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Antonio Cestaro, storico e docente d’eccellenza: nella sua Battipaglia l’omaggio di Rotary, Lions e Historia Nostra

Di Giuseppe Geppino D’Amico

La città di Battipaglia ha ricordato l’illustre concittadino Antonio Cestaro con un convegno che si è svolto presso il Salotto del Comune di Battipaglia sul tema “Antonio Cestaro vita, storia e società a cento anni dalla nascita”.

L’iniziativa è stata voluta e organizzata dal Rotary Club Battipaglia, dal Lions Club Eboli-Battipaglia e dall’Associazione Historia Nostra, con il patrocinio del Comune “per ricordare lo storico che ha dato lustro alla sua terra con un nuovo modo di raccontare ed esplorare il Mezzogiorno d’Italia”.

Nato ad Eboli nel 1924, Antonio Cestaro è stato un intellettuale che ha dato un contributo notevole alla cultura del territorio salernitano e lucano.

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Antonio Cestaro

Professore ordinario di Storia Moderna, tra i padri fondatori dell’Università degli Studi di Salerno, della quale fu Pro Rettore ed è stato docente anche presso l’Università di Basilicata. Dopo i saluti dell’Assessora alle Pari Opportunità Francesca Napoli (in rappresentanza della sindaca Cecilia Francese), dei Presidenti del Rotary Club di Battipaglia Orlando Caprino Caprino, del Club Lions Eboli Battipaglia Silvana Rocco, e di Ermelinda D’Elia, Presidente di Historia Nostra, ha introdotto i lavori la prof.ssa Sara Carbone.  Di rilievo gli interventi dei professori Antonio Lerra, Presidente della Deputazione Lucana di Storia Patria; di Giampaolo D’Andrea, Presidente dell’Associazione per la Storia sociale e religiosa del Mezzogiorno, e di Giuseppe Acocella, Rettore Magnifico dell’Università “G. Fortunato” di Benevento. Dopo alcune testimonianze di collaboratori e studiosi che hanno conosciuto e avuto rapporti con il prof. Cestaro, sono intervenuti i Governatori del Distretto Rotary 2100, Antonio Brando, e il Governatore del Distretto Lions 108 Ya, Tommaso Di Napoli. Presenti i figli del professore dott.ssa Mariella e avvocato Vincenzo, e numerosi congiunti.

Nel corso della sua lunga attività il professore Cestaro ha insegnato presso le Università di Salerno e di Basilicata. Proprio sul periodo lucano si sono soffermati Lerra e D’Andrea. Storico a tempo pieno, nel 1974 Cestaro è stato tra i fondatori del Centro Studi del Mezzogiorno ed è stato un pioniere degli studi sociali e religiosi che affrontava con rigore scientifico e sistema metodologico tracciando una nuova strada che in tanti hanno successivamente percorso.

Nel 1980, a seguito del terremoto che colpì l’Irpinia e la Basilicata, Cestaro ha guidato la fase di recupero di documenti civili ed ecclesiastici finiti sotto le macerie. In particolare, a Potenza è stato tra i fondatori dell’Associazione per la Storia Sociale del Mezzogiorno. Dal 1987 al 1989 si attivò nell’organizzazione del ciclo di seminari sul tema “Il Mezzogiorno fra l’età giacobina e il Decennio francese”, conclusosi con uno storico convegno a Maratea nel giugno del 1990. Dall’interesse per la terra lucana nacque inoltre la ponderosa “Storia della Basilicata”, edita da Laterza in tre volumi. Importante il suo insegnamento: la storia vera è quella che viene dai documenti.

Incentrato sul Meridionalismo l’intervento di Giuseppe Acocella che si è soffermato in modo particolare sulle ricerche condotte dal prof. Cestaro che “non è stato soltanto lo storico della Chiesa ma ha dimostrato una vitalità straordinaria indagando tra storia civile e religiosa”.

Numerose le sue pubblicazioni a partire da quelle del 1960 relative al primo decennio unitario; i saggi pubblicati nella rassegna storica; le ricerche sulle Università, sui Vescovi e sulla organizzazione ecclesiale. In merito agli studi sulla Repubblica Napoletana del 1799 Cestaro aveva colto in pieno la lezione straordinaria di Vincenzo Cuoco (“La Rivoluzione passiva doveva fallire”). Infine, particolare attenzione Acocella ha riservato al rapporto con Gabriele De Rosa del quale Cestaro è stato tra i principali collaboratori ed ha avuto un ruolo fondamentale nella direzione di centri di studio e ricerca sulla storia del Mezzogiorno contribuendo a formare nuovi ricercatori e giovani storici.

Tra i numerosi testi che ci ha lasciato vanno ricordati: “La stampa cattolica a Napoli. Dal 1860 al 1904” (1965); “Le Diocesi di Conza e di Campagna nell’età della Restaurazione” (1971); “Strutture ecclesiastiche e società nel mezzogiorno: studi e ricerche dal XV al XIX secolo” (1978);  nel 1983 aveva pubblicato con De Rosa per i tipi di Minerva Italica “Mito Storia Civiltà”, testo sul quale migliaia di alunni delle scuole medie hanno acquisito conoscenze storiche essenziali; “L’applicazione del Concilio di Trento nel Mezzogiorno. Testi e documenti” (1986); “Juan Caramuel vescovo di Satriano e Campagna (1657 – 1673)”; “Cultura e vita religiosa nella seconda metà del Seicento” (1992); “Studi e ricerche di storia sociale e religiosa” (1996); “Geronimo Seripando e la Chiesa del suo tempo nel V centenario della nascita” (1997). Ha curato, inoltre, i volumi “Chiesa e società nel Mezzogiorno moderno e contemporaneo” (1995); “L’episcopato meridionale e la rivoluzione del 1799” (1999); “Eboli nell’Ottocento. Economia, società e cultura” (2004); “Giovanni Libertazzi. Un uomo, una storia” (2005).

Indubiamente il prof. Cestaro è stato un importante punto di riferimento per tantissimi giovani studiosi. A Lui va riconosciuto il merito di aver formato la coscienza storica del Cattolicesimo meridionale, alimentandola con argomenti sociali e politici che mantengono ancora oggi la loro attualità. 

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