di Giuseppe Geppino D’Amico
Come da tradizione il Vescovo della Diocesi di Teggiano, Padre Antonio De Luca, ha celebrato la Santa Messa presso l’ospedale “Luigi Curto” di Polla alla presenza di degenti e operatori sanitari. Ad affiancare il vescovo nella celebrazione il nuovo cappellano dell’ospedale, fra Carlo, il Guardiano del Santuario di Sant’Antonio, fra Marco, e don Franco Maltempo, parroco di San Pietro al Tanagro.

Nel corso dell’omelia P. Antonio De Luca ha affrontato importanti argomenti. Ha anche ricordato la figura di Padre Tommaso Sabbatella, il francescano scomparso durante il Covid, che per anni è stato Cappellano dell’ospedale di Polla e che organizzava nei minimi particolari le celebrazioni eucaristiche, sia alla viglia di Natale sia in occasione della giornata del malato che la Chiesa celebra l’11 febbraio. Quindi, ha analizzato il clima che la società sta vivendo: “Siamo stati espropriati anche del Natale in questa società liquida, banale e senza forma, come l’ha definita il sociologo Zygmunt Bauman; una società che sembra sempre più una holding di affari usa e getta (cibo, vestiti e anche i legami). Dobbiamo riappropriarci del Natale per quello che è, soprattutto gioia, e ridargli un significato cristiano perché è cristiano tutto ciò che è umano. Nel Natale impariamo a conoscere le ferite”.

A tal proposito ha ringraziato gli operatori sanitari “per il lavoro che hanno svolto tra mille difficoltà nel drammatico periodo della pandemia: sono portatori di speranza in un luogo, quale l’ospedale, in cui convivono fatica (tanta), bellezza (la nascita di un bimbo è portatrice di bellezza) e dolore (notevole quando, purtroppo, non si riesce a salvare una vita).
Il presule ha poi espresso la sua preoccupazione per la possibile chiusura della divisione di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Polla perché non si è raggiunto il numero di 400 bambini previsto dal Decreto Balduzzi perché una divisione di Ostetricia e Ginecologia possa rimane in vita: “A Polla i nuovi nati nell’anno che sta per concludersi sono stati 350. Bisogna fare di tutto per evitare la chiusura che provocherebbe non propri problemi alle donne in attesa del parto e alle loro famiglie. Non si può parlare solo in termini economici quando si tratta della salute. Stesso discorso va fatto per le scuole, molte delle quali anche delle sono state private della dirigenza e accorpate ad altri Istituti. Anche in questo caso il danno è notevole”.
Al termine della celebrazione eucaristica il Vescovo ha visitato i degenti nei vari reparti soffermandosi per molto tempo in pediatria dove ha assistito al mini spettacolo offerto dal mago Benny (un infermiere particolarmente esperto di giochi magici), ha parlato con i bambini ed ha impartito loro la benedizione unitamente agli auguri di pronta guarigione in modo da poter trascorrere il Natale nella propria casa.