Di Giuseppe Geppino D’Amico

Un weekend a Roma denso di impegni e soddisfazioni per Alejandro Marmo, l’artista italo-argentino originario di San Rufo. Nella Capitale, nei giorni scorsi, Marmo ha presentato la sua opera “Raffaella Iluminada”, dedicata a Raffaella Carrà, e successivamente ha lanciato il suo ultimo libro: “Di arte non capisco nulla. Pensieri assurdi per mantenere la coerenza”, pubblicato in lingua spagnola e italiana.
La presentazione del volume si è tenuta a Roma, nella Sala Stampa della Camera dei Deputati, su iniziativa dell’onorevole Fabio Porta, eletto nella circoscrizione Estero – Ripartizione America Meridionale.
All’incontro hanno partecipato, oltre all’on. Porta, anche Maria Pia Cappello (scrittrice), Rita Valenzuela (presidente de Il tempo delle donne), il giornalista e regista Dante Fasciolo, e Michele Crocitto, art-manager. Ha moderato l’incontro Gianni Lattanzio, direttore editoriale di Meridianoitalia.
Alejandro Marmo ha spiegato che il suo punto di partenza è un’osservazione profonda del nostro tempo: “La realtà, così come la conoscevamo, non esiste più; ciò che un tempo sembrava assurdo, oggi è diventato quotidianità”. Da questa visione, nasce un pensiero artistico che si fa poetico, filosofico ed esistenziale, in cui l’assurdo diventa una forma di resistenza e coerenza. La settimana precedente, il libro era stato presentato a Madrid per iniziativa dell’Associazione Italoargentini in Spagna (IAEE), con la collaborazione dell’Espacio LATE, dell’Associazione Latium, del Com.It.Es di Madrid, de La Voce d’Italia e del Grupo Octubre. L’evento è stato molto più di una semplice presentazione letteraria: un’occasione di riflessione e dialogo intorno al concetto di arte, allo sguardo contemporaneo sulla realtà e alla forza dell’assurdo.

Sempre a Roma, Marmo ha svelato anche la sua scultura luminosa “Raffaella Carrà Iluminada”, che richiama nello stile il “Diego Iluminado”, donato due anni fa al Club Napoli di Sala Consilina, dove campeggia sul balcone della sede. L’opera, realizzata in ferro e luci, è stata donata al TH Roma Carpegna Palace e intende celebrare valori universali come luce, libertà e inclusione, da sempre legati alla figura dell’indimenticabile Raffaella Carrà. “La scelta della location -ha spiegato Marmo- riflette il desiderio di mantenere vivo il ricordo di un’icona della cultura pop in un luogo che favorisce l’incontro tra le persone”.
Marmo ha costruito la sua carriera realizzando sculture monumentali che uniscono materiali industriali e giochi di luce, trasformando ferro e scarto in energia creativa. L’omaggio alla Carrà non è solo simbolico, ma porta con sé messaggi profondi: la luce come speranza, la libertà come espressione personale, l’inclusione come valore fondante del vivere comune. L’opera è composta da una struttura metallica animata da luci, capace di creare un impatto visivo immediato e coinvolgente.

Il gesto artistico di Marmo si inserisce in un più ampio percorso culturale e sociale, come testimoniato anche dalla collaborazione con Papa Francesco nel progetto La mia idea di arte. Iniziative che mirano a portare l’arte fuori dai musei e a renderla strumento di inclusione e dialogo. La sua visione nasce nei luoghi del lavoro e della periferia. Con il progetto “Arte nelle fabbriche”, Marmo ha portato la bellezza tra gli operai, trasformando il materiale di scarto in sculture. Ha firmato opere celebri come le icone di Evita sulle facciate dell’ex Palazzo dei Lavori Pubblici di Buenos Aires. Alcune sue creazioni – tra cui la “Vergine di Luján” e il “Cristo Obrero” – fanno parte della collezione dei Musei Vaticani.
La “cultura dell’incontro” è al centro della sua arte, come dimostra anche “L’Abrazo”, installata in scuole, piazze, biblioteche e aeroporti. Nel Vallo di Diano, l’opera è stata donata al comune di San Rufo, paese d’origine dell’artista, e all’ospedale di Polla.
L’opera di Marmo è stata elogiatissima da Papa Francesco, che lo ha voluto nel libro “La mia idea di arte”, pubblicato da Mondadori nel 2015. Un riconoscimento che suggella un percorso artistico e umano capace di coniugare etica, estetica e impegno sociale.
