Di Gianfranco Stabile
In occasione della sua partecipazione all’inaugurazione del nuovo corso del Gal Vallo di Diano, Franco Picarone, consigliere regionale fedelissimo del Governatore De Luca, ha chiarito le motivazioni dell’impugnazione dell’atto di nomina di Marcello Feola a Commissario del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni. Il provvedimento era stato anticipato da Vallo Più.
La posizione della Regione è chiara. Ci vogliono motivazioni per nominare un Commissario e qui non ne appaiono di evidenti
FRANCO PICARONE – Presidente Commissione Bilancio e Finanza, Demanio e Patrimonio della Regione Campania
“Ma soprattutto” rincara la dose il consigliere Picarone “sia che si nomini un commissario che si nomini un consiglio d’amministrazione, le procedure previste sono procedure di concertazione. Non basta consultare la Regione Campania ma si decide insieme”.
Le conclusioni della Regione, per il tramite di Picarone, sono per il ricorso inevitabile. “Il nostro ruolo è stato completamente bypassato, in una logica che non guarda agli interessi delle comunità locali. Non è dunque per noi una decisione illegittima e ci stiamo preparando per l’impugnativa”.
Nominare un uomo di destra commissario di nominare un uomo di destra per governare un parco sembra una cosa ridicola, perché la destra è nemica dell’ambiente, tuttavia il centrosinistra quando aministra i parchi , in linea di massima ,si comporta allo stesso.
Il presidente di un Parco Nazionale viene nominato con decreto del Ministro dell’ambiente, d’intesa con i presidenti delle regioni nel cui territorio ricade in tutto o in parte il parco.
La legge prevede che l’intesa tra gli enti sia resa entro trenta giorni, trascorsi i quali è da ritenersi acquisita tramite silenzio assenso. In caso di risposta negativa alla richiesta di intesa, il Ministro propone una seconda intesa con un candidato diverso e in caso di un nuovo esito negativo procede direttamente alla nomina del Presidente escludendo i due nomi su cui l’intesa è stata negata.
Riassumendo, se non c’è intesa è il Ministero che ha l’ultima parola, fatevene una ragione.