Search

Il mondo di Coel e di Angelo Barone

L'ULTIMO TOCCO

di Aldo D’Angiò

Coel viene al mondo da genitori contadini, portando con sé la predisposizione all’arte ma non ci sono le condizioni economiche per poterla sviluppare. Va così a lavorare in varie aziende, ha un buono stipendio che lo rende sereno e la sua vita scorre come tante altre ma… un giorno uno ‘tsunami’ di energia nuova invade il suo corpo e la sua anima: è la sua vera natura che si manifesta e lo porta via con sé lungo i sentieri impervi e meravigliosi dell’Arte…

Coel – Angelo Barone

Coel negli anni ‘90 crea la grafica per il manifesto nazionale del SI.NA.SC.EL.CISL (Sindacato Nazionale Scuola Elementare);

  • Nel 2012 vince la Biennale d’Arte Internazionale di Roma;
  • Nel 2012 viene selezionato per iniziative culturali a Bruxelles in Belgio e all’ Università di Utrecht in Olanda;
  • Nel 2012 vince al Macro-Testaccio di Roma il Premio “Adrenalina”;
  • Nel 2013 si classifica terzo alla Biennale di Arezzo;
  • Nel 2014 viene designato “Personaggio dell’anno” alla Galleria ‘L’incontro’ a Firenze;
  • Nel 2015 viene pubblicato il catalogo delle sue opere intitolato “L’Ultimo Animista”.
IL RAGAZZO CHE LEGGEVA SIRONI

Successivamente, per causa di forza maggiore e per sua stessa volontà, decide di non partecipare più a nessuna iniziativa di carattere culturale, declinando gli inviti ricevuti.

SUICIDIO AL LOUVRE

Il percorso artistico di Coel nel suo svilupparsi è andato connotandosi sempre più come una sorta di ‘archeologia dell’immaginario’, ossia un progressivo addentrarsi nel profondo della propria esperienza e delle forme immaginifiche interiori che essa ha generato nel tempo, per farne emergere delle occorrenze significative.

FECONDAZIONE ARTIFICIALE

E’ una vera e propria opera di scavo nell’interiorità alla ricerca di ‘reperti’ della storia personale e al contempo della vicenda umana tout-court. L’interiorità in cui ci si immerge non è però vaga e impalpabile ma è un sentire generato dall’incontro con la materia e da essa contaminato e, a sua volta, la materia appare segnata e trasfigurata dalla relazione profonda col sentire umano.

MANIFESTO

In tal senso, l’esplorazione si compie all’interno di elementi di esperienza che potremmo definire ‘concrezioni di anima-materia’ e del loro strutturarsi in forme-architetture simboliche; uno strutturarsi che, si badi, non è mai scontato ma è il risultato di un travaglio umano ed artistico che si riattualizza ad ogni opera. E’ una ‘città interiore’ i cui ambienti vanno ricostituiti, come ogni operazione propriamente archeologica, ridando una collocazione ai reperti all’interno dello spazio-tempo, in questo caso interiore e pittorico.

MAESTRO …TIRA ARIA DEL DEL ‘900

E così sulla tela prendono forma porzioni di universi con zone chiare e altre ancora oscure; stratificazioni di piani che si muovono tra rivelazioni e occultamenti; accostamenti simbolici a volte concilianti ed altre decisamente spiazzanti; ricombinazioni raffigurative delle categorie percettive dentro/fuori, prima/dopo, soggetto/oggetto. E’ insomma una ricostruzione i cui esiti non sono affatto prevedibili né definitivi.

L’ULTIMO IDEALISTA

Si tratta dunque di creazioni solo apparentemente immobili ma, al contrario, attraversate da un dinamismo profondo ancorché non ostentato: del resto molte opere di Coel potrebbero essere viste come la parte terminale di una sorta di “pendolo della memoria”, sospeso nel cielo dell’anima e colto in un mistico istante del proprio perenne e fecondo oscillare…Oscillazione, o forse sarebbe più appropriato dire ‘scossa’ percettiva, che è in effetti caratteristica costante dell’esperienza fruitiva dei suoi dipinti.

LA NUVOLA DI CARAVAGGIO

In definitiva, l’opera di Coel si pone come profonda testimonianza della possibilità di scongiurare la possibile frantumazione di senso dell’esperienza, ricomponendo mediante il processo artistico mondi e storie e rigenerando in tal modo il significato individuale ed universale dell’esistere.

L’ENIGMA
Condividi l'articolo:

1 comment

Write a response

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Close
Magazine quotidiano online
Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
Close