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Auletta, manifestazione ANPI per il 25 aprile

Porta un fiore al partigiano. Questo il titolo della manifestazione che si terrà il 25 aprile (ore 10,30) per iniziativa della sezione ANPI del Vallo di Diano ad Auletta in piazza Raffaele Giallorenzo.

Convegno Anpi Sala Consilina
DIRETTIVO E SOCI ANPI VALLO DI DIANO

Il programma prevede gli interventi di Pietro Pessolano (sindaco di Auletta); Ivan Bruno (presidente della sezione ANPI) e Carmine Cocozza (soci fondatori della Sezione ANPI). Saranno deposti fiori in memoria dei martiri della Resistenza. La sezione ANPI Vallo di Diano-Tanagro è stata costituita nel giugno dello scorso anno e porta il nome di Giovanni Marmo (nato a Sala Consilina, rimase ucciso in Toscana insieme a Mario Marapitti nel corso di un’imboscata tesa ai partigiani dai fascisti di Ciggiano il 16 Aprile 1944) e Raffaele Giallorenzo.

Tra gli altri giovani che pagarono con la vita il loro impegno contro il nazifascismo l’ANPI ricorda altri nostri conterranei: Domenico Caggiano (Caggiano), fucilato il 29 novembre 1944 (24 anni); Antonio Montello (San Pietro al Tanagro), fucilato il 22 luglio 1944 (35 anni); Paolo Arenare (Teggiano), caduto a Valdossola (data ancora sconosciuta); Pasqualino Lammardo (Teggiano), caduto (22 anni); Attilio Cirillo (Atena Lucana), Carabiniere caduto a Creta (1943); Giuseppe D’Alto (Sala Consilina), Uff. Esercito, fucilato in Albania, ottobre 1943.

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Nato ad Auletta, Raffaele Giallorenzo (il Comune lo ha ricordato dedicandogli la piazza dove si svolgerà la manifestazione) fu catturato dalle Brigate Nere di Pinerolo il 3 gennaio 1945 e fucilato a Ponte Chisone insieme ad altri partigiani da un plotone composto da soldati tedeschi e militi delle Brigate Nere di Pinerolo. Raffaele Giallorenzo era allievo della Scuola di Cavalleria di Pinerolo e dopo l’8 settembre cercò di ritornare ad Auletta ma a Bologna fu costretto a ritornare indietro per i ferrei controlli dei nazisti e si unì ai partigiani di GL. Fermato insieme ad un partigiano ad un posto di blocco dalle ronde fasciste a Campiglione Fenile, fu arrestato e rinchiuso nella caserma dei carabinieri di Pinerolo. Durante la detenzione fu torturato più volte ma non rivelò nomi o fatti di cui era a conoscenza. Il 10 marzo del 1945 fu fucilato a Ponte Chisone assieme ad altri 6 partigiani per rappresaglia dopo che una bomba aveva provocato la morte di un gruppo di tedeschi e repubblichini sul vagone della tramvia Pinerolo-Perosa. La salma di Raffaele ci fu restituita dopo qualche mese e quando il camion che la trasportava arrivò dalle parti di Auletta l’autista si fermò a chiedere informazioni ai cantonieri che lì lavoravano; uno di quelli era il padre. Quando chiese di chi fosse quella salma gli fu risposto Raffaele Giallorenzo… lui a sua volta piangendo disse “È mio figlio…”; quindi, salì sul camion e riaccompagnò a casa il figlio.

locandina EVENTO ANPI 25 Aprile 2024
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