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Rai 1, il 17 agosto il Battistero di San Giovanni in Fonte e il Santuario di San Michele nel programma “A Sua immagine”

Di Giuseppe Geppino D’Amico

Domenica 17 agosto (ore 10:30), il seguitissimo programma “A Sua immagine”, condotto da Lorena Bianchetti su Rai 1, racconterà il Sentiero Frassati del Vallo di Diano, proponendo immagini del Battistero paleocristiano di San Giovanni in Fonte a Padula e del Santuario di San Michele sul monte Balzata a Sala Consilina.

Il primo dei Sentieri Frassati realizzati in Italia fu inaugurato proprio nel Vallo di Diano il 23 giugno 1996. In totale oggi sono 22, uno per ogni regione. La presenza delle telecamere Rai è legata alla prossima canonizzazione di Pier Giorgio Frassati, prevista insieme a quella del giovane Carlo Acutis il 7 settembre 2025.

Pier Giorgio Frassati

Pier Giorgio Frassati nacque nel 1901 a Torino. Sua madre, Adelaide Ametis, era un’affermata pittrice, mentre suo padre Alfredo Frassati fu giornalista, direttore del quotidiano La Stampa e Senatore del Regno. Cresciuto a Pollone (Biella), si appassionò alle montagne, dove organizzava escursioni e pellegrinaggi.

Nella trasmissione di domani a guidare le telecamere sarà Antonello Sica, ideatore dei Sentieri Frassati in Italia, che ne coordinò la realizzazione con CAI, Giovane Montagna, Azione Cattolica, FUCI e AGESCI. Nei mesi scorsi ha pubblicato il volume “Piergiorgio Frassati e i suoi sentieri” con prefazione di don Luigi Ciotti.

“Ogni giorno m’innamoro sempre più delle montagne e vorrei, se i miei studi me lo permettessero, passare intere giornate sui monti a contemplare in quell’aria pura la Grandezza del Creatore”, scriveva a un amico. Partecipò attivamente a Azione Cattolica, FUCI, Milites Mariae e divenne anche terziario domenicano con il nome di Girolamo, in memoria di Savonarola. Colpito da una poliomielite fulminante mentre assisteva i poveri, morì a Torino il 4 luglio 1925, a soli 24 anni. Fu beatificato da Giovanni Paolo II il 20 maggio 1990; oggi i suoi resti incorrotti riposano nella Cattedrale di San Giovanni Battista a Torino. Ad annunciare la canonizzazione era stato Papa Francesco nel novembre 2024, ma la sua scomparsa fece slittare la data, fissata ora da Papa Leone XIV al 7 settembre.

“L’inaugurazione di ciascuno dei Sentieri Frassati d’Italia – scriveva Antonello Sica – è stata suggellata dall’unione delle acque provenienti da ciascuno dei percorsi già aperti, a cominciare da quelle, limpidissime, che sgorgano a San Giovanni in Fonte, dove il fluido elemento è presente non solo nel toponimo, ma anche, e ancor più suggestivamente, nel battistero paleocristiano di Marcellianum, unico al mondo per il fatto di essere impiantato direttamente su una sorgente. Per quanto, dunque, possa sembrare ‘paradossale’, questo progetto che tutto ruota intorno alla montagna, lo abbiamo costruito non sulla roccia… ma sull’acqua! Un elemento essenziale, pregno di simbologia, che ci invita a camminare ‘controcorrente’, per risalire alla fonte, verso l’alto”.

Il Sentiero Frassati del Vallo di Diano

Il percorso del sentiero del Vallo di Diano parte dal Battistero di San Giovanni in Fonte e termina nella parte alta di Sala Consilina. È un itinerario suggestivo ma impegnativo: si consiglia di informarsi adeguatamente prima di percorrerlo. “A Sua immagine” porterà così il Battistero nelle case di tutta Italia e, tramite Raiplay, in tutto il mondo. È un passaggio importante per i monumenti sacri del territorio, considerando che la trasmissione propone storie di vita, famiglia e società accomunate dalla fede in Cristo. “Da quelle acque battesimali – scriveva mons. Bruno Schettino – è nata la nostra fede ed è lì che ha preso corpo l’entusiasmo dei primi cristiani di questo territorio”.

Negli ultimi tempi, però, il livello delle acque si è abbassato “a causa delle troppe captazioni effettuate per l’irrigazione dei campi”, come ha denunciato Angelo Paladino, presidente dell’Osservatorio Europeo del Paesaggio. Resta quindi un interrogativo: quali immagini vedremo domani su Rai 1? E soprattutto: dal 1958, anno in cui Vittorio Bracco ne mise in luce storia e unicità, abbiamo davvero saputo tutelare il Marcellianum?

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Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
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