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Sant’Arsenio, inaugurato “Spazio Indaco”. Michele Albanese (VIDEO): “BCC Monte Pruno, porte aperte anche ai ragazzi speciali”

Di Giuseppe Geppino D’Amico – Foto di Gianluigi Casella

Inaugurato a Sant’Arsenio il Centro Sociale Polifunzionale per l’età evolutiva “Spazio Indaco -Centro di Neurodivergenza per Autismo e DSA”. Attivato dal Consorzio S.I.S.S.I., presieduto da Rosa Mandia e autorizzato dal Consorzio Sociale S10 del Vallo di Diano, Tanagro e Alburni, Spazio Indaco si avvale del patrocinio del Comune di Sant’Arsenio che ha messo a disposizione i locali di località San Vito, e del contributo decisivo della BCC Monte Pruno e della Fondazione Monte Pruno. È stato ideato per supportare le famiglie i cui bambini affrontano difficoltà evolutive.

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Nel corso dell’incontro inaugurale sono intervenuti il sindaco di Sant’Arsenio, Donato Pica, il presidente della Fondazione Monte Pruno Michele Albanese, il direttore Antonio Mastrandrea, la presidente della Cooperativa Bamblù, Maria Trezza e in rappresentanza della cooperativa Occhio Magico, Maria Rita Di Sarli. Presenti, inoltre, il sindaco di Montesano sulla Marcella, Giuseppe Rinaldi, il presidente del Comitato esecutivo della BCC Monte Pruno, Pierangelo De Siervi, numerosi amministratori locali e operatori del settore. Ha benedetto i locali il parroco di Sant’Arsenio, don Angelo Fiasco.

Il progetto “Spazio Indaco” era stato annunciato e presentato il 18 aprile scorso presso la Sala Cultura della BCC Monte Pruno a Sant’Arsenio. Il centro opererà in collaborazione con le cooperative sociali Occhio Magico e Bamblú, le quali programmeranno interventi educativi individuali e in piccoli gruppi, oltre a momenti formativi per genitori, scuole e operatori sociali. Le attività si concentreranno su problematiche come ritardi psicomotori e cognitivi, disturbi del linguaggio e della comunicazione, disturbi del comportamento, autismo e disturbi dell’apprendimento. Nel corso della cerimonia di inaugurazione è stato possibile visitare la “Motor Sensory Room”, una stanza sensoriale progettata per stimolare i sensi e promuovere lo sviluppo psicomotorio e comunicativo dei bambini con disturbi dello spettro autistico o con gravi difficoltà senso-motorie e comunicative. La stanza è frutto di una ricerca avanzata condotta dalla Cooperativa Giovamente in collaborazione con l’Università di Salerno, Dipartimento di Medicina, Chirurgia ed Odontoiatria “Scuola Medica Salernitana”.

L’evento di inaugurazione rappresenta un momento importante per la comunità, offrendo la possibilità di partecipare alla nascita di un progetto che mira a diventare un punto di riferimento per le famiglie e i bambini con difficoltà evolutive.  Spazio Indaco, infatti, è una risposta concreta e qualificata che si propone di garantire un supporto competente e tempestivo per il futuro dei più piccoli, grazie ad una rete di istituzioni in grado di creare una partnership vincente e tendendo una mano a chi ha necessità di sostegno. Tutti gli intervenuti si sono detti soddisfatti dell’avvio di questo nuovo servizio sociale che va in aiuto di bambini speciali e delle loro famiglie. Indubbiamente il problema dell’autismo desta notevoli preoccupazioni e provoca sentimenti diversificati tra madri e padri che non si arrendono alle difficoltà burocratiche di un’assistenza sanitaria che non garantisce continuità ai loro figli con diagnosi di “disturbo dello spettro autistico” o di “disturbo intellettivo”. Ai problemi familiari si aggiungono quelli creati dalla burocrazia.

Proprio alle famiglie è stato rivolto l’invito a rivolgersi al Centro con fiducia mettendo da parte qualsiasi remora. In Italia il diritto alla salute dei figli in Italia è stato riconosciuto dalla legge 134 del 2015, che prevede “disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie”. Una legge considerata un “fiore all’occhiello dell’Italia in Europa” e che oltre a colmare il vuoto normativo sul riconoscimento e tutela dell’autismo in età adulta, prevede interventi volti a migliorare le condizioni di vita e l’inserimento sociale dei ragazzi.

Non a caso nel corso del suo intervento il Presidente della Fondazione Monte Pruno Michele Albanese, ha dichiarato: “Il sostegno alle famiglie e ai bambini con difficoltà evolutive è una delle priorità della nostra Fondazione. La vicinanza all’autismo non è solo un gesto di comprensione, ma un atto d’amore che illumina la bellezza unica di ogni individuo, ricordandoci che la vera connessione nasce dall’ascolto del cuore, non dalle parole non dette. Con Spazio Indaco abbiamo voluto dare una risposta concreta a un’esigenza sempre più sentita nel nostro territorio: quella di offrire strumenti e supporto specializzato a bambini che affrontano sfide significative nel loro sviluppo. Questo progetto è il frutto di un impegno condiviso e rappresenta un segno tangibile della nostra volontà di investire nel benessere della comunità. Siamo convinti che interventi qualificati, tempestivi e strutturati possano fare la differenza per il futuro di questi bambini e delle loro famiglie, creando un ambiente di crescita, inclusione e serenità. La nostra Fondazione continuerà a sostenere iniziative che, come Spazio Indaco, mirano a migliorare la qualità della vita nel nostro territorio e noi abbiamo il dovere, e ancor di più il privilegio, di stare vicini, perché è nella vicinanza che impariamo a vedere il mondo attraverso occhi nuovi, scoprendo la bellezza che risiede nelle differenze. È importante capire che stare accanto a chi vive l’autismo significa abbracciare un mondo diverso, ma non meno prezioso, dove ogni gesto di comprensione diventa un ponte che avvicina le anime, rendendo più ricca la nostra umanità”. 

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Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
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