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Ascea, nuova sede dell’Associazione “Crescere in Rosa”

di Giuseppe D’Amico

Taglio del nastro ad Ascea della nuova sede dell’Associazione “Crescere in Rosa”, fondata e presieduta dal professore Antonio Santoriello, responsabile dell’Unità di Senologia della Clinica Cobellis di Vallo della Lucania. Presenti alla cerimonia il sindaco della cittadina costiera, Pietro D’Angiolillo (“È un momento straordinario per la nostra Comunità e per il territorio per cui siamo disponibili a fare la nostra parte per ulteriori iniziative”) e il Vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania, mons. Vincenzo Calvosa, che ha benedetto i locali della nuova struttura evidenziando “l’ottima iniziativa e l’importanza di fare rete. Ed è ancora più importante farlo quando si va incontro alle donne che devono affrontare un problema molto delicato che richiede una diagnosi precoce”.

La dottoressa Erminia Tancredi ha illustrato l’attività che sarà svolta nel centro annunciando che, grazie alla collaborazione della Cooperativa sociale “Il Sentiero”, oggi rappresentata da Stefania Marino, sarà possibile donare alle donne con problemi oncologici turbanti e copricapo in jersey di cotone, bambù e viscosa realizzati nel laboratorio di sartoria delle donne migranti avviato dalla Cooperativa Sociale “Il Sentiero” di Teggiano nell’ambito del “Progetto Sveva” che si propone di supportare la vita delle donne che affrontano una patologia oncologica e cure come la chemioterapia e la conseguente perdita dei capelli”.

Presenti alla cerimonia di Ascea anche i consiglieri regionali Corrado Matera e Franco Picarone, i sindaci di Vallo della Lucania e Sessa Cilento, Antonio Sansone e Gerardo Botti. “La struttura -ha affermato non senza emozione il presidente Santoriello- è pronta ad accogliere tutte le donne che si ritrovano ad affrontare un momento così forte della vita come può esserlo la scoperta di un tumore al seno e non solo. È uno spazio per accogliervi e conoscerci, per poter toccare con mano quello che siamo, per farvi vedere quello che facciamo, per poter collaborare con chiunque abbia voglia di aiutare chi ne ha bisogno, per trasmettervi la nostra grande emozione per il traguardo raggiunto, ma soprattutto per potervi dimostrare quanto siete importanti per noi. Ci sono voluti alcuni anni ma ci siamo riusciti e la data per farci conoscere non poteva non essere l’8 marzo per accogliere le donne e farci conoscere e illustrare quello che facciamo, per poter collaborare con chiunque abbia voglia di aiutare chi ne ha bisogno, per trasmettere la nostra grande emozione per il traguardo raggiunto”.

Nel corso dell’incontro è stato distribuito il libro “Quante storie. Scritto dalle donne per le donne”, pubblicato da Areablu Edizioni per iniziativa del prof. Santoriello e della dottoressa Tancredi (Vedi interviste allegate). Nel libro -si legge nella prefazione del prof. Giovanni Pagano- viene presentata una raccolta di testimonianze di donne provate dalla malattia. Si tratta di storie vibranti di sensazioni ed emozioni sincere, che attestano le diverse reazioni a questo passaggio cruciale: ad un primo momento di sbigottimento e di disperazione segue un atteggiamento di risoluta consapevolezza dei disagi e delle sofferenze da sopportare e successivamente l’esaltante scoperta di possedere un coraggio e una forza d’animo insospettati: trova così la sua pratica attuazione l’antico motto delfico conosci te stesso”.

Chiara, Daniela, Gabriella e le altre protagoniste del libro dimostrano che la prevenzione salva la vita. Di cancro alla mammella si guarisce e che uniti si vince.

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Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
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