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Foro di Lagonegro critico sulla bozza di Riforma dell’Ordinamento. Eletto il delegato e pronta una mozione per portare il tema nel Congresso Nazionale Forense

Il Foro di Lagonegro ha eletto il proprio delegato al XXXVI Congresso Nazionale Forense, in programma a Torino dal 16 al 18 ottobre 2025. A rappresentare l’Ordine sarà l’avvocato Michele Aldinio, che ha ottenuto 143 preferenze su 158 votanti, contro le 11 dell’altro candidato, avv. Erminio Cioffi. Una nota stampa a firma dell’Avv. Rosi Pepe, segretario del Consiglio dell’Ordine, sottolinea come il risultato “testimonia la forte coesione del Foro e la fiducia nella linea promossa dal Presidente del COA Vincenzo Bonafine, autore di una nota molto critica nei confronti della recente bozza di riforma dell’ordinamento forense”.

Vincenzo Bonafine

Il presidente Bonafine denuncia l’assenza di un reale confronto sulla riforma, presentata all’improvviso il 24 aprile scorso “alla vigilia di un lungo ponte festivo, senza il tempo necessario per un’analisi approfondita. Trovo inaccettabile – commenta il Presidente Bonafine – che la riforma non sia stata inserita tra i temi del Congresso, rendendo difficile anche la presentazione di mozioni integrative, specie per i piccoli Ordini”. La critica è relativa al merito e al metodo: il testo viene definito come non rispondente ai bisogni reali della categoria, che soffre sempre più di mancanza di tutela, insostenibilità dei costi, ricorso al telematico e liquidazioni irrisorie nei casi di patrocinio a spese dello Stato.

Secondo il Consiglio dell’Ordine di Lagonegro, la riforma metterebbe a rischio l’identità stessa della professione forense, favorendo i grandi studi legati al capitale e marginalizzando i liberi professionisti e gli avvocati lavoratori dipendenti, “che perderanno anche le tutele collegate alla natura del rapporto”. Di qui la proposta del COA di Lagonegro di presentare una mozione per inserire nel Congresso il tema “testo di riforma dell’ordinamento forense – esame, discussione, modifiche”, come tentativo per riaprire il confronto e “salvaguardare la natura storica e indipendente della figura dell’avvocato”. Secondo il presidente Bonafine “Opporsi a questa deriva è un dovere per chi crede ancora nella libertà e nella democrazia, che rischiano di ridursi a vuote enunciazioni”.

Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Lagonegro

Il documento è stato approvato dall’intero Consiglio dell’Ordine, che ha chiesto ai Delegati congressuali di attenersi a questa linea. L’auspicio del Foro di Lagonegro è che l’iniziativa trovi il sostegno di altri Ordini in tutta Italia, per dare voce a chi teme che questa riforma possa essere l’ennesimo colpo a una professione già in profonda crisi.

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