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Ma chi era Papa Leone XIII? Dalla Enciclica “Rerum Novarum” alla preghiera a San Michele contro le insidie del demonio

Di Giuseppe Geppino D’Amico

Papa Leone XIV

Quando è stato annunciato ai fedeli riuniti in piazza San Pietro e in mondovisione il nome del nuovo Papa, il Cardinale statunitense Robert Francis Prevost, ed è stato reso noto il nome da Lui scelto, Papa Leone XIV, gli organi di informazione sono andati alla ricerca di notizie sia sul Papa appena eletto, sia sul predecessore del quale ha preso il nome, Leone XIII per cercare di comprendere le linee del nuovo Papato.

Papa Leone XIII

Perché questo nome e chi era Leone XIII? Eletto Papa il 20 febbraio 1878, guidò la Chiesa Cattolica fino al 20 luglio del 1903. Nel suo lungo pontificato (morì a 93 anni) profuse grande impegno nella dottrina sociale della Chiesa; scrisse 86 encicliche la più importante delle quali è certamente la “Rerum Novarum” del 1891, che affrontava le questioni legate ai diritti dei lavoratori e alla giustizia sociale. È sepolto in Santa Maria Maggiore, dove ha voluto essere sepolto anche Papa Francesco. Leone XIII fu anche il primo papa dopo mille anni a non esercitare il potere temporale, a causa della unificazione italiana del 1870. Durante il suo pontificato promosse il dialogo con il mondo moderno e il rilancio culturale della Chiesa.

C’è, però, una coincidenza che interesserà particolarmente le regioni del nostro Sud. Il fatto che l’elezione di Papa Leone XIII sia avvenuta l’8 maggio è stata vista come un presagio nei comuni che in pari data festeggiano San Michele, tra i quali Sala Consilina e Padula. C’è, però, una notizia, pubblicata ieri pomeriggio sul sito del Corriere della Sera, in cui si parla dell’Arcangelo guerriero. In un articolo pubblicato nella serata di ieri sul sito del Corriere della Sera c’è una notizia che farà particolarmente piacere ai devoti di San Michele e, in particolare, a Sala Consilina dove proprio giovedì è stato festeggiato San Michele Arcangelo (San Michele ri maggiu”).

Nell’articolo viene riportata una frase esplicativa della visione dell’inferno di Leone XIII: “(i demoni) che si aggirano nel mondo a perdizione delle anime”, ha una spiegazione, più volte raccontata dal suo segretario particolare, monsignor Rinaldo Angeli. Leone XIII infatti ebbe veramente la visione degli spiriti infernali che si addensavano sulla città eterna (Roma) e da quella esperienza venne la preghiera che volle far recitare da tutta la Chiesa. Papa Leone XIII scrisse di sua mano uno speciale esorcismo contenuto nel Rituale Romano (Edizione 1954) e raccomandava ai vescovi ed ai sacerdoti di recitare spesso queste preghiere nelle loro diocesi e parrocchie. Egli descrisse la sua visione inizialmente come uno scambio tra due voci, quella di Dio e quella di Satana. Ebbe poi una “terribile visione dell’inferno” e, proprio alla fine, San Michele Arcangelo intervenne a seguito del moltiplicarsi delle preghiere a lui rivolte. Con l’ampia diffusione della Sua preghiera a San Michele e la sua istituzione al termine di ogni Messa, Papa Leone XIII volle comunicare a tutti i credenti l’urgenza di pregare ardentemente per la conversione delle anime e per la vittoria dell’esercito del Signore contro quello di Satana, così attivo nel mondo. 

Questo il testo della breve ma importantissima preghiera da Lui composta recitata:

 “San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia contro le malvagità e le insidie del demonio, sii nostro aiuto. Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi! E tu, Principe delle milizie celesti, con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime. Amen” .

Nel 1964, Papa Paolo VI ritirò dalla nuova liturgia del Concilio Vaticano II diverse preghiere recitate fino ad allora prima e dopo la Messa. La preghiera di Papa Leone XIII a San Michele è una di queste. Da allora, sebbene non sia stata ripristinata, Papa Giovanni Paolo II e Papa Francesco hanno entrambi incoraggiato i cristiani a recitare regolarmente questa preghiera, “per ottenere aiuto nella lotta contro le forze delle tenebre e contro lo spirito di questo mondo”.

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Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
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