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Sapri: lunedì manifestazione in difesa del punto nascita

Lunedì 5 maggio a Sapri è prevista una manifestazione in difesa del presidio ospedaliero dell’Immacolata e del suo punto nascita, la cui chiusura definitiva è stata annunciata dal governatore Vincenzo de Luca. Alla manifestazione è prevista la partecipazione attiva di cittadini, associazioni, comitati di lotta, sindacati e di tutti i sindaci del Distretto Sanitario 71 che va da Camerota a Sapri.

Il punto di incontro dei manifestanti sarà in piazza San Giovanni alle ore 8.00. Duro l’intervento di Vittorio Napolitano, Coordinatore del “Comitato di Lotta 28 luglio ‘79”: “Si paventa la chiusura del punto nascita di Sapri, scrive infatti Napolitano, prefigurando un possibile trasferimento verso l’ospedale più vicino che, paradossalmente, risulta essere fuori regione… Un tempo si correva e si rischiava lungo la strada per Maratea, oggi dovremmo precipitarci verso Vallo della Lucania o per i tornanti che portano a Lagonegro. Le popolazioni sono stanche di vedersi scippato il punto nascita di Sapri che serve anche gli abitanti di Maratea, Praia a Mare e alcune contrade dell’alta Calabria.

Non sarà più consentito giocare con la vita delle persone. Le stesse persone si chiedono perché si voglia calpestare un diritto alla salute sancito dalla Costituzione solo perché si vive in periferia e non in grandi centri. Proprio per questo siamo convinti che sia necessaria una presa di coscienza e di responsabilità da parte delle istituzioni. Questo presidio ospedaliero, termina il coordinatore Napolitano, dovrà essere reso funzionale in tutti i suoi reparti onde evitare che si continui ad emigrare e a fare viaggi della speranza per curarsi altrove.

Per mettere fine a tutte queste angherie, le suddette popolazioni scenderanno in piazza il prossimo 5 maggio per manifestare tutta la propria rabbia, decisi a tutto pur di difendere il punto nascita e per chiedere l’efficientamento dell’intero ospedale; si chiederà a gran voce il rispetto della dignità di questa gente che non deve essere abbandonata per la sola colpa di non vivere in centri cittadini”.

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