Di Giuseppe Geppino D’Amico

Libri dell’editore cilentano Giuseppe Galzerano non graditi negli Stati Uniti? Vittima indiretta della politica doganale di Trump? Sembrerebbe – il condizionale è d’obbligo in attesa di motivazioni certe – proprio di sì. Il plico conteneva quattro opuscoli su Taylor Swift, ed era diretto ad alcuni parenti americani della cantante che recentemente erano stati nel Cilento. Lo scorso 21 settembre Galzerano aveva spedito regolarmente dall’ufficio postale di Casalvelino Scalo (Salerno) il plico contenente i volumi. L’altro giorno gli è stato restituito con la motivazione generica “Servizio sospeso per merce non ammessa” e un foglietto prestampato del Team di Poste Italiane.

Questo il messaggio di accompagnamento: “Gentile Cliente, la presente spedizione Le viene restituita in quanto, a seguito di verifiche, è stato rilevato che la stessa contiene merci dirette negli Stati Uniti d’America. Rammentiamo, infatti, che l’Executive Order emanato dalle Autorità degli USA ha modificato il regime doganale e le modalità di riscossione dei relativi oneri per gli invii di corrispondenza e pacchi contenenti merci giunti e destinati in tale Paese a partire dal 29 agosto. Per tale motivo, la spedizione non può essere inoltrata a destino e Le viene resa. Ogni utile informazione in merito è riportata nella pagina web: https://www.poste.it/aggiornamentioperativi/. Si precisa che non è previsto alcun rimborso delle spese di spedizione. Sono, in ogni caso, a sua disposizione i nostri canali di assistenza – consultabili sul sito https://www.poste.it/assistenza/ (Clienti Residenziali) Assistenza: servizio clienti e uffici postali – Poste Italiane – Professionisti e Piccole Imprese (Clienti Business) – per ogni sua ulteriore necessità. Cordiali saluti. Il Team di Poste Italiane”.

Appena il plico è stato recapitato, Giuseppe Galzerano ha provato ripetutamente a rivolgersi telefonicamente – così come indicato sul messaggio di restituzione – all’ufficio Spedizioni internazionali del numero di Poste Italiane 803160.
Il motivo? “Avrei voluto chiedere: Come è possibile che i libri vengano considerati da Trump e da Poste Italiane pericolosi e non ammessi, ma non ho ottenuto alcuna risposta”, racconta l’editore.