Di Giuseppe Geppino D’Amico
Da anni è in atto anche in Italia un dibattito sui problemi delle dipendenze, che in passato interessava soprattutto alcol e droga. Oggi il discorso si è allargato con l’inclusione strutturale delle dipendenze comportamentali. Non si tratta di un semplice aggiornamento tematico, ma del riconoscimento ufficiale che la dipendenza non è più solo reazione chimica, ma anche risposta psicologica a un ecosistema digitale in cui l’esposizione è continua: gaming compulsivo, pornografia, scommesse, social addiction, senza dimenticare altri due problemi in crescita soprattutto tra i ragazzi: ansia e hikikomori (persone che si chiudono in casa e decidono di avere rapporti con l’esterno solo attraverso l’utilizzo di internet).
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Stiamo vivendo un cambiamento epocale, che mette al centro il rapporto tra giovani e tecnologie. In base ai dati contenuti nel Rapporto Generazione Post Pandemia: bisogni e aspettative dei giovani italiani nel post Covid-19, elaborato in collaborazione con Censis, Consiglio Nazionale dei Giovani e Agenzia Nazionale per i Giovani, il 49,4% dei giovani italiani tra i 18 e i 25 anni ha affermato di avere sofferto di ansia e depressione a causa dell’emergenza sanitaria. Per la stessa ragione, il 62,1% ha cambiato la propria visione del futuro. In base al dossier di Libera, in Italia solo nel 2024 si è “giocato” più di 157 miliardi di euro, con almeno 18 milioni di italiani che nell’ultimo anno hanno tentato la fortuna nell’azzardo, tra videopoker, slot-machine, gratta e vinci e sale bingo.
Ci sono adolescenti che scommettono di nascosto, anziani che si giocano la pensione, famiglie che si sfaldano nel silenzio. Si continua a giocare tanto, ci si indebita, con ripercussioni sociali, economiche e sanitarie. A confermarlo sono i dati ufficiali del Ministero dell’Economia, che mostrano una crescita costante destinata a proseguire anche nel 2025. Nel 2024, in testa alla classifica della spesa per gioco d’azzardo troviamo la Lombardia con 24 miliardi e 841 milioni (fisico 12 miliardi e 455 milioni, online 12 miliardi e 386 milioni). Seconda la Campania con 20 miliardi e 584 milioni (7 miliardi e 508 milioni di giocato fisico e 13 miliardi e 76 milioni di giocato online). Ma se rapportiamo questi dati totali con la popolazione, la classifica cambia: in testa finisce la Campania con 3.692 euro all’anno per abitante, bambini compresi.
Analizzando i capoluoghi, Napoli guida la classifica regionale con 3.453 milioni, terza città d’Italia dopo Roma e Milano. Segue Salerno con 542.892.909 euro, poi Benevento (227.090.696), Caserta (218.467.947) e Avellino (173.023.429). Rapportando la spesa alla popolazione, in testa troviamo Salerno con 4.186 euro all’anno per abitante, seguita da Benevento (4.107) e Napoli (3.803).
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, almeno 18 milioni di italiani nell’ultimo anno hanno “tentato la fortuna” nell’azzardo, anche solo con un Gratta e Vinci, mentre 5,5 milioni risultano giocatori abituali. Purtroppo, però, come ricordato all’inizio, il campo delle dipendenze si è allargato di molto. Tra i problemi in crescita soprattutto nell’universo giovanile ci sono anche ansia e hikikomori. Ne abbiamo parlato con il dottore Aniello Baselice, esperto analista, membro della Società Alea per lo studio del gioco d’azzardo e dipendenze tecnologiche e presidente dell’Osservatorio Regionale della Campania sul disturbo da gioco d’azzardo (GUARDA IL VIDEO).


