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Di Pari Passo – Il 2023 e le Donne: bilancio di un anno “a metà”

Di Rosa Mega

Quello che si avvia a conclusione è stato un anno molto complesso per il mondo femminile, segnato ancora da problemi irrisolti e controversi. Nonostante per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana alla Presidenza del Consiglio ci sia una donna, nella società non c’è stato un reale e decisivo cambio di passo e anche quest’anno si chiude con un elevato numero di femminicidi e violenze, maturati quasi sempre nell’ambito di una cultura fortemente patriarcale e sessista. Abbiamo assistito impotenti a tragedie consumate in diversi angoli del Paese, e una violenza cieca e brutale ci ha presentato scene che difficilmente dimenticheremo. Vittime molto giovani, a volte bambini ancora in grembo come nel caso dell’omicidio di Giulia Tramontano e del piccolo Thiago, mai venuto alla luce. Fanciulle alle quali è stata sottratta per sempre l’innocenza come successo a Caivano, episodi di stupro collettivo come quello avvenuto a Palermo. Fino all’omicidio di Giulia Cecchettin cui ha fatto seguito un moto di profonda indignazione popolare.  

Ciò che maggiormente colpisce -in molti casi- è l’età molto giovane degli aggressori.  Come società, abbiamo il dovere di dare risposte urgenti, con un decisivo cambio di passo culturale. Prevenzione e leggi mirate devono contrastare di più e meglio una violenza di genere sempre più radicata e diffusa. C’è una grande mancanza che va colmata, portando alla luce un autorevole sguardo femminile. In un mondo che sembra diviso in Due, accanto alla visione maschile deve necessariamente esistere in piena libertà quella femminile. Non si tratta di decidere chi vince, ma piuttosto di smettere di plasmare la società in cui viviamo in base a un pensiero unico ed insufficiente.

La percezione dell’autorevolezza femminile, in qualsiasi campo, è la vera sfida che attende la società nel prossimo anno. Deve essere considerata come una grande opportunità di crescita, soprattutto a livello culturale. Prendere spazio, essere visibili… non significa togliere a qualcun altro, ma arricchire tutti, contribuendo a un’evoluzione delle future generazioni. Per raggiungere questo obiettivo bisogna squarciare il velo dell’invisibilità, proiettare una luce forte per mettere in evidenza le storture della realtà, pretendendo piena parità in ogni settore. Ma la parità di genere deve partire dal basso, con un modello educativo che fin dalla prima infanzia faccia leva su esempi di rispetto e di non sopraffazione.

Non è certo semplice abbattere la cultura patriarcale nella quale viviamo e siamo immersi fin da piccoli, ma questo deve essere uno sforzo comune. Come evidenziato anche in un autorevole articolo a firma di diverse importanti giornaliste e pubblicato su LE MONDE: “Nessuna grande sfida che sia diplomatica, ecologica o economica può essere affrontata senza l’emancipazione delle donne e senza una loro effettiva partecipazione ai processi decisionali. Solo così si può contrastare lo sbilanciamento nei rapporti di potere fra uomini e donne e la violenza di genere di cui è la società intera a pagare il prezzo”.

Non è questione di femminismo, quanto una questione di diritti umani e di civiltà.  Una civiltà dalla quale, come società, rischiamo di allontanarci, mettendo a rischio democrazia e pace sociale: a meno di una decisiva inversione di rotta, che ci porti a vivere il prossimo anno in maniera piena, e non a metà. È questo l’augurio di “Di pari passo”, per un 2024 più inclusivo e meno violento.

ROSA MEGA

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