Di Antonio Sica
È proprio strano il Vallo di Diano! Viviamo in territorio sempre pronto a dimostrare tutto e il contrario di tutto, a suo stesso danno. A farsi male da solo, anche quando non ce ne sarebbe proprio bisogno.
Prima gli inutili e cervellotici distinguo sulla localizzazione della Stazione dell’Alta Velocità: per fortuna non decide il Vallo di Diano! Altrimenti a furia di contraddirci da soli, la Stazione AV ci sarebbe stata già scippata, come è accaduto per il Tribunale.
Adesso, non potevamo farci mancare le polemiche nemmeno sul Commissariato di Polizia. Qualcuno -bontà sua- ne chiede l’istituzione, e qualcun altro è subito pronto a far sapere che “no, non ci può essere un commissariato nel Vallo di Diano”.
Ad Agropoli si, certo ci può essere, ma non nel Vallo di Diano. E poco importa se voci autorevoli come quella del Procuratore Capo di Potenza Francesco Curcio, poco tempo fa aveva ribadito che “ci vuole un Commissariato di Polizia a Sala Consilina”.
Senza annoiare, va ricordato che anche l’ultimo rapporto della DIA (la Direzione Investigativa Antimafia) descrive il Vallo di Diano come “area di interesse per le consorterie mafiose originarie delle province settentrionali della Campania e delle regioni Basilicata e Calabria”. Parliamo di una area interna molto molto estesa, nella quale non si conosce ancora bene l’esatta rilevanza della presenza di traffico di stupefacenti, ma che purtroppo non è affatto estranea a reati di tipo ambientale. E che periodicamente e ciclicamente torna alla ribalta nazionale -come nelle ultime settimane- per l’incidenza della criminalità predatoria. Reati che, oltre agli evidenti danni materiali, creano un forte disagio sociale e una forma di ansia che rischia di trasformarsi in psicosi.
Le insufficienti Forze dell’Ordine presenti sul territorio fanno già i miracoli per quanto sono sottodimensionate, e la necessità del loro potenziamento è sotto gli occhi di tutti. C’è bisogno di ribadirlo? Certo, le Forze dell’Ordine vanno potenziate. Ma in un mondo normale e non alla rovescia, anche quella del Commissariato di Polizia nel Vallo di Diano sarebbe una battaglia da combattere tutti insieme, alzando la voce per farsi sentire. Che ce lo venga a dire il Ministro, se un Commissariato nel Vallo di Diano non lo vogliono aprire, con tutto quello che sta succedendo. E ci spieghi perché ad Agropoli sì e a Sala Consilina no, perché siamo e dobbiamo continuare ad essere “figli di un Dio minore”.
Ultimamente questa deriva masochista tende sempre più verso l’assurdo: ci ritroviamo a contestare finanziamenti concessi al nostro stesso territorio per opere di pubblica utilità, e ne chiediamo la revoca! O anche più banalmente -ma questa è storia antica- continuiamo a litigare per le date di una sagra. Ed ovviamente ogni posizione contrapposta ha i suoi accaniti tifosi. È un “tutti contro tutti” che non porta da nessuna parte. Perde il Vallo di Diano.
Gli altri territori, anche quelli a noi più vicini, sono capaci di comprendere che ci sono battaglie da combattere remando tutti nella stessa direzione, al di là delle casacche politiche e degli interessi di bottega. Noi non lo abbiamo mai capito, e continuiamo a non capirlo: siamo noi stessi i primi a mettere in dubbio iniziative cruciali per il territorio. Ma allora, se non ci crediamo noi per primi, perché qualcun altro dovrebbe farlo?
Altre comunità, non molto distanti da noi, avanzano unite verso obiettivi condivisi: per questo loro vanno avanti, e il Vallo di Diano rischia di restare, per sempre, fermo al palo.
I tre tumori Invidia, ignoranza, imbecilli
Le contraddizioni ultimamente ci distinguono sempre per il fatto di portare un po’ di acqua al proprio mulino attraverso gli scempi del territorio senza nessuna possibilità di programmazione che possa interessare tutte le comunità attraverso anche la partecipazione dei poveri cittadini 💪🏿