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A Vallo Più le dichiarazioni esplosive di Tonino Lopardo: “Il sindaco di Sala Consilina si deve dimettere, ecco perché”

“Il sindaco giorni fa, in un incontro tra noi della maggioranza, dichiarò che voleva dimettersi. Secondo me è arrivato il momento che lo faccia, perché non riesce più a gestire la situazione”. Esplode pubblicamente la crisi in atto nell’Amministrazione Comunale di Sala Consilina, e a rendere la deflagrazione ancora più potente è il fatto che la richiesta di dimissioni del sindaco di Sala Consilina Francesco Cavallone non arriva dall’opposizione ma dal “picconatore” Tonino Lopardo, ex assessore nella precedente consiliatura Cavallone e attuale consigliere di maggioranza, con in tasca ancora diverse importanti deleghe: Polizia Municipale, Viabilità, Trasporto Urbano, Mobilità e Centro Storico. Insomma, questa volta “i panni sporchi NON si lavano in famiglia” ma in pubblico, e per dare il via ai “fuochi d’artificio” Tonino Lopardo nella giornata di ieri ha pubblicato un post sulla sua pagina Facebook che non lascia adito a interpretazioni: “Credo che sia arrivato il momento che il sig. Francesco Cavallone lasci il ruolo sia da sindaco del comune di Sala Consilina che da presidente della Comunità Montana Vallo di Diano”.

Raggiunto telefonicamente da Vallo Più Tonino Lopardo non solo non ritratta, ma rincara la dose e articola le sue motivazioni: “Il nostro sindaco un po’ di tempo fa si è lamentato del fatto che all’interno della maggioranza non c’è gruppo, che non siamo coesi tra di noi, dicendo che restando così le cose a dicembre si sarebbe dimesso. E io, come gli ho già detto, ribadisco: ma che aspetti a farlo?”. È un fiume in piena Lopardo, e ne ha per tutti, a partire dal primo cittadino: “Se la situazione nella maggioranza è quella che è, la colpa principale è sicuramente del sindaco: noi ci siamo affidati a lui ma lui non hai fatto la stessa cosa.  Se c’era qualcosa che non andava, doveva essere lui a risolverla, ma invece se ne è disinteressato. Oltre a ribadire che tanto non c’è nessuno in grado di raccogliere la sua eredità”.

Sala Consilina, 2019: proclamazione degli eletti

Ma dagli strali di Lopardo non si salva praticamente nessuno della maggioranza: Tutti assenti quando ci sono i problemi, e sempre pronti invece a presenziare quando ci sono le passerelle, gli eventi pubblici e i tagli dei nastri. L’invidia regna sovrana tra di noi, non andiamo d’accordo praticamente su nulla. Ci sono assessori che si comportano come fossero all’opposizione, altri membri della maggioranza totalmente assenti, che tuttavia continuano a percepire l’indennità. E a questo proposito io vorrei che l’indennità fosse abolita del tutto, così si vedrebbe chi realmente si è candidato per servire la comunità e chi invece lo ha fatto soltanto per percepire un gettone di presenza”. Secondo Lopardo sono state fatte tantissime riunioni di maggioranza senza alcun risultato: “Discutiamo sempre delle stesse cose, diciamo che dobbiamo fare gruppo ed essere coerenti, ma non è mai successo e non succederà mai: perché nonostante quello che si dice la sera, la mattina dopo si fa sempre tutto il contrario. E i cittadini ormai si sono accorti di quanto questa amministrazione sia assente e latitante sui problemi”.

E quando Vallo Più gli domanda “Ma se le cose stanno così come le descrivi, allora perché ancora non ti sei ancora dimesso da questa maggioranza?”, Lopardo risponde: “Per mantenere gli impegni presi con i cittadini che mi hanno votato: sto aspettando che si realizzino alcuni progetti sui quali ho lavorato tanto e che a breve dovrebbero finalmente vedere la luce, come il semaforo a Trinità. Subito dopo mi dichiarerò indipendente”.

Indubbiamente è davvero un quadro poco edificante quello dipinto dal consigliere di maggioranza Tonino Lopardo, le cui parole sono destinate a creare sconcerto nella cittadinanza di Sala Consilina, e potrebbero generare un vero e proprio terremoto politico nella maggioranza salese. Perchè, lo ripetiamo, queste critiche feroci non arrivano dalla minoranza e non sono invenzioni di fantasia giornalistiche, ma sono precise affermazioni di un mebro della maggioranza di lungo corso. Che rischia di fare, dall’interno, quello che le opposizioni in questi mesi non sono riuscite a fare.

A poco più di tre anni dal brindisi e dai sorrisi della proclamazioni degli eletti, l’immagine di quella maggioranza è a dir poco sbiadita. Per usare un eufemismo.

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