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Settimana Mondiale del Cervello, a Polla “in cattedra” il prof. Antonio Federico (VIDEO)

Di Giuseppe Geppino D’Amico

Ha preso ufficialmente il via la Settimana Mondiale del Cervello, iniziativa internazionale che mira a sensibilizzare sull’importanza della ricerca nel campo delle neuroscienze e sulle ultime scoperte relative al funzionamento del cervello. La Settimana del Cervello rappresenta un’occasione unica per portare le neuroscienze fuori dai laboratori e avvicinarle al pubblico con modalità originali e coinvolgenti. Dalle scuole alle biblioteche, passando per musei e spazi urbani, gli eventi in programma offrono esperienze che uniscono scienza e creatività. In Italia l’evento si svolge in oltre cento città ed offre un ricco programma con oltre 250 eventi tra conferenze, workshop, mostre e attività interattive, pensate per coinvolgere persone di tutte le età e avvicinarle al mondo affascinante del cervello per comprenderne il funzionamento cerebrale e i meccanismi cognitivi può orientare le nostre scelte in maniera consapevole e supportarci anche in contesti di incertezza.

All’iniziativa ha aderito anche l’Amministrazione comunale di Polla con il progetto “Polla Città della Salute del Cervello” redatto e proposto dal prof. Antonio Federico (Professore Emerito di Neurologia e past President della Società Italiana di Neurologia). Ieri mattina nell’Auditorium “Rocco Giuliano” dell’Istituto Omnicomprensivo ha tenuto una conferenza sul tema “Dottore, dove ho messo la mia memoria. Non ricordo…”. Assistito dai docenti Simona Cennamo e Umberto Senatore, il prof. Federico ha tenuto alta l’attenzione degli alunni dell’Istituto per le Professioni Sanitarie spiegando l’importanza che il cervello assume quando si è chiamati a prendere una decisione.

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Nuovo incontro nel pomeriggio con i soci dell’Università popolare della Terza Età con una conversazione sul tema “Cervello maschile e cervello femminile: esistono differenze?”.

Al di là degli aspetti prettamente scientifici non sono mancati alcuni dati che hanno suscitato i commenti dei presenti a cominciare dall’uso delle parole: le donne dicono 36.000 parole al giorno, gli uomini 18.000. E questa è solo una delle differenze tra i due sessi messa in evidenza in diversi studi condotta da un gruppo di ricercatori dell’Università di Uppsala, in Svezia.

Le donne ad esempio rivelano ai test di essere molto più portate a mostrarsi compassionevoli e provare empatia verso atre persone e, quindi, fanno amicizia più facilmente rispetto a quanto non accada agi uomini. I maschi, invece, son più inclini ai comportamenti aggressivi, accettano più facilmente di assumersi dei rischi e si dimostrano abili nel capire e concepire sistemi complessi. Non esiste nessuna differenza di sesso per quanto riguarda l’intelligenza in generale: le donne hanno una migliore memoria visiva e gli uomini visualizzano meglio oggetti che ruotano ne spazio.

Al termine della reazione, in risposta alle domande dei presenti in merito alle differenze il prof. Federico ha così affermato: “Non possiamo dire che l’uno sia meglio dell’altra: la donna è una Ferrari, l’uomo un trattore”.

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Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
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