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Sulle tracce di Antonio: presso il Santuario di Polla sotto i riflettori il “Cammino” che cambiò la vita del Santo

Sarà presentato sabato 5 aprile (ore 19:00) nella Chiesa del Santuario di Sant’Antonio a Polla il volume “Antonio da Lisbona / di Padova. I Cammini”, pubblicato dal Centro Studi Antoniani di Padova e curato da Pompeo Volpe, che sarà presente all’incontro. Il nuovo libro dedicato al cammino di sant’Antonio da Padova svela nuovi dettagli di una fase cruciale della vita del Santo, relativi al periodo compreso tra il 1220 e il 1221, nel quale Antonio, naufrago sulle coste siciliane e reduce da una grave malattia contratta in Marocco, si hanno pochissime fonti storiche. Quello che si sa per certo è che raggiunse Assisi il 30 maggio 1221 per partecipare al Capitolo generale convocato da Francesco. Era in grado Antonio di percorrere a piedi una distanza di circa 900 chilometri da Messina ad Assisi? Gli autori avanzano ipotesi avvincenti sull’itinerario percorso da Antonio e sulle condizioni di salute che lo accompagnarono in questo viaggio.

Grazie agli studi approfonditi di Pompeo Volpe e Ernesto Damiani, vengono avanzate due ipotesi: un cammino interamente a piedi lungo la Via Popilia o un percorso ibrido in nave e a piedi. Conclude il libro la testimonianza diretta del @pellegrino zero Jorge Lonzano Leitao, che nel 2021 – 800° anniversario dell’arrivo in Italia di Antonio – ripercorre i passi di Antonio con Antonio, da Capo Milazzo all’arca del Santo a Padova, offrendoci una riflessione profonda sulla dimensione spirituale del pellegrinaggio sulle orme di Antonio.

Una stilizzata croce “ghiandata”, sovrapposta ad un giglio, costituisce il logo ufficiale del cammino. Questa croce infatti, con alle estremità di ciascun braccio tre ghiande al naturale rimanda all’antico stemma araldico della famiglia di Sant’Antonio, il nobile casato dei Buglione. Il padre di Fernando sognava per il proprio figlio un futuro da cavaliere, carico di gloria e di onori, ma la scelta per Dio del giovane Antonio trasformerà questa croce da simbolo guerresco in segno di pace e di amore. Le dodici ghiande, da nobile e audace immagine araldica vennero a rappresentare il nutrimento spirituale forte e potente e santo che ci viene dal sacrificio di Cristo e dalla Chiesa fondata sugli Apostoli.  “Il Cammino di Sant’Antonio” è uno degli itinerari di pellegrinaggio ‘a piedi’ o ‘in bicicletta’ (mountain-bike) più interessanti e ricchi di storia e spiritualità oltre che di grande interesse naturalistico e paesaggistico della nostra bella Italia. Ogni anno è percorso da tanti pellegrini e devoti, sia italiani sia stranieri che, zaino in spalla, ricalcano le orme del Santo, toccando alcuni luoghi segnati dal suo carismatico passaggio.

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Antonio di Padova è certamente uno dei santi più popolari tra il popolo cristiano. Fernando Martins, questo è il suo vero nome di battesimo, nasce a Lisbona nel 1195. Tuttavia l’Italia e Padova sono così legati al suo ministero che si deve considerare italiano e padovano di adozione. Appartenne prima all’ordine dei canonici regolari della Santa Croce di Coimbra che osservavano la regola agostiniana. Quindi, colpito dalla vista dei corpi dei cinque protomartiri francescani martirizzati durante una missione fra i mori del Marocco divenne desideroso di soffrire il martirio, per cui entrò nel convento francescano di sant’Antonio di Coimbra, assumendo il nome del patrono e santo abate.

Si imbarcò poche settimane dopo per la missione africana, ma dovette rientrare a causa di una malattia, approdando dopo un naufragio in Sicilia. Frate Antonio partecipò al capitolo generale della Porziuncola nel 1221, dove poté vedere Francesco. Ricevette l’ordinazione sacerdotale a Forlì come membro della provincia francescana della Romagna. Dopo aver fatto il cuoco, per caso i superiori scoprirono in lui le capacità del predicatore. Così Egli predicò contro gli eretici in Italia settentrionale e in Francia meridionale accompagnando la parola con grandi prodigi. Fu il primo a insegnare teologia tra i francescani a Bologna, nominato come lettore di teologia da parte dello stesso Francesco. Morì il 13 giugno 1231 all’Arcella (sobborgo di Padova), a soli 36 anni e fu canonizzato nella Pentecoste dell’anno seguente da Gregorio IX nella cattedrale di Spoleto. È patrono di Padova, del Veneto e del Portogallo e protettore dei naufraghi, dei messaggeri e delle ragazze da marito; è invocato contro la sterilità coniugale e specialmente per il ritrovamento degli oggetti smarriti. La tradizione vuole che sia in grado di compiere tredici miracoli al giorno. Dottore della Chiesa, i suoi Sermoni per le domeniche e le feste ancora oggi sono fonte di meditazione.

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