribellione contro l’oppressione monarchica: le sue case distrutte, la sua autonomia amministrativa cancellata, la sua popolazione piegata dalla violenza del potere.

Il 7 luglio 1828, il brigadiere Francesco Saverio Del Carretto eseguì gli ordini del re e guidò le truppe borboniche nell’attacco al villaggio. La distruzione di Bosco fu totale, fisica e simbolica. 

Oggi, quasi due secoli dopo, Bosco è diventato il simbolo di una resistenza silenziosa, di una comunità che ha saputo rialzarsi dalle macerie e custodire la propria identità, trasformando la memoria del dolore in consapevolezza storica.

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