Di Giuseppe Geppino D’Amico
Per gli amici era il “Bianco Fiore, simbol d’amore”; per gli avversari era la “Balena Bianca” (la primogenitura della definizione è attribuita al giornalista Gianpaolo Pansa). Per la storia è la Democrazia Cristiana, fondata dal Alcide De Gasperi il 19 marzo 1943, dichiarata sciolta nel 1994 dal Consiglio nazionale del partito e assorbita da un nuovo soggetto politico, il Partito Popolare Italiano. Nel suo mezzo secolo di vita la Dc, tranne qualche breve parentesi, è stata costantemente alla guida del Paese sia a livello nazionale che provinciale. Quindi, anche a Salerno. Alle vicende della Dc nella nostra provincia ha dedicato due volumi Vittorio Salemme, già funzionario del Ministero della Sanità, Alto Dirigente dell’Assessorato Regionale alla Sanità, Presidente degli Ospedali Riuniti di Salerno, Direttore Generale del Policlinico di Napoli e Commissario in vari Enti pubblici della Campania. Grande appassionato di storia e della memoria politica salernitana, Salemme ha avuto un ruolo istituzionale e dirigenziale anche nella Democrazia Cristiana salernitana. Pubblicato da D’Amato Editore, “Democristiani a Salerno” sarà presentato venerdì, 14 marzo (ore 17,30) presso la Libreria Feltrinelli. Ne discuteranno con l’Autore Alfonso Conte (Professore di Storia Contemporanea presso l’Università di Salerno), Giuseppe Acocella (Rettore Magnifico dell’Università “Giustino Fortunato” di Benevento) e l’on. Tino Iannuzzi. Rispetto alla precedente edizione, pubblicata nel 2017 e presentata con successo in diversi paesi della provincia, la seconda edizione propone diverse integrazioni e un corredo fotografico d’epoca.
Vittorio Salemme
Salemme ripercorre le vicende della Democrazia Cristiana dai primi anni del dopoguerra e fino alla sua scomparsa, ricostruite attraverso i congressi, le elezioni politiche e amministrative, le polemiche e gli scontri tra le diverse correnti e i rapporti con gli altri partiti. Il volume si rivela un documento-guida affidabile e puntuale sulla politica scudocrociata a Salerno cristallizzata in storia e per i documenti esaminati. L’Autore ha potuto consultare l’archivio della prima Dc, custodito presso la Biblioteca Provinciale di Salerno partendo dal periodo in cui i verbali delle riunioni dell’immediato dopoguerra e del primo congresso provinciale nel 1945 erano manoscritti. Successivamente, ha avuto a disposizione la copiosa documentazione di cui un ex compagno di scuola era sul punto di disfarsi: una mole incredibile di documenti cartacei trasferiti da Palazzo Sorgente, sede per decenni della segreteria provinciale della Dc, ad un garage nel comune di San Cipriano Picentino. A Vittorio Salemme, quindi, va riconosciuto un doppio merito: avere scritto la storia dello scudo crociato e avere salvato dal macero una documentazione preziosa perché tutto il materiale (350 faldoni e 90 pubblicazioni a stampa) è stato recuperato e raccolto in un unico fondo.
Alfonso Tesauro Scarlato, De Mita e Virtuoso
Nelle 382 pagine del volume si parte dal dopoguerra fino alla definitiva dissoluzione del partito a seguito della lunga e dolorosa vicenda di “mani pulite” che ha interessato anche la nostra provincia. Nella storia della Dc salernitana non sono mancati personaggi di spicco a cominciare da Carlo Petrone, tra gli esponenti più autorevoli negli anni del dopoguerra insieme a Carmine De Martino, il “cattolico indipendente”sconfitto da Alfonso Menna, il sindaco-patriarca che governò la città capoluogo per quattordici lunghi anni agevolandone la rinascita dopo i guasti della seconda guerra mondiale. Non potevano mancare Vincenzo Scarlato e Bernardo D’Arezzo, protagonisti e antagonisti sul finire degli anni ’60, più volte assurti a prestigiosi incarichi governativi. Senza dimenticare la stagione dei sindaci democristiani “balneari” che duravano pochi mesi fino all’ascesa di Ciriaco De Mita e all’aperta conflittualità con Fiorentino Sullo.
Marcello Torre Vittorio Salemme
Salemme offre al lettore un testo che è il racconto di un’epoca in cui la politica era anche clientelismo e gioco di correnti, ma anche pianificazione e strategia per la risoluzione dei problemi della collettività. Molto utili per la consultazione, in appendice, le schede con i nomi di tutti i segretari provinciali, dal citato Carlo Petrone a Renato Cascone (ultimo segretario provinciale) e dei sindaci, dal commissario prefettizio Giovanni Cuomo a Vincenzo De Luca (eletto per la prima volta sindaco nel 1993), oltre agli elenchi cronologici dei presidenti della giunta regionale e dei consiglieri regionali Dc. Particolarmente importante lo studio dei risultati di tutte le elezioni dal 1946 in poi con i voti di preferenza riportati dai singoli candidati. “Democristiani a Salerno” è un libro che va ben oltre la nostra provincia e non mancherà di suscitare l’attenzione degli ex Democristiani ma anche degli avversari politici del passato e degli appassionati della storia politica italiana. Di rilievo il giudizio espresso dall’on. Ortensio Zecchino, storico e politico italiano, già Ministro dell’Università e della Ricerca (1998-2001) che ha così commentato: “È un bel saggio di interazione tra storiografia locale e storiografia nazionale. Dalle pagine dell’impegnativa ricerca viene fuori un spaccato della storia della DC, con il suo radicamento profondo nella realtà viva del Paese e con la vivacità tra idealità della sua vita interna, fatta di scontro tra le correnti e di scontro tra uomini, perché la politica vive nel perenne contrasto tra idealità e ambizioni dei protagonisti, e si nobilita solo quando riesce a raggiungere un sano equilibrio. Il libro mi ha fatto rivivere eventi e momenti della storia nazionale dea Dc, ancora ben vivi nella mia memoria, e vicende legate si complessi rapporti tra la Dc salernitana e quella irpina”. I motivi per leggere il libro sono davvero tanti.