Di Geppino D’Amico
Con una semplice ma significativa cerimonia l’Associazione Palazzo Albirosa e l’Amministrazione Comunale di Salvitelle hanno ricordato, in occasione dell’80° anniversario della Liberazione, il prof. Carmine Alfredo Romanzi, Professore Ordinario di Igiene e Microbiologia all’Università di Genova, Magnifico Rettore di quella Università dal 1969 al 1984, Presidente della Conferenza Italiana dei Rettori dal 1976 al 1984, e protagonista in Liguria della lotta al Nazifascismo. Nella cappella cimiteriale che custodisce i resti mortali del prof. Romanzi è stata collocata una pergamena che ricorda l’attività scientifica e l’azione da lui svolta a Genova che si concluse con la resa dell’esercito tedesco di stanza in Liguria.

Presenti alla cerimonia la sindaca Maria Antonietta Scelza con alcuni amministratori, il presidente dell’Associazione Palazzo Albirosa Antonio Federico, e numerosi cittadini. Per la famiglia erano presenti la figlia Paola Romanzi con il consorte Francesco Palmieri (con i figli Vincenzo e Simone) e le nipoti Carmen e Manuela Del Bagno. “Con questa testimonianza, a 80 anni dal suo gesto eroico auspichiamo -ha affermato Antonio Federico- che la sua figura di cittadino esemplare possa essere perennemente ricordata e costituisca un esempio ed una guida alle future generazioni italiane e soprattutto a quelle del suo paese natale, che ha molto amato ed al quale era molto legato. Chiediamo al Sindaco e agli Amministratori del Comune che la figura del prof. Romanzi possa essere pubblicamente e perennemente ricordata nel modo in cui l’amministrazione comunale riterrà più opportuno”. Nel suo intervento la sindaca Maria Antonietta Scelta ha assicurato la disponibilità dell’Amministrazione a ricordare degnamente l’Illustre Figlio di Salvitelle e valuterà la possibilità di intitolare al prof. Romanzi una vita e con una targa che ne ricordi la professionalità e l’impegno.
Di Carmine Alfredo Romanzi ieri si è parlato anche a Genova alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che non ha scelto a caso di celebrare il 25 aprile nella città ligure. Ottant’anni fa a Genova i partigiani piegarono i nazifascisti senza il sostegno degli alleati. “Great job”, si complimentarono gli americani, quando piombarono in città due giorni dopo. Anche il quotidiano Repubblica ha dedicato ampio spazio alla manifestazione di Genova offrendo un ampio riepilogo dei fatti.
Il generale nazista Guenther Meinhold. Il capo del Comitato nazionale di liberazione, il partigiano operaio Remo Scappini. E il mediatore, il medico napoletano Carmine Alfredo Romanzi (figlio di un medico, Romanzi era nato a Salvitelle e si era trasferito a Genova dopo avere conseguito la laurea in medicina presso l’Università di Napoli, N.d.R.).

Meinhold aveva capito che la guerra era persa. “Non ho più voglia di combattere per Hitler”, scrive sul diario. Cerca la mediazione, all’insaputa del capo Siegfried Engel, “il boia di Genova”, lo spietato capo Sicherheitsdienst che era per resistere ad oltranza. La trova in Romanzi, antifascista azionista. Si vedono tre volte, nella prima metà di aprile. Poi Romanzi acconsente a un contatto. Hitler ha chiesto di fare saltare il porto, distruggere l’economia e l’anima della città, in caso di insurrezione popolare. Come aveva fatto orrendamente a Varsavia. La popolazione vive ore angosciose. Engel è favorevole al Fuehrer, a Meinhold l’ordine ripugna. E qui entra il terzo personaggio: Scappini. Operaio di vetreria, ha iniziato a lavorare a dieci anni, comunista, è stato a Mosca, in esilio a Parigi, quando torna in Italia è perseguitato dai fascisti si è fatto nove di carcere: il tribunale speciale gliene aveva inflitti ventidue.

È con lui che Meinhold deve scendere a patti. Il 25 aprile alle 19,30 a Villa Migone, sede della curia, davanti al cardinale Pietro Boetto, “giusto fra le nazioni”, viene firmata la resa. L’atto viene compilato in quattro copie, due in italiano, due in tedesco. Hitler, quando lo viene a sapere, condanna a morte Meinhold, per alto tradimento; il generale si consegna agli americani e avrà così salva la vita. Sarà prigioniero due anni, poi tornerà nella sua Gottinga, tornerà in Liguria per le ferie estive, nei decenni successivi. Scappini invece diverrà parlamentare di lungo corso del Pci. Romanzi il più longevo Rettore dell’Università di Genova e Presidente della Conferenza Europea dei Rettori. Il 1° agosto 1947 venne conferita alla città di Genova la Medaglia d’oro al Valor militare; il prof. Carmine Alfredo Romanzi fu insignito di medaglia d’argento.