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Le storie di Vallo Più – Dall’amore di Fernando Pepe per Sala Consilina ecco online l’incredibile memoriadisala.it

memoria di Sala Consilina

Di Antonio Sica

Le immagini e la storia dei luoghi che ci sono cari ma anche di molti di noi, dei nostri genitori e dei nostri nonni: tutto questo è molto di più è Memoria di Sala. Più di 3500 foto, a partire dall’800, ma non solo: anche un modo di mette in primo piano il territorio, le persone e le loro storie, che sta portando alla raccolta e all’archiviazione di un patrimonio fotografico d’inestimabile valore, culturale e affettivo.

fotografie-sala-consilina
Homepage del sito Memorie di Sala

Facile immaginare lo sforzo e il lavoro che sta dietro un progetto come Memoria di Sala, che è frutto della passione e dell’amore per la propria città natale -e anche ovviamente per il Vallo di Diano- di Fernando Pepe e della sua famiglia. Fernando da più di un anno si dedica a questa impresa straordinaria, nella speranza di lasciare un ricordo alle nuove generazioni, quasi prive di memoria. Il risultato è davvero strabiliante.

Fernando, partiamo dal principio: parlaci un pò di te

Mi chiamo Fernando Pepe e sono nato a Sala Consilina subito dopo la guerra. I miei nonni materni abitavano nella antica casa dei Casale (famiglia presente a Sala nei fuochi del ‘600) proprio dietro la chiesa di San Pietro, ed io lì nacqui, un primo di maggio, nella camera del parroco Domenicantonio Casale, zio di mio nonno.

1950 circa, Fernando Pepe con i suoi genitori

Sarà facile intuire che gli odori di carte e pergamene, di tomi ingialliti dal tempo siano stati il vero elemento emozionale che oggi hanno risvegliato una serie di ricordi. Insieme a stampe sacre, mobili antichi e un inginocchiatoio del ‘700, barattato con cose per la casa, nei primi anni ’60, costruite col moderno materiale chiamato plastica. Mio nonno era taciturno ma raccontava storie di famiglia, mia nonna invece amava raccontare di tutto e di più, compresa la storia sui briganti che, di notte, attraversavano la nostra casa per raggiungere quella dei Vesci (un discendente ne ha ricavato un bel libro) dove avvenivano riunioni importanti.

Nella mia vita, normale come quella di tanti miei paesani, dopo il diploma all’ITIS e qualche breve esperienza lavorativa in diversi settori, andai a Firenze per il diploma da ottico e ho esercitato questo mestiere in varie cittadine campane fino alla pensione. A questo punto posso solo aggiungere che la mia passione per il datato mi ha portato, con amici o da solo, soprattutto con mia moglie Pasqualina e i miei figli Simona e Arsenio (pazienti più di Giobbe), per i mercatini vicini e lontani in Italia e all’estero. Tutta quella mercanzia mi rubò l’anima!

Tra tanti amici, c’è una persona in particolare alla quale eri molto legato

L’incontro con Mario Rivellese, dopo gli approcci iniziali un po’ timidi da parte mia, fu coinvolgente come mai mi era capitato prima. Lui pungolava continuamente la mia pigrizia, sollecitava i miei interessi, mi faceva dono della sua conoscenza e della sua cultura, siamo stati fratelli e ci siamo voluti bene fino al suo ultimo istante di vita. Pur non tralasciando il lavoro che dava sostegno alla famiglia, mi dedicai anche ai miei hobby che appagavano la mia innata voglia di conoscenza: disegno, pittura, scultura, restauro (senza mai diventare un’artista), foto e cartoline (realizzai anche un libro fotografico delle vecchie cartoline con gli amici), documenti e poi macchine fotografiche e foto tridimensionali, passando per i francobolli e le cinquecentine. Con Mario ci demmo ai pastori e ai presepi realizzandone uno in San Nicola che, credo, fu apprezzato anche perché portò, per la prima volta a Sala, un’ambientazione cittadina, la fibra ottica per le stelle, il ciclo notte e giorno e i suoni dei ciaramellari che uscivano dalla grotta. Le statuine furono eseguite a Napoli dall’artista Signori che fece dei piccoli capolavori di creta da 7 – 10 – 12 cm vestiti con panni della migliore tradizione partenopea e occhi di vetro. Poi, come spesso è accaduto a Sala, tutto è stato distrutto e nessun giovane talento ha voluto continuare l’esperienza.

Sala Consilina, 1908

E arriviamo ai tempi nostri…

Poi la pensione, il Covid, tanto tempo inutile e inutilizzato (a me che mi era sempre mancato nella corsa verso la vita) e la Tv che assorbiva l’esistenza con notizie sconcertanti. Pensare ai nipoti lontani, ch’era impossibile rivedere se non in videoconferenza, mi fece realizzare che sarei potuto morire senza raccontare loro, come facevano i nonni, quello che mi era noto della famiglia, del paese e di quello che a Sala era successo nel tempo. Forse potevo ancora farlo con loro ma agli altri giovanetti di Sala chi glielo avrebbe detto? Pensai fosse giusto che tutti sapessero le loro storie di famiglia e delle loro radici!

