Di Antonio Sica

“Ci saranno strascichi: alcuni, a livello di sicurezza, necessitano di interventi quanto più immediati possibili; e altri, più a lungo termine, coinvolgeranno direttamente i cittadini e il loro rapporto con la montagna”. È questo -in estrema sintesi- il senso racchiuso nel pensiero di Teresa Paladino. L’ Assessore alle Politiche Ambientali sta seguendo -passo dopo passo- il “post incendi” a Sala Consilina, dopo che le fiamme divampate per diversi giorni hanno lasciato sulle montagne salesi ferite profonde, che inevitabilmente impiegheranno molto tempo per rimarginarsi.
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Non solo ferite ancora aperte, ma anche conseguenze: in primis -come spiega la Paladino- c’è la necessità di effettuare in tempi brevi una bonifica, almeno nella zona più vicina all’area urbanizzata di Sala Consilina: il pericolo è che possano verificarsi -di qui alla stagione invernale- fenomeni meteo (leggi piogge) particolarmente intensi, che potrebbero scaricare a valle i tanti residui lasciati a terra dalle fiamme. Ci sono poi strascichi che -a causa delle disposizioni legislative che devono essere applicate dopo incendi gravi come quello che ha coinvolto il territorio di Sala Consilina- coinvolgeranno i cittadini e il loro modo di “vivere” la montagna, che deve rigenerarsi: per i prossimi 10 anni scatta infatti il divieto di pascolo, di raccolta di prodotti “secondari” (funghi, asparagi etc.) e anche di caccia. Di tutto questo e molto altro -comprese le difficoltà burocratiche che devono essere affrontate- Vallo Più ha parlato con l’Assessore Teresa Paladino, che per la sua delega rappresenta in questa fase il front-office del comune salese nella vicenda. D’altra parte -come ricordato dalla stessa Paladino- il lavoro è di squadra, e coinvolge fin dal primo momento dell’emergenza tutti i componenti dell’amministrazione comunale salese guidata dal sindaco Mimmo Cartolano.
