
La storica sede della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Muro Lucano ha ospitato anche quest’anno la cerimonia di premiazione del Premio Internazionale di Poesia “San Gerardo Maiella”, giunto alla sua XVII edizione. Un appuntamento importante che celebra la poesia in tutte le sue forme, con uno spazio speciale dedicato al vernacolo, che rafforza anno dopo anno il legame tra la cittadina lucana e l’arte dei versi. La cerimonia si è svolta sabato 7 giugno nel Salone delle Feste della Società Operaia di Mutuo Soccorso, una delle più antiche ancora in attività, fondata nel 1877.

Il carme “Lucania” di Giovanni Bracco ha ricevuto il Premio Speciale “Città di Muro Lucano”.
“Lucania”, dedicato alla memoria di Maria Tortorella, zia dell’autore, è stato pubblicato in anteprima da ValloPiù il 7 ottobre 2024: si tratta di appunti, acquerelli poetici, meditazioni, nati dalle scorribande lucane dell’estate scorsa del poeta originario di Polla. Il riconoscimento è stato consegnato a Bracco nell’ambito del Premio letterario intitolato a San Gerardo Maiella, originario proprio di Muro Lucano.
A vincere il primo premio per la lirica dialettale è stato Cono Cimino di Teggiano, con la poesia “La zappa”.

Il Premio “San Gerardo Maiella” si distingue per la particolare attenzione rivolta alla poesia vernacolare, autentico tesoro linguistico che custodisce storie, tradizioni e l’anima più profonda dei territori. Muro Lucano, città che respira poesia in ogni vicolo, offre il palcoscenico ideale per questa valorizzazione culturale, dimostrando ancora una volta come la cultura possa essere un potente motore di identità e unione.
Chi era San Gerardo Maiella

Gerardo Maiella nacque a Muro Lucano (Potenza) il 6 aprile 1726 in una famiglia molto povera. Da ragazzo svolse la professione di sarto, ma con scarso successo, poiché la sua vocazione spirituale lo chiamava altrove. Tentò di entrare tra i Cappuccini, come uno zio materno, ma fu rifiutato. Riuscì a farsi accettare dai Redentoristi sotto la guida di Paolo Cafaro, emettendo i voti come fratello coadiutore e svolgendo nel convento le mansioni più umili. Calunniato da una donna, sopportò tutto con esemplare mitezza e pazienza.
Trasferito nella vallata del Sele, svolse una grande opera di apostolato nei paesini più isolati, trasmettendo la sua ricchezza spirituale a chiunque incontrasse. Morì nella notte tra il 15 e il 16 ottobre 1755, a soli 29 anni, dei quali appena tre vissuti nel convento di Materdomini. Fu beatificato il 29 gennaio 1893 da Leone XIII e canonizzato l’11 dicembre 1904 da Pio X nella Basilica Vaticana. La Chiesa lo festeggia il 26 ottobre.