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Un progetto di restauro per le 33 pergamene ritrovate a Corleto Monforte: “Testimonianza significativa della storia della comunità”

Di Giuseppe Geppino D’Amico

Continua a suscitare interesse il ritrovamento delle 33 pergamene in pelle d’animale rinvenute in un deposito del municipio di Corleto Monforte. A darne per prima la notizia è stata la giornalista Erminia Pellecchia sul quotidiano IL MATTINO. A fare la clamorosa scoperta nel febbraio scorso è stato il geometra Carmine Stamato che le ha trovate in un in una scatola di cartone. All’inizio la notizia non è stata divulgata, poi il sindaco Filippo Ferraro ha contattato alcuni esperti.

Su proposta di Marianna Iannone è stato interessato Giuseppe Aromando, Ispettore Onorario della Soprintendenza Archivistica della Campania il quale, interpellato da Vallopiù ha dichiarato: “Le pergamene di Corleto Monforte rappresentano una fonte significativa e importante per la conoscenza e lo studio della storia della cittadina a cavallo fra due aree geografiche importanti come la Valle del Fasanella e il Vallo di Diano. Infatti, le carte pecora sono uno spaccato storico e culturale che abbraccia trecento anni circa di vita sociale, culturale, politica e religiosa degli uomini, delle donne e del popolo tutto di Corileto (1300-1600 circa). Una comunità civica vivace e attenta alla difesa della propria identità sociale e territoriale. Di particolare interesse e pregio è il bel sigillo in cera avente centralmente l’arme araldica Sanseverinesca e attaccato alla pergamena tramite fili di seta giallo oro e purpurei. Un vivo ringraziamento desidero esprimere a Marianna Iannone per avermi partecipato la situazione, ma anche al sindaco Filippo Ferraro, all’ amministrazione comunale tutta e al geometra Carmine Stamato per la fiducia accordatami”.

A spiegare il progetto di restauro è Paola Vona, funzionario della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Campania: “Gli interventi programmati e in via di realizzazione sulle pergamene di Corleto rientrano nelle attività di tutela dell’Istituto. Dopo la segnalazione dell’ispettore onorario archivistico prof. Giuseppe Aromando, a sua volta contattato dalla dott.ssa Marianna Iannone, immediatamente ci siamo attivati per redigere un progetto scientifico di recupero e richiedere le risorse alla Direzione generale Archivi del Ministero della Cultura. Il caso delle pergamene di Corleto rappresenta una positiva sinergia tra Enti locali e organi dello Stato. Dimostra inoltre la capacità delle strutture statali di recepire immediatamente le istanze e i bisogni dei territori, avviando in tempi rapidissimi tutte le procedure per il recupero delle pergamene. I lavori di spianamento, spolveratura e regestazione sono stati affidati agli specialisti Alessandra Terrei e Michele De Nittis, che già in passate occasioni hanno lavorato per il nostro Istituto con ottimi risultati. Come Soprintendenza siamo molto soddisfatti di poter restituire ai cittadini di Corleto Monforte una testimonianza così significativa della storia della comunità. Siamo certi che il Sindaco Ferraro unitamente all’Amministrazione comunale, in uno con la cittadinanza, sapranno costruire intorno a queste pergamene una narrazione che valorizzerà la storia, le tradizioni e la cultura del territorio. E anche in quella occasione, la nostra Soprintendenza sarà disponibile a supportare la comunità di Corleto”.

Gabriele Capone

Per dovere di cronaca va evidenziato che anche il Soprintendente Gabriele Capone segue con particolare attenzione la vicenda. Indubbiamente, le pergamene ritrovare potranno restituire informazioni su diversi secoli di storia. Di rilievo una lettera scritta da un pittore, tale Antonellus, che rifiuta una committenza, da parte di un certo Di Palma, motivandola per i numerosi impegni già assunti. Anche gli altri documenti riguardano principalmente atti di privati cittadini ma sono proprie le piccole storie a dare vita alla storia di un paese. E Corleto Monforte non fa eccezione.

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Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
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