Ero iscritto a Facebook ma lo frequentavo poco; durante il covid cominciai a pensare ad un Gruppo, a come articolarlo, come convincere le persone, interessandole, ad iscriversi e chiedere loro di postare i loro ricordi familiari più cari, quelli per i quali si ha una rispettosa cura e ritrosia a renderli pubblici. Cominciavano a crollare tutte le certezze e Mario non c’era! La mia famiglia c’era e tifava per il Gruppo “Memoria di Sala antica” che avrei potuto chiudere se non ci fossero state adesioni. Il Gruppo vide la luce poco più di un anno fa e fu strabiliante per adesioni e pubblicazioni di foto che nemmeno lontanamente immaginavamo potessero esistere nei cassetti dei ricordi dei miei amici salesi. All’inizio vecchie e nuove conoscenze fecero un lavoro strabiliante per postare foto dei loro cari e commentarle per dare notizie su fatti, persone e personaggi, nonché sulla storia del nostro paese un giorno capofila del Vallo.

I risultati sono stati straordinari

Ancora oggi, forse per pudore, ci sono tanti che non hanno dato un contributo alla crescita del Gruppo ma tantissimi, invece, che lo hanno fatto con abnegazione e gioia nel ricordare i propri cari, noti e meno noti, importanti o meno ma che tutti insieme hanno fatto Sala e sono degni, allo stesso modo, di essere ricordati. Un giorno i loro pronipoti mettendo semplicemente un cognome alla lente di ricerca troveranno foto e commenti sui loro avi e ricorderanno. Se questo si avvererà credo che lo scopo del Gruppo sarà stato appagato. Nulla è stato fatto, come talvolta succede su internet, per lucro o per pubblicità ma solo per un ricordo di chi, nel bene o nel male, ci ha preceduto. Aggiungere a tutto questo la consapevolezza che tanti, non anziani ma vecchi come me, con una piccolissima conoscenza dei social, riuscivano a tirar tardi dando ossigeno al cervello e mettere in moto i ricordi mi ha gratificato e incitato a continuare.

Piazza di Sala Consilina

E poi è arrivato un ulteriore sviluppo…

A giugno dell’anno scorso, a pochi mesi dalla nascita del Gruppo, l’esigenza di fare di più riempiva le mie nottate insonni. Un Gruppo è bello, dà soddisfazioni ma non è completo: le foto vanno aggiustate (per quanto possibile) i commenti epurati dalle notizie false o non attinenti, le foto dei gruppi devono avere quante più notizie sui nomi o sui fatti per indicizzarle e permettere a tutti, nel mondo, di conoscere la storia, i fatti e le persone di Sala che fu. Nasceva così l’idea di avere un museo virtuale a ricordare la quasi totalità di ciò ch’è stato pubblicato. Bisognava dar vita ad un sito che potesse raggiungere i salesi nel mondo che a oggi sono già tantissimi. Creare un Gruppo per me era stato abbastanza facile, ma creare un sito era decisamente lontano dalle mie possibilità. Dovevamo rivolgerci ad un tecnico padrone del web e la scelta cadde sul mio giovane amico “internauta” Vittorio Mazzone: a settembre, non senza sacrificare il suo tempo e avendo sposato l’idea, avevamo un sito tutto nostro (gratis) bellissimo (almeno per noi) e funzionale assai che ad oggi è quasi completo in tutto.

Tutto il resto è… storia. Una storia che continua

Il sito https://memoriadisala.it ha raggiunto circa 30.000 visualizzazioni nel mondo. Circa tremila foto (tante addirittura dell’800) di persone e documenti, divise per tema, rallegrano il visitatore. In privato mi scrivono in tantissimi entusiasti di ritrovare i loro cari (forse per la prima volta in un sito). Sarebbero necessarie più indicizzazioni, ma pochi ne hanno colto l’importanza e sono costretto a fare tutto solo con l’aiuto provvidenziale di più d’un amico affezionato. Spero vivamente che chi ha postato, col tempo, impari ad aggiungere nomi e notizie alle foto per permettere, tra cent’anni, a chi è interessato, semplicemente aggiungendo una parola sullo spazio della lente d’ingrandimento, a trovare quello che cerca. Noi di più non abbiamo saputo fare, e consapevoli che si poteva fare meglio siamo comunque grati a chi ha deciso autonomamente di dare una mano, i loro preziosi ricordi sono i nostri ricordi e di tutti. Mia figlia Simona, mio braccio destro sul sito, sarà più che capace di continuare quello che ci siamo prefissi per tutti i nipoti salesi. Un grazie a Vittorio Mazzone per la disponibilità e ancora di più a tutti gli amici per le foto e i commenti.

Mercato di Sala Consilina, 1928

E da parte di noi di Vallo Più un grazie a te Fernando e alla tua famiglia, per questa bella storia che ci hai raccontato, densa di esempi da seguire e di emozioni da condividere. Una storia che siamo certi potrà continuare a lungo, per la gioia di tanti, sul gruppo facebook e sul sito Memoria di Sala.

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5 comments

  1. Ammirevole il tuo lavoro ‼️Hai portato nelle nostre vite un passato non più sconosciuto. Grazie e complimenti.

  2. FERNANDO PEPE SEI SEMPRE STATO UN GRANDE UOMO, TI FACCIO I MIEI PIÙ CARI COMPLIMENTI. UN ABBRACCIO DAI TUOI CUGINI DAL PIEMONTE. OVVIAMENTE UN ABBRACCIO A TUTTI I SALESI. SALLUZZI TEODORO!!!!!!!

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