Di Michele Magliano*

Per curare le ferite dell’anima, il celebre psicoanalista svizzero Carl Gustav Jung ci suggerisce una via preziosa: diventare semplici e concreti, dedicandoci a ciò che ci appassiona per sviluppare la nostra unicità. Nel nostro quotidiano, ci sono azioni che non solo siamo chiamati a compiere, ma che rappresentano un ponte con la nostra essenza più profonda. Sono gesti che ci fanno uscire dalla routine, rompono gli automatismi, ci portano fuori dal tempo e dalla nostra identità abituale, permettendoci di entrare in contatto con il nostro vero Sé. Ognuno di noi possiede un lato creativo e unico che si esprime nelle piccole e grandi cose della vita, nelle passioni più spontanee e genuine. Tuttavia, è solo quando iniziamo a riconoscere e valorizzare questa parte di noi stessi che possiamo davvero sentirci vivi e gioiosi. Nei momenti di difficoltà, questa consapevolezza diventa ancora più cruciale: ogni volta che mettiamo in secondo piano un nostro talento o una nostra inclinazione, rischiamo di allontanarci dal nostro equilibrio interiore e di impoverire il terreno su cui cresce la nostra felicità.

Le passioni sono la nostra bussola. Sono le radici che ci ancorano nei momenti di tempesta e le ali che ci fanno volare quando tutto sembra statico. Tra le nostre risorse innate, infatti, c’è il principio di guarigione e anche di realizzazione. Domandiamoci: “Cosa mi piace davvero?” . Questa semplice domanda può rappresentare una chiave per riscoprire e coltivare ciò che ci fa stare bene, ciò che ci accende dentro, ciò che ci permette di fiorire.

Quando la vita ci mette alla prova, quando il dolore si insinua nella mente e i pensieri si fanno pesanti, proviamo a spostare l’attenzione sulle azioni concrete, quelle che ci regalano piacere, che ci incantano, che ci fanno dimenticare il tempo e ci immergono completamente nel flusso della vita. La crescita interiore avviene in modo graduale, come in natura: ogni trasformazione parte da un piccolo seme che germoglia nel terreno giusto.
Chi potrebbe mai immaginare che un minuscolo seme sia in grado di far nascere un albero maestoso come una quercia? Eppure, attecchisce, cresce e si trasforma in qualcosa di magnifico. Anche noi possiamo guardare alla gioia e alla realizzazione come a una pianta ancora invisibile, ma di cui possediamo già il seme. Iniziamo a coltivare la nostra felicità seminando azioni che ci fanno stare bene, senza paura di sbagliare, senza giudicarci. Ogni gesto che nutre le nostre passioni è un passo verso la pienezza della vita.

La vera ricchezza è nascosta proprio