Si sono svolti sabato scorso a Benevento gli Stati Generali delle Aree Interne. L’appuntamento si inserisce nel ricco dibattito sul futuro delle zone montane d’Italia, nato delle dichiarazione del ministro Giorgetti che vede per loro un accompagnamento verso un declino irreversibile determinato da spopolamento ed avanzamento dell’età media della popolazione.
Dai vescovi ai politici, le reazioni però sono opposte e convinte, non ultima, per l’appunto, la giornata di sabato scorso. In detto contesto l’Unione Nazionale dei Comuni, Comunità ed Enti Montani ha fatto un appello “unitario e costruttivo”, carico di proposte concrete.

presidente Uncem Campania
“Per dare forza alla Strategia Aree interne, Uncem ha fatto una serie di proposte importanti al Ministro Foti. La polemica contro il Piano, di qualche mese fa, e sullo spopolamento, è assurda, l’abbiamo stoppata, ma va contrastata con azioni politico-istituzionali forti” ha esordito in merito Vincenzo Luciano, presidente Uncem Campania. “Le nostre proposte sono sul tavolo: dal sostegno all’economia locale e alle imprese, alle associazioni fondiarie per superare la parcellizzazione delle terre e la perdita di superficie agricola, dagli interventi per installare nuove antenne per la telefonia, alle iniziative per le rinnovabili“.
Un tema cruciale sollevato da Luciano è quello della necessaria sinergia tra le diverse politiche territoriali. “Tutto abbiamo bisogno fuorché di cinque diverse strategie territoriali che non si parlano“, ha affermato Luciano, chiedendo al Governo e al Parlamento di sincronizzare le Strategie delle Aree interne con quelle delle Green Community, dello sviluppo sostenibile, della montagna e delle foreste. “Le Aree Interne e le Green Community devono essere al centro della risposta alla crisi climatica, con la montagna che può e deve diventare un laboratorio di azioni di mitigazione, a partire da una rinnovata attività delle Regioni nelle politiche forestali“.
Ma il passaggio più forte del suo intervento ha riguardato il tema energetico. Luciano ha lanciato un “sì” chiaro e netto alle rinnovabili, denunciando come la proliferazione dei “no” agli impianti mantenga il Paese in una pericolosa dipendenza da gas, petrolio e da attori geopolitici instabili. “Dire NO non serve“, ha dichiarato con forza, delineando una posizione propositiva e comunitaria. L’Uncem, infatti, condanna gli interventi speculativi di soggetti esterni, ma al tempo stesso si fa portavoce di un modello alternativo: sono le comunità stesse a dover dire dove e come realizzare gli impianti, promuovendo impianti rinnovabili di comunità con un azionariato diffuso e popolare. “Mettere le comunità al centro di questa transizione” conclude Luciano “non è solo fondamentale, ma è la scelta vincente per le montagne, gli Appennini e per l’intero Paese“.

stati generali delle Aree Interne