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Sala Consilina ricorda l’inviato di guerra Lamberti Sorrentino. Appuntamento il 4 maggio con Lucia Annunziata e Lorenzo Bianchi

In occasione del 30° anniversario della morte di Lamberti Sorrentino, giornalista, scrittore e critico letterario nativo di Sala Consilina, inviato speciale per i periodici Tempo ed Epoca, corrispondente di guerra alle campagne di Africa (Libia), Albania, Grecia e Russia,  l’Amministrazione Comunale di Sala Consilina, l’Associazione Giornalisti Locali “Lamberti Sorrentino”, il Rotary Club Sala Consilina-Vallo di Diano, la BCC Monte Pruno ed il  giornale online Vallopiu.it hanno il piacere di invitare tutti alla commemorazione pubblica di giovedì 4 maggio, che si terrà nell’Aula Magna della Scuola Primaria dell’Istituto Comprensivo Camera di Sala Consilina con inizio alle ore 18:00.

La locandina dell’evento

In ricordo dell’illustre personaggio, nato a Sala Consilina il 16 novembre 1899, sarà presentato il libro “I reportage di guerra di Lamberti Sorrentino” (collana “I Beni Culturali della Biblioteca comunale di Sala Consilina”, 11.Biografie) di Giacomo Cozzaglio, giornalista dell’Agenzia Stampa Italpress di Milano che sarà presente al convegno. Il programma prevede i saluti di Francesco Cavallone (Sindaco di Sala Consilina); Salvatore Medici (Presidente Ass.ne Giornalisti Locali “Lamberti Sorrentino”); Giuseppe La Maida (Pres, Rotary Sala Consilina-Vallo di Diano) e Michele Albanese (Direttore Generale Banca Monte Pruno). Quindi il giornalista Geppino D’Amico presenterà il volume di Giacomo Cozzaglio; a seguire, le testimonianze di Lorenzo Bianchi, inviato di guerra per il Quotidiano Nazionale, di Lucia Annunziata, già inviata di guerra e oggi giornalista RAI, e di Angelo Raffaele Marmo, vice direttore del Quotidiano Nazionale.

Lamberti Sorrentino

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Di Geppino Giuseppe D’Amico

Lamberti Sorrentino è stato un giornalista e critico letterario italiano. Dopo essere stato volontario durante la prima guerra mondiale partecipò alla presa della città di Fiume, come seguace di D’Annunzio, con il quale più volte entrò in contrasto.

La sua carriera giornalistica iniziò come corrispondente per il quotidiano Roma, scrivendo articoli di critica letteraria. Nel 1923 si recò in Brasile, a San Paolo, dove si fece coinvolgere dall’ondata rivoluzionaria. Condannato a morte quando la rivoluzione venne repressa, Lamberti riuscì a trovare rifugio in Argentina dove cominciò a scrivere per il quotidiano La Nacion, con articoli in cui raccontava la “grande avventura” delle pampas. Come raccontò Indro Montanelli, venne chiamato dai suoi colleghi “il pampero”. Collaborò alla Patria degli Italiani e divenne poi redattore capo de Il Mattino d’Italia. Successivamente collaborò per come inviato speciale con grandi reportage in Italia e all’estero per il settimanale Epoca, fondato da Mondadori nel 1950.

Al suo ritorno in Italia cominciò un’attività giornalistica assidua per il regime, come corrispondente durante le guerre di Etiopia, Spagna e Albania. In Africa Orientale fondò il Corriere Sudetiopico; dalla Spagna, quale responsabile dei servizi giornalistici italiani, oltre che per la carta stampata, firmò servizi anche per la radio. Dalla fine degli anni trenta scrisse per Il Telegrafo di Giovanni Ansaldo, il Tempo e l’omonima rivista della Mondadori, diretta da Indro Montanelli. Fu tra i primi giornalisti “a recarsi di persona nelle retrovie e sui campi di battaglia” durante le campagne d’Africa e Russia, nella seconda guerra mondiale, di cui previde la sconfitta dei tedeschi e i futuri cambiamenti dell’Urss. Proprio di ritorno dalla Russia fu catturato dalla Gestapo e trattenuto nel campo di concentramento di Mauthausen: fu liberato dagli Americani nel 1945. Fu molto amico del genero di Mussolini, il conte Ciano, che lo cita nei suoi Diari. A Lamberti Sorrentino va il merito di aver creato il “fototesto”, ovvero quel particolare spazio in cui ciò che l’articolo non dice viene narrato dalle immagini. Recitò come attore in Domani è un altro giorno, accanto ad Anna Maria Ferrero e Arnoldo Foà.

Successivamente dal 1960 al 1961 fu corrispondente Rai dal Canada. Si spense a Grottaferrata il 9 maggio 1993 e per suo volere venne sepolto nel cimitero cittadino di Sala Consilina.

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