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Castelnuovo Cilento abbraccia il progetto “Turismo delle Radici”, iniziativa rinnovatrice della proposta turistica, atta a valorizzare principalmente i piccoli comuni, e destinata agli italiani all’estero e agli italo-discendenti desiderosi di riconnettersi con le proprie origini, un viaggio alla scoperta della tradizione e della cultura dei propri antenati, in cui “i viaggiatori delle radici” potranno riappropriarsi culturalmente e consapevolmente della loro propria storia.
Per camminare in questa direzione, nell’auditorium dell’Istituto “Ancel Keys” a Castelnuovo Cilento, è stato proposto il convegno “Cultura, Memoria e Turismo delle Radici”, affinché anche i giovani possano meglio capire la storia di emigrazione degli italiani nel mondo e scoprire l’importanza e l’estro di alcuni italiani emigrati che hanno spiccato voli ambiziosi facendo si che la loro differenza potesse essere la base per fondare grande imperi economici.
L’incontro moderato dal giornalista Carmine Pecoraro, è iniziato con i saluti istituzionali della Dott.ssa Maria Masella, Dirigente dell’Istituto “Ancel Keys” che ha illustrato agli alluni presenti le finalità e l’importanza del progetto e del convegno, è toccato poi al primo cittadino di Castelnuovo Cilento, Gianluca D’Aiuto, aprire i lavori, commentando così l’iniziativa: “Un progetto davvero molto interessante e abbiamo aderito in maniera molto convinta perché riteniamo che sia un binomio vincente per il nostro territorio; quindi, cultura, tradizione e memoria, è quello che, in maniera brillante, esaustiva, è stato esposto dagli illustri relatori che abbiamo avuto qui in questo convegno. In quest’ottica, intitoleremo quest’anno una strada ad uno degli esponenti della famiglia Baldi, famiglia originaria di Castelnuovo Cilento, con una cerimonia che si terrà l’11 settembre. Noi puntiamo decisamente sul turismo, Castelnuovo Cilento è un borgo straordinario, siamo nel Parco Nazionale del Cilento, a sud della provincia di Salerno, un borgo di particolare bellezza, borgo medioevale dove svetta un castello sulla collina in cui è ubicata la frazione storica del paese; noi abbiamo l’intensione forte di fare Turismo; un turismo con la ‘T’ maiuscola perché il Cilento è una terra straordinaria e abbiamo dei luoghi stupendi, importanti tradizioni culinarie che ci vengono riconosciute tali da tutto il mondo. Vanno valorizzate queste tradizioni, va incentivato questo tipo di ‘turismo delle radici’ e ritengo che questa sia la strada giusta.”
Successivamente, gli alunni hanno potuto ascoltare gli interessanti interventi, tra cui quello del Prof. Giuseppe Galzerano, storico ed editore: “Il Cilento, purtroppo, ha molte storie di emigranti; alcuni hanno avuto successo, altri no, ed hanno subito la vita lacerante dell’emigrante: sfruttati, maltrattati, a volte schiavizzati, finiti in carcere. Noi conosciamo queste storie ma conosciamo anche storie di successo come di un emigrante di Castelnuovo che partì a 14 anni, insieme al fratello di 10 anni, con soli 40 centesimi in tasca; i Baldi, attualmente, negli Stati Uniti, a Philadelphia, hanno un impero economico e da questa famiglia discende la famosissima popstar americana Taylor Swift.”
È toccato poi al Prof. Fabio Converti, Docente Dipartimento Scienze Politiche Università “Luigi Vanvitelli” – Campania, che ha sottolineato la direzione da intraprendere: “In questo territorio che è un territorio ricco d’identità culturale materiale ed immateriale perché un patrimonio UNESCO, sicuramente si può creare un meccanismo di ritorno a quelli che erano i lustri del Cilento, per nuove occasioni di sviluppo, per la promozione culturale e scientifica, tramite l’apporto, appunto, dei giovani, con l’uso delle nuove tecnologie come quella della IA Intelligenza Artificiale. Noi dell’università speriamo di dare il nostro piccolo contributo.”
Il Prof. Domenico Nicoletti, Amministratore Delegato di “Campus Mediterraneo” ha plaudito il progetto e suggerendo i settori in cui operare con cautela e ponderazione: “È una nuova era, bisogna voltare pagina, diciamo che noi abbiamo gli enti che hanno caratteristiche legate ovviamente alla tutela e alla conservazione della natura del nostro patrimonio principale, però, intorno a questo patrimonio bisogna fare cultura d’impresa, bisogna fare innovazione, bisogna fare in modo che, in modo particolare, la comunicazione abbia un ruolo dirompente. Oggi è chiaro che se non sei conosciuto, non sei un soggetto attrattivo, per questo, dobbiamo stare attenti alle modalità con le quali dobbiamo rispettare tradizioni, storia, cultura, e nel caso del ‘Turismo delle Radici’ tutto questo si mette insieme, delle volte le soluzioni sono semplici: la metro del parco ad esempio, cosa significa? Abbiamo già una linea ferroviaria, le stazioni, basta mettere i treni che vanno avanti e indietro e ci collegano con l’aeroporto, con la città di Salerno, con il mondo, basta poco. Inutile girarci intorno, parlando di nuove strutture, dobbiamo migliorare quello che già abbiamo, e, soprattutto, grazie alla scuola bisogna fare cultura d’impresa.”
La conclusione del convegno ha visto la relazione del Prof. Raffaele Palumbo, Presidente DIB Dipartimento Sviluppo e Cooperazione Italia-Brasile che è anche l’ideatore del progetto “Turismo delle Radici” per la Regione Campania: “Grande successo qui a Castelnuovo Cilento per l’iniziativa, così come negli altri comuni. A differenza che qui abbiamo avuto un finanziamento dal Ministero degli Affari Esteri, proprio sul progetto del ‘Turismo delle Radici’ Anno 2024. Oggi, abbiamo avuto la presenza di illustri relatori che hanno partecipato a questo importante incontro, convegno che voglio ricordare verrà trasmesso anche all’estero, quindi, in Brasile e in Argentina, e verrà tradotto per una trasmissione che va in onda ogni giovedì. Spieghiamo che ‘Turismo delle Radici” interessa le nostre radici, le radici di quelle persone che sono state costrette ad andare via per ragioni di necessità, perché non riuscivano a sopravvivere in questi territori. L’intento di questo progetto di far tornare da turisti, i discendenti di terza/quarta generazione, per far loro conoscere da dove sono partiti i propri avi e far vivere le tradizioni che loro conoscono attraverso le parole dei propri avi. Come detto nel convegno: ‘…le radici non si rompono mai…’, quindi, queste sono nella terra natia, e noi stiamo cercando di innaffiarle con questo tipo di progetto.”
Quintino Di Vona