di Giuseppe D’Amico
La Diocesi di Teggiano-Policastro rafforza il suo impegno nel promuovere un confronto costruttivo con le autorità locali attraverso l’iniziativa annuale “Incontro con le Istituzioni”. L’evento, concepito come un momento di ascolto reciproco e riflessione condivisa, mira a esplorare il profondo valore del servizio e della responsabilità pubblica alla luce dei principi cristiani e sociali.

“Incontro con le Istituzioni” della Diocesi di Teggiano e Policastro
Anche quest’anno il Vescovo della Diocesi di Teggiano, padre Antonio De Luca, ha dato appuntamento ai rappresentanti delle Istituzioni presso la Sala Giulia di Padula. Il tema? “Volle venire colui che si poteva accontentare di aiutarci“, una frase di san Bernardo di Chiaravalle, Dottore della Chiesa, che alla sua morte ha lasciato 350 monasteri dell’Ordine Cistercense in tutta Europa. L’argomento è stato illustrato dall’ingegnere napoletano Antonio Romano presidente della rinomata Fondazione Romano Guardini. La scelta per il convegno frase richiama alla logica dell’Incarnazione, vista non solo in senso teologico, ma come un potente gesto di prossimità, solidarietà e sostegno concreto verso l’umanità, un modello di riferimento per chi opera al servizio della collettività. L’iniziativa si inserisce in un più ampio e continuativo percorso di sinergia tra la diocesi e le diverse realtà istituzionali presenti sul territorio del Vallo di Diano, confermando l’intento di promuovere un dialogo aperto, trasparente e orientato al futuro della comunità.

“Incontro con le Istituzioni” della Diocesi di Teggiano e Policastro
Presenti all’incontro il consigliere regionale Corrado Matera, i comandanti delle compagnie Carabinieri di Sala Consilina e Sapri, Veronica Pastori e Francesco Fedocci, il comandante della Guardia di Finanza di sala Consilina, Sebastiano D’Amora, il consigliere provinciale delegato al Turismo, Pasquale Sorrentino, i responsabili del Banco Alimentare e della Caritas diocesana, Roberto Tuorto e don Martino De Pasquale.
Dopo il saluto di Michela Cimino, sindaca di Padula, ad aprire i lavori è stato don Vincenzo Federico, il quale introdotto i temi centrali che hanno guidato la discussione. A seguire l’intervento di Antonio Romano.
presidente fondazione Romano Guardini
“La frase scelta -ha affermato- apparentemente semplice è una bomba. San Bernardo di Chiaravalle ci ricorda che Dio poteva aiutarci da lontano ma ha scelto di venire tra noi. Dobbiamo partire dai territori in cui viviamo e soprattutto dai giovani. La forza degli adulti da dove si vede? Dal modo in cui condividiamo la nostra esperienza con le giovani generazioni”. Ma che cosa chiedono le giovani generazioni? Qui Antonio Romano ha citato alcuni parole del giovane cantautore Ultimo che così descrive il contesto dei giovani: “Essere giovani oggi è tremendo. Perché sei senza punti di riferimento. Non conosco nessun ragazzo della mia età che vada a votare, e nessuno che vada in chiesa. Io non ho mai votato in vita mia. Non dico sia giusto. Non me ne vanto, non me ne vergogno. Certo non è colpa dei giovani. La colpa? E’ della politica che è scarsa. Non parla ai ragazzi e non ci prova neppure. Non parla a me che ho 28 anni; figuriamoci a un diciottenne. Siamo stufi di questa spaccatura tra destra e sinistra. Immagini quale effetto avrebbe un politico che dicesse: io non scelgo né la destra né la sinistra. Scelgo l’alto”.
Per Antonio Romano “C’è un indebolimento politico ma anche un tracollo culturale. Il Natale del 2025 è un momento non tranquillo. Recentemente lo ha detto il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump: La civiltà europea è a rischio cancellazione. Come ci ha ricordato Papa Leone XIV siamo in un momento di crisi educativa. Siamo orfani di adulti e c’è un problema: è raro che i meno giovani trasmettono ai giovani le proprie esperienze. Quindi, è importante dire no all’abolizione del passato”. Non poteva mancare una considerazione sull’attualità del pensiero di San Bernardo di Chiaravalle e Romano la individua in alcuni concetti molto importanti: “Lavoro, contemplazione e preghiera ma anche nell’umiltà (Nessuno può risolvere i problemi da solo) e audacia (Tentare tutto ciò che è possibile con unione di intenti senza dimenticare sussidiarietà e sostenibilità)”.
vescovo Diocesi Teggiano Policastro
Ha concluso l’incontro mons. Antonio De Luca che ha offerto ai presenti un’approfondita lettura pastorale dell’impegno civile, interpretandolo alla luce del Vangelo e dei capisaldi della dottrina sociale della Chiesa e ribadendo la centralità della collaborazione tra la sfera spirituale e quella temporale, entrambe orientate al perseguimento del bene comune. Il Vescovo ha esordito esprimendo agli amministratori “ammirazione per il rispetto che riservate alle popolazioni dei vostri comuni” e ai rappresentanti delle Forze dell’Ordine: “Siete le sentinelle sul territorio”. Non poteva mancare una riflessione sul Dossier regionale sulla povertà (“Un boccone amaro”), che pochi giorni fa proprio mons. De Luca ha presentato in quanto delegato della Conferenza Episcopale Campana: “Il dossier di quest’anno ci consegna un messaggio chiaro e profondo.
Aumentano le persone che tornano, anno dopo anno, a chiedere aiuto: segno che la povertà non è più una parentesi o un passaggio temporaneo, ma una condizione che si consolida e si radica nel tempo. È una povertà silenziosa e diffusa, che parla di stanchezza, di solitudine e di mancanza di fiducia, ma anche del desiderio di ricominciare. Dietro ogni cifra c’è un volto, una storia, un nome. Ci sono famiglie che non riescono più a sostenere le spese quotidiane, anziani soli che vivono la fatica della malattia, giovani che si affacciano alla vita adulta senza prospettive, donne che tengono in piedi nuclei familiari fragili con coraggio e determinazione. Ma ci sono anche segni di bene che resistono e crescono: parrocchie che aprono spazi di ascolto e accoglienza, volontari che donano tempo e competenze, che si fanno laboratori di fraternità e di speranza concreta”. Per il Prelato “un altro problema sul quale riflettere riguarda l’aspettativa di vita che in Italia è di 82 anni, in Campania di 80 anni, cioè due anni in meno”. Ultimo argomento trattato il dibattito da tempo in corso in Italia sul fine vita illustrando il significato della lettera della Conferenza Episcopale Campana che Vallopiù ha pubblicato integralmente due giorni fa: “L’esito conclusivo non può essere l’eutanasia o l’abbandono terapeutico”.
sindaco di Montesano sulla Marcellana (SA)
Un’ultima annotazione. Alcuni dei presenti in sala si sono interrogati sulla personalità di Romano Guardini, a cui è dedicata la fondazione presieduta da Antonio Romano. In margine al convegno ne abbiamo parlato con il sindaco di Montesano, Giuseppe Rinaldi, che (come evidenziato nel corso dell’incontro), si è laureato con una tesi sul teologo e scrittore cattolico, naturalizzato tedesco, noto per il sui contributo al rinnovamento cattolico in Germania e per la sua influenza sul Concilio Vaticano II.

presidente fondazione Romano Guardini

vescovo Diocesi Teggiano Policastro


