Venerdì 10 ottobre, alle ore 18.30, il Castello di Arechi di Salerno ospiterà un incontro dedicato al dialogo tra istituzioni, università e territorio, con al centro il tema della valorizzazione e delle politiche culturali nel Vallo di Diano. Un appuntamento che promette di trasformarsi in un vero e proprio laboratorio di idee e strategie per il futuro del patrimonio culturale locale.

L’iniziativa nasce dalla sinergia tra la Provincia di Salerno, la Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino, l’Università degli Studi di Salerno – Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale (DiSPaC) – e la Fondazione Paestum. L’obiettivo è favorire un confronto aperto e costruttivo sulle modalità di tutela, gestione e promozione dei beni culturali, in un’ottica di sviluppo sostenibile e di coesione territoriale.
A coordinare l’incontro sarà Rosanna Giudice, ricercatrice di Storia presso il DiSPaC e tra i fondatori dell’associazione Calamo – Scrivere il futuro. Il parterre degli interventi sarà ricco e qualificato. Tra i relatori, Raffaella Bonaudo della Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino; Michela Cimino, sindaco di Padula; Francesco Fanoli, direttore della Certosa di San Lorenzo a Padula; Carmine Pellegrino, curatore del riallestimento del Museo Archeologico di Sala Consilina; e Carmine Pinto, direttore del Dipartimento di Studi Umanistici (Dipsum).
Accanto a loro, interverranno Luigina Tomay, direttrice regionale dei Musei della Campania, e i ricercatori del DiSPaC Michele Scafuro, Antonia Serritella e Francesca Cuomo, protagonisti delle più recenti indagini archeologiche a Padula. A completare il quadro, Antonella Trotta, responsabile della Summer School di Sanza, progetto dedicato alla formazione di giovani esperti nella valorizzazione dei borghi.
L’appuntamento rappresenta un’occasione di riflessione concreta e interdisciplinare su come la ricerca scientifica, l’amministrazione pubblica e le comunità locali possano intrecciarsi per costruire un nuovo modello di sviluppo culturale nel Vallo di Diano. Un dialogo che parte dai luoghi della memoria per immaginare, insieme, il futuro del territorio.