Di Giuseppe Geppino D’Amico

Sarà il Vescovo della Diocesi Teggiano-Policastro, Padre Antonio De Luca, delegato per il Settore Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Campana (CEC), a chiudere i lavori della giornata dedicata al tema “L’intelligenza artificiale arriva in redazione: tra deontologia, opportunità, rischi e casi d’uso”. L’incontro è in programma per sabato 19 ottobre (inizio ore 9:30) presso la sede della CEC a Pompei ed è riconosciuto dall’Ordine dei Giornalisti per la formazione professionale continua con l’attribuzione di crediti ai giornalisti partecipanti. Il dibattito sull’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale è ormai attualissimo e coinvolge ogni campo di attività dell’uomo, con relativi annessi e connessi dal punto di vista etico e morale. Nella nostra videointervista Mons. Antonio De Luca anticipa alcuni dei temi che saranno portati sotto i riflettori a Pompei.
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Il momento formativo sarà aperto da Massimo La Corte, Incaricato regionale del Settore Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Campana. Seguiranno i saluti di Ottavio Lucarelli, Presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, di Antonio Pintauro, Consigliere dell’Unione Cattolica Stampa Italiana – Campania (Ucsi), di don Doriano De Luca, Vicepresidente della Federazione Italiana Stampa Cattolica (Fisc). A relazionare sul tema specifico sarà don Davide Imeneo, Direttore di Avvenire di Calabria e dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Reggio Calabria-Bova. Don Davide, esperto di intelligenza artificiale, ha sviluppato alcune App a supporto della produzione giornalistica che utilizzano l’Intelligenza Artificiale generativa: “Correttore di Bozze” e “Suite Social Mentor GPT”.

“L’intelligenza artificiale -si legge nella nota diffusa dagli organizzatori- è arrivata nelle redazioni dei giornali e si fa sentire. Nessuno era preparato a gestire, a convivere, con il nuovo “artefatto tecnologico”, come lo chiama il teologo padre Paolo Benanti, e continuare nello stesso tempo a esercitare la professione giornalistica. I cittadini hanno diritto a essere informati, a sapere da chi vede, registra i fatti e li racconta. Bisogna, tuttavia, credere nella capacità di chi è mediatore di non soccombere al progresso e alla scienza. La forza di evolversi deve avere riscontro nella società che non può fare a meno di essere informata da chi è preparato per farlo. Nessuno andrebbe da un contadino per farsi operare di cataratta agli occhi. Chi si fida di un giovane abile con lo smartphone che diffonde notizie a caso, non verificate, talvolta per fini illeciti? I giornalisti italiani, dunque, hanno bisogno di capire in che direzione andare, di come si costruisce oggi il sistema informativo di domani. Si creano occasioni di confronto e di approfondimento.

La Campania vuole essere centro di elaborazione di un percorso affascinante e, perché no, anche misterioso. Il titolo del convegno è accattivante quanto la curiosità per i giornalisti di misurarsi con qualcosa che non arriva direttamente dalla testiera del proprio computer. Saranno affrontati temi cruciali come le opportunità e i rischi legati all’uso dell’IA nel mondo della comunicazione e dell’informazione e i riflessi sulla deontologia professionale. Ma saranno presentati anche casi d’uso pratici e l’invito per sabato parla di un’utilità non solo per i professionisti del settore, ma anche per quanti curano a tutti i livelli la comunicazione in ambito ecclesiale e per chiunque altro sia interessato all’evoluzione dell’informazione nell’era digitale. In Campania ci sono migliaia di giornalisti iscritti all’Ordine professionale e il loro lavoro deve crescere in qualità e nell’uso delle tecnologie. Le applicazioni e le tematiche trattate possono essere sfruttate in molteplici ambiti, semplificando e potenziando le attività quotidiane”.