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Michele Albanese “in Cattedra” all’Università Parthenope di Napoli: lezione agli studenti sulla Riforma del Credito Cooperativo

Di Giuseppe Geppino D’Amico

Michele Albanese

Nuovo incontro del Direttore Generale della BCC Monte Pruno, Michele Albanese, con gli studenti universitari. Dopo gli incontri con gli studenti dell’Ateneo Salernitano Albanese ha incontrato gli studenti dell’Università Parthenope di Napoli per iniziativa del docente Diego Rossano che ha aperto ha aperto le porte all’istituto di credito cooperativo per l’organizzazione di una lezione del Corso di Laurea in Amministrazione, Finanza e Consulenza Aziendale. Al centro dell’approfondimento proprio la riforma del Credito Cooperativo. I corsi di laurea interessati dalla lezione sono stati: Diritto dell’economia e dei settori regolati e Diritto del Fintech. “Abbiamo oggi il piacere di ospitare nel nostro Ateneo un esperto del settore e una persona perbene”, così il Prof. Rossano ha voluto salutare e ringraziare il Direttore Generale Michele Albanese per la gradita presenza.

Michele Albanese

“Il credito cooperativo: storia e focus delle nostre realtà” è stato il tema affrontato nel suo intervento dal Direttore Generale della BCC Monte Pruno. Prima di entrare nel vivo dell’argomento, Albanese ha affermato: “È sempre interessante poter aver confronti del genere perché accrescono il livello delle nostre relazioni e ci consentono di trasferire alle giovani generazioni esperienze che appartengono alla storia del nostro movimento, che non si trovano su alcun libro. È fondamentale sottolineare, a voi ragazzi presenti qui oggi, che le relazioni con i colleghi e la partecipazione attiva alle lezioni e ai convegni non solo arricchiscono il percorso accademico, ma favoriscono anche lo sviluppo personale e professionale. La condivisione di esperienze e la rete di contatti possono aprire porte importanti nel mondo accademico e lavorativo. Un grazie al Prof. Diego Rossano per la gentilezza e la vicinanza, un professionista di alto livello universitario a cui siamo grati per l’ottima relazione costruita in così poco tempo e per l’attenzione che riserva alla nostra Banca”.

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Le Banche di Credito Cooperativo (BCC) sono nate in Europa sul finire dell’800 come Casse Rurali ed Artigiane, come una nuova forma di credito sul modello sviluppato in Germania da Federico Guglielmo Raiffeisen, fondata sul localismo e su motivazioni etiche di ispirazione cristiana. Più in particolare, il credito cooperativo – nella forma delle casse rurali e artigiane – si è sviluppato come risposta a un’idea economica che aveva radici profonde nel contesto sociale del periodo. Il movimento della cooperazione di credito, infatti, è sorto in ambito cattolico, in seguito all’emanazione della lettera enciclica “Rerum novarum” (1891) da parte del pontefice Leone XIII, che formulò i primi elementi della dottrina sociale della Chiesa. Originariamente, le casse rurali e artigiane erano specializzate in alcuni settori economici (in particolare agricoltura e artigianato), e trovavano nel localismo e nella mutualità prevalente le basi su cui era fondata la loro attività.

Nel 1993, con l’entrata in vigore del Testo Unico Bancario ed il cam­biamento nella denominazione (da “Casse Rurali e Artigiane” a “Banche di Credito Cooperativo”), sono venuti meno i limiti di operatività che caratterizzavano le precedenti strutture giuridiche: infatti, da allora le BCC possono offrire tutti i servizi e i prodotti delle altre banche ed estendere la compagine sociale a coloro che operano o risiedono nel territorio di competenza, indipendentemente dal settore di attività in cui operano. Le banche di credito cooperativo non hanno però – almeno sino ad ora – mutato la formula imprenditoriale specifica, costituita da cooperazione, mutualità e localismo, che si traduce in imprese a proprietà diffusa, espressione di un capitalismo popolare e comunitario.

Con il d.l. n. 18/2016 è stato dato il via ad una nuova riforma delle BCC, con l’obiettivo di migliorare trasparenza ed efficienza dell’assetto organizzativo e di rimuovere debolezze strutturali del loro sistema. In particolare, le nuove disposizioni hanno previsto la costituzione di gruppi bancari cooperativi, ciascuno diretto da una capogruppo, ed ha imposto alle BCC di scegliere tra l’adesione a un gruppo e, purché siano soddisfatte determinate condizioni, la conversione in società per azioni. La BCC Monte Pruno ha aderito al Gruppo cassa Centrale.

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Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
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