di Gianfranco Stabile
Non solo rose e fiori. Vincenzo De Luca a Sanza non ha portato con sé “solo” i 20 milioni per il “Borgo dell’accoglienza”, ma anche la paventata notizia di un’imminente, sempre più probabile, chiusura del Punto Nascite presso l’ospedale di Polla.
Nell’ultimo anno il Ministero della Salute mi ha scritto per ben tre volte. Se non chiuderemo tutti i Punti Nascite con meno di mille parti all’anno ci bloccheranno tutti i fondi per la Sanità
Vincenzo De Luca – Presidente della Regione Campania
Questione annosa i cui nodi sembrano arrivati al pettine. Ma le motivazioni del Ministero non sono economiche, e De Luca sembra condividerle. “Negli ospedali con meno di mille nascite annuali non è possibile garantire sempre la sicurezza per mamme e nascituri. Possono esserci complicanze che il personale e la struttura non sono attrezzati ad affrontare“.
Le diffide del Ministero aprono poi la strada a delicate questioni legali. Di chi sarebbe la colpa se si verificasse un incidente durante un parto, al nascituro e/o alla madre, in una struttura che non dovrebbe essere aperta? Situazioni che darebbero vita a dolorose vertenze con i coinvolgimento di medici, famigliari e personale amministrativo-dirigenziale.
De Luca sembra alzare le mani e voler persuadere l’uditorio ad accettare il diktat ministeriale. “La questione, come sapete, non riguarda solo Polla. La scelta non è di risparmio economico ma per la sicurezza di partorienti e nascituri. Per anni abbiamo chiesto ed ottenuto la deroga ma la legge parla chiaro e temo che questa volta dal Ministero non ci siano più margini di trattativa”.