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Con-Tatto – Insediamenti, passata la tempesta si fa festa…ma dietro le quinte è bagarre per gli Enti (VIDEO)

Di Giuseppe Geppino D’Amico

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Le immagini che abbiamo visto si riferiscono alla festa organizzata in piazza, a Sala Consilina, per festeggiare l’elezione di Mimmo Cartolano alla carica di sindaco. Come dire? “Passata la tempesta odo gli augelli far festa, e la gallina, tornata in su la via che ripete il suo verso: Ecco il sereno”. Parafrasando i versi della celeberrima poesia di Giacomo Leopardi, “La quiete dopo la tempesta”, che tutti abbiamo letto almeno una volta alle scuole medie, possiamo affermare che, archiviata la campagna elettorale, insidiatisi i nuovi consigli comunali con immancabile festa in piazza con canti e balli, i sindaci eletti si mettono al lavoro per tentare di risolvere i problemi dei cittadini. Nel Vallo di Diano erano quattro i comuni interessati al rinnovo dei consigli comunali: Casalbuono, San Pietro al Tanagro, San Rufo e Sala Consilina. A questi vanno aggiunti i comuni viciniori di Auletta, Caggiano e Salvitelle. Diciamo subito che non ci sono state grosse sorprese in quanto i pronostici della vigilia sono stati ampiamente rispettati: a Casalbuono e a San Pietro al Tanagro c’era una sola lista e sono stati eletti Attilio Romano ed Enrico Zambrotti che già in passato e in momenti diversi hanno ricoperto la carica; a San Rufo è stato rieletto senza grossi problemi Michele Marmo; a Caggiano Modesto Lamattina e a Salvitelle Maria Antonietta Scelza. A Sala Consilina ha avuto la meglio Mimmo Cartolano su Michele Galiano.  L’unica sorpresa viene da Auletta dove dopo tre consiliature Pietro Pessolano è stato disarcionato da Antonio Caggiano. Ora l’attenzione si sposta sulle Comunità Montane.  Per quanto riguarda la Comunità Montana del Tanagro, di cui fanno parte i comuni di Auletta, Caggiano e Salvitelle, la vittoria di Antonio Caggiano ad Auletta rafforza la posizione del presidente Giovanni Caggiano, già sindaco e attuale consigliere comunale di Caggiano.

Più complicato avanzare ipotesi sul futuro della Comunità Montana del Vallo di Diano dove i sindaci o loro delegati dovranno procedere all’elezione del presidente in sostituzione di Francesco Cavallone che non si è riproposto come candidato sindaco di Sala Consilina per cui è fuori dai giochi; inoltre, dovranno essere eletti anche i due assessori in sostituzione di Gaetano Spano e Antonio Pagliarulo, decaduti. Al momento la situazione vede dieci sindaci su quindici che hanno aderito al Partito Democratico: Pertosa, Sant’Arsenio, San Pietro al Tanagro, San Rufo, Teggiano, Monte San Giacomo, Atena Lucana, Padula, Casalbuono e Sanza il cui sindaco Vittorio Esposito su richiesta della segreteria provinciale del PD ha già indetto e presieduto una riunione con la partecipazione anche dei primi cittadini che non hanno aderito Partito Democratico: il sindaco di Polla, Massimo Loviso e i consiglieri di maggioranza (ad esclusione dell’ex assessora Mignoli che ha aderito alla Lega di Salvini) si riconoscono comunque nel Centrosinistra; Mimmo Cartolano di Sala Consilina ha confermato la sua adesione a Italia Viva, Giuseppe Rinaldi di Montesano (Fratelli d’Italia) mentre Giancarlo Guercio guida una lista civica di ispirazione Centrodestra. A questo punto, dopo la segreteria provinciale del PD, anche i sindaci del Vallo di Diano hanno dato incarico di esploratore a Vittorio Esposito che si è impegnato a dare vita a singoli incontri con i sindaci per poi riferire nella prossima riunione. Di questi incontri finora nulla è trapelato. Evidentemente, Esposito preferisce lavorare sottotraccia, magari inserendo nella trattativa anche altri enti comprensoriali, primo fra tutti il Piano di Zona, molto allettante, e la presidenza del Comitato dei Sindaci del Distretto Sanitario del Vallo di Diano, poco appetibile.  Sempre per quanto riguarda la C.M. c’è stato qualche spiffero attraverso il quale si è appreso che sarebbero 4 o 5 gli aspiranti alla presidenza sui 15 componenti il Consiglio dell’Ente Comunitario.

Allo stato è prematuro avanzare ipotesi sul risultato dei colloqui di Esposito anche perché non manca qualche distinguo. In proposito, merita di essere riportata la posizione del neo sindaco di Sala Consilina che, al termine del consiglio di insediamento, al microfono di Antonio Sica per vallopiù.it ha dichiarato con fermezza: Sala Consilina è il paese capofila del Vallo; quindi, rivendichiamo la nostra postazione e se non verrà presa in considerazione saranno gli altri Comuni a perderci. Non siamo attaccati alle poltrone; quindi, se c’è un progetto che riguarda l’intero comprensorio e i colleghi sindaci sono d’accordo; io sono disponibile a dialogare a 360 gradi.  Sono sempre aperto al dialogo ma non sopporterò atteggiamenti arroganti e presuntuosi, per cui sono anche pronto a stare all’opposizione”. Un’altra richiesta che potrebbe creare qualche imbarazzo deriva da un documento del Centro Zona del PSI del Vallo di Diano a firma del coordinatore Conantonio D’Elia e del Segretario Domenico Quaranta, i quali “auspicano che la formazione dell’esecutivo della Comunità Montana Vallo di Diano e degli Enti comprensoriali in generale abbia a rispettare la parità di genere, principio irrinunciabile di civiltà e democrazia. L’augurio, dunque è che, pur applicando logiche di partito, queste non siano irrispettose dei principi e dei valori che costituiscono bandiera e vessillo di chi assume il ruolo di coordinamento politico comprensoriale. Già troppe volte il principio di parità di genere è stato, in casi anche recenti, sacrificato in nome di non ben comprensibili logiche politiche”. Parità di genere che, va ricordato, nella passata consiliatura alla C.M. non c’è stata perché presidente e assessori (tre su tre) erano uomini. Sarà accolta la richiesta del PSI? Per dovere di cronaca ricordiamo che le donne, anche se non molte, sono presenti in quasi tutti i consigli comunali del Vallo di Diano per cui la richiesta potrebbe essere presa in considerazione. Gli elementi non mancano. Ma sarà così? Difficile dirlo anche perché si vocifera che i due assessori uscenti, Gaetano Spano di Sassano e Antonio Pagliarulo di San Pietro al Tanagro, potrebbero succedere a se stessi in virtù di un possibile accordo tra Partito Democratico e Italia Viva. Resta il nodo del Presidente. Come già detto le autocandidature sono 4 o 5. Francamente, sono un po’ troppe. Non sappiamo se ci sono veti incrociati per cui ci limitiamo a ricordare un antico aforisma che a Roma, in Vaticano, ricorre in tempi di conclave: “Chi entra Papa esce Cardinale”. A volte succede.

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Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
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