di Elia Rinaldi
San Pietro al Tanagro diventa laboratorio di innovazione sociale e sviluppo sostenibile grazie a un progetto ambizioso che mira a contrastare lo spopolamento e rilanciare l’economia locale. Il progetto, denominato Aree marginali e Credito Cooperativo della Campania e Calabria, nasce con l’obiettivo di creare un modello di sviluppo replicabile, basato sulla cooperazione tra pubblico, privato e comunità locale.
L’iniziativa è stata presentata ieri pomeriggio dalla professoressa dell’Unisa, Stefania Leone, presso la sala convegni del Comune di San Pietro al Tanagro, alla presenza del sindaco Enrico Zambrotti, del vice presidente della Comunità Montana Vallo di Diano, Antonio Pagliarulo, del responsabile area executive Bcc Monte Pruno di Roscigno, Antonio Mastrandrea e del direttore federazione banche di credito cooperativo Campania e Calabria, Francesco Vildacci.
All’evento, promosso dall’Osservatorio Giovani OCPG Dipartimento Policom – UniSa, hanno partecipato anche il ricercatore dell’osservatorio Andrea Orio, Vincenza Barra del Forum dei Giovani della Provincia di Salerno, Ylenia Di Filippo, Carlo Cardiello, Enio Cutolo, Giuseppe Giugliano e Giuseppe Parrella.
L’incontro si è concluso con le testimonianze di giovani imprenditori del Vallo di Diano, tra i quali Gianluca Vegliante di Monaci Digitali, il presidente della Monte Pruno Giovani Sebastiano Greco e Francesco Ferrigno, titolare dell’azienda 1306.

Un territorio a rischio, ma ricco di potenzialità
San Pietro al Tanagro, con i suoi 1.664 abitanti, rientra nelle cosiddette Aree Interne, territori caratterizzati da difficoltà economiche, sociali e geografiche. La popolazione in costante calo, la limitata offerta di servizi e le scarse opportunità lavorative rendono urgente l’adozione di nuove strategie per invertire la rotta. Tuttavia, il comune vanta un patrimonio storico, culturale e naturalistico di grande valore, che include il Parco dei Mulini, la Chiesa di San Pietro Apostolo e manifestazioni come Le Notti dei Mulini e la Sagra della Cipolla.
Il progetto: una nuova visione per il futuro
Il cuore del progetto è la costruzione di un modello imprenditoriale sostenibile, incentrato sulla valorizzazione delle risorse locali. Attraverso percorsi di co-programmazione e co-progettazione, il progetto ha coinvolto attivamente la comunità locale nella definizione di nuove opportunità economiche, tra cui la creazione di una cooperativa di comunità. Il metodo adottato si basa su tre strumenti fondamentali. Il NeXt Index ESG consente di valutare la sostenibilità ambientale, sociale e di governance del territorio. Il Community Canvas aiuta a rafforzare l’identità locale e a incentivare la partecipazione. Il Patto di Comunità formalizza gli impegni condivisi tra istituzioni, imprese e cittadini.
I risultati: turismo esperienziale e identità locale
Uno dei primi passi concreti è stato il lancio del brand di comunità San Pietro al Tanagro, con un contest per scegliere il logo rappresentativo del territorio. Parallelamente, sono stati sviluppati tre itinerari turistici che esaltano le peculiarità del comune. L’Itinerario Spirituale si snoda tra chiese e luoghi di culto. L’Itinerario Naturalistico conduce alla scoperta del Parco dei Mulini. L’Itinerario Enogastronomico offre degustazioni e laboratori sui prodotti tipici locali. L’iniziativa prevede anche la creazione di un hub multifunzionale per eventi e degustazioni, con l’obiettivo di promuovere un’offerta turistica strutturata e sostenibile. Secondo le proiezioni finanziarie, il modello potrebbe generare ricavi per oltre 23 mila euro annui, con benefici diretti per la comunità.
Il ruolo della Pubblica Amministrazione
Fondamentale sarà il supporto dell’amministrazione comunale, chiamata a facilitare il progetto con misure come la concessione di spazi pubblici, agevolazioni fiscali, campagne di marketing e accesso ai fondi europei. Il coinvolgimento della PA sarà cruciale per garantire la stabilità del progetto e renderlo un esempio virtuoso replicabile in altri contesti.
Conclusioni
Il percorso avviato a San Pietro al Tanagro dimostra che le sfide delle aree marginali possono trasformarsi in opportunità se affrontate con visione strategica e partecipazione collettiva. Il cammino è ancora lungo, ma i primi risultati fanno ben sperare: un nuovo modello di sviluppo sta prendendo forma, con la comunità al centro del cambiamento.