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Presentato al Circolo Sociale Carlo Alberto 1886 di Padula il libro “Rosso rumore” di Mina Patrizia Paciello

Nuova iniziativa del Circolo Sociale Carlo Alberto 1886 di Padula. Nella sala Cultura del sede sociale è stato presentato il libro “Rosso Rumore” di Mina Patrizia Paciello, psicologa psicoterapeuta di Pignola (PZ), che è già al secondo lavoro pubblicato. L’evento si è svolto in due parti: la presentazione del volume e la testimonianza della signora Lidia Torresi, lavorante del tabacco.

Dopo il saluto introduttivo della presidente del sodalizio, Rosanna Bove Ferrigno, e della vicepresidente dell’associazione L’Aquilone, Maria Formentin, hanno discusso con l’Autrice le psicologhe psicoterapeute Fosca Pinto e Filomena Vitale. Quest’ultima, consigliere del Circolo, ha introdotto i lavori e letto alcuni brani, mentre Fosca ha proposto alcune interessanti considerazioni personali sul testo. La testimonianza di Lidia Torresi ha visto poi il racconto dell’esperienza lavorativa vissuta nel periodo in cui, negli anni 1958-1965, ha lavorato nel tabacchificio di Padula, rievocando le condizioni di lavoro e proponendo alcuni ricordi personali e i motivi e le circostanze che hanno reso Padula per un periodo territorio in cui si produceva e si lavorava il tabacco. Lidia Torresi ha portato inoltre con sé foto dell’epoca che sono state esposte nel corso dell’evento.

L’incontro ha suscitato molte emozioni nei numerosi presenti, sia per la presenza di tre psicologhe al tavolo, che si sono inoltrate in una interpretazione profonda del libro, sia per la testimonianza diretta della signora Lidia. Infatti numerosi sono stati gli interventi spontanei del pubblico, o per aggiungere qualcosa o per porre domande alle relatrici, rendendo la presentazione molto partecipata. Un evento tutto al femminile come le protagoniste del libro presentato che ha suscitato interesse e riflessioni.

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Rosso Rumore” è un libro che narra le vicende di Ada, tabacchina di lavoro e sognatrice per passione. È ambientato in una regione imprecisata del Sud Italia, che il lettore però può agilmente identificare con la Puglia, e trasporta il lettore nella storia delle donne che lavoravano il tabacco nel periodo della Seconda Guerra Mondiale e di tutte le persone e le vicende che ruotavano attorno a loro. La protagonista si distingue dalle altre donne per i suoi capelli rossi e gli occhi verdi, tanto da essere conosciuta da tutti come “la Rossa”, oppure come “Sole” per la sua capacità di portare il buonumore con i suoi modi allegri e la capacità di inventare storie da raccontare. Questo libro, a tratti crudo nel suo essere profondamente realista, a tratti leggero quando la protagonista infonde speranza a sé stessa e agli altri e si ricorda di saper sognare, avvince attraverso il racconto delle vicende personali dei suoi personaggi che si fondono con i fatti storici degli anni ’40, noti e meno noti (ad esempio uno sciopero al femminile realmente accaduto). È una storia di povertà, di sfruttamento, ma anche di tentativi di riscatto, di far sentire la propria voce, di tempo immutabile e battaglie, sia personali sia collettive. E così è il finale, che infonde speranza al culmine di un accadimento tragico, ma allo stesso tempo impone una riflessione amara perché racconta più di una presa di consapevolezza che di riscatto possibile, che l’autrice ci lascia solo, realisticamente, intravedere. Già il titolo dice tanto: il rosso come colore che rappresenta la lotta per i diritti delle donne, rosso come il colore di capelli della protagonista. Rumore come quello che fanno le donne protagoniste del libro, un rumore realmente esistito ma dimenticato tra le pieghe della Storia con la “S” maiuscola. (Filomena Vitale)

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