Di Giuseppe Geppino D’Amico

Si è tenuta a Polla, presso i giardini della Biblioteca Comunale “Prof. Vincenzo Curcio”, la presentazione del libro di Gaetanina Longobardi “Tuono” (Homo Scrivens Editrice). L’iniziativa ha avuto il patrocinio del Comune di Polla, della locale Associazione Pro Loco e di “Polla città che legge”, in collaborazione con l’Associazione Voltapagina. A dialogare con l’autrice è stata l’architetto Carmen Stabile, mentre l’intervento introduttivo è stato affidato al presidente della Pro Loco, Maurizio D’Amico.

Originaria di Angri, Gaetanina Longobardi si è laureata in Storia Moderna con il professore Aurelio Musi, costruendo la sua carriera letteraria sul fascino del Medioevo. Nel 2020 ha pubblicato “Prima di Eroe” (Rossini Editore); nel 2021 “La Fuga di Ionio” (Porto Seguro Editore); “Armonia Amalfitana”, romanzo storico ambientato nel IX secolo; e nel 2004 “Ali di farfalla” (Graus Editore).
Con “Tuono” ha scelto di esplorare un registro narrativo contemporaneo, senza tuttavia abbandonare il Medioevo, che resta la sua vera casa creativa, come dimostra la sua più recente fatica letteraria, “La Certosa Abbandonata – Storia della grangia di Angri”.
GUARDA IL VIDEO

Durante la presentazione, Carmen Stabile ha spiegato: “Il romanzo ‘Tuono’ della scrittrice e storica Gaetanina Longobardi ci introduce nel mondo oscuro dei cercatori di reperti archeologici, i cosiddetti ‘tombaroli’. Partendo da una storia d’amore tra Ilde e Carlo, una giovane guida turistica e un affascinante uomo misterioso, abbiamo l’occasione di penetrare nelle attività poco conosciute e illecite di personaggi criminali, i quali hanno come consegna il silenzio. Tutte le operazioni di scavo, infatti, presuppongono una raffinata conoscenza dei reperti archeologici, la necessità di non lasciare tracce e un’assoluta abilità nella tecnica di scavo. Il romanzo rosa-noir si snoda tra la piana di Paestum e gli scavi di Pompei ed Ercolano. Con un linguaggio poetico e affascinante, l’autrice ci conduce a scavare nelle coscienze e nei sentimenti dei personaggi, mentre intorno a loro prendono vita i paesaggi cilentani, i loro colori e profumi, in un legame antico tra terra e mare. Le vicende ci coinvolgono nella bellezza del nostro territorio, così ricco di testimonianze storiche, mentre seguiamo con meraviglia i ritrovamenti di splendidi vasi e perfino di un carro nuziale d’argento. ‘Quando l’aria entrava negli ambienti si liberava la storia’. Protagonisti sono non solo gli uomini e le donne contemporanee, ma anche i nostri antichi predecessori, i loro riti, le loro familiarità e i loro oggetti”.

Lo stile narrativo, descrittivo e poetico, rimanda agli autori amati dall’autrice, come Domenico Rea, il filosofo Giambattista Vico e il poeta Alfonso Gatto. Il libro si chiude con un’appendice, “La stanza dello scrittore”, una piccola mappa che guida il lettore nel mondo di Gaetanina Longobardi: i libri amati, i luoghi tra Angri e Sant’Antonio Abate, il Cilento della Torre di Velia, i riferimenti letterari e il re ostrogoto Teia, che l’autrice intravede e sente accanto a sé.
Un viaggio fra storia, poesia, archeologia e magia del territorio campano, che conferma il talento di una scrittrice capace di far dialogare passato e presente.