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SOFU2, a Salerno si conclude progetto di formazione in carcere

formazione professionale per detenuti in carcere presso la casa circondariale Antonio Caputo

Si avvia verso la conclusione il progetto S.O.F.U. – Sportello di Orientamento e Formazione per Utenze Speciali, un percorso triennale di inclusione socio-lavorativa realizzato all’interno della Casa Circondariale “A. Caputo” di Salerno. L’iniziativa è rivolta ai detenuti prossimi alla scarcerazione, con una residua pena non superiore ai quattro anni.

Promossa dall’E.T.S. Socrates in collaborazione con la governance del penitenziario, l’azione mira a potenziare i servizi inclusivi e a creare un Hub permanente dedicato all’orientamento e alla formazione. L’obiettivo è facilitare il reinserimento sociale e lavorativo delle persone detenute, accompagnandole nella definizione e realizzazione di progetti imprenditoriali e professionali concreti e sostenibili.

I partecipanti, supportati da un team formato da Angela Quagliano, Maria D’Amato e Vincenzo Quagliano, hanno sviluppato “business idea” in diversi ambiti, tra cui enogastronomia, edilizia, servizi alberghieri, agricoltura, turismo e internazionalizzazione. Queste proposte confluiranno in un book che raccoglierà le idee validate e i servizi offerti dall’Hub.

All’interno dello spazio dedicato al progetto, i detenuti hanno avuto l’opportunità di frequentare corsi di formazione, simulare colloqui di lavoro, redigere curriculum e partecipare a tavole rotonde per stimolare la creatività e il confronto. Grazie alla collaborazione con educatori, psicologi e polizia penitenziaria, è stato possibile realizzare un modello progettuale innovativo e replicabile, finalizzato a costruire “ponti” verso il mondo esterno.

In vista dell’evento finale, sono previsti incontri “one to one” tra detenuti formati e rappresentanti di associazioni, imprese, enti locali e altri stakeholder interessati. Chi volesse manifestare il proprio interesse può scrivere a  formazionesocrates@gmail.com.

Un’iniziativa che conferma l’importanza di investire in percorsi di seconda opportunità, per una giustizia che sia anche riparativa e inclusiva.

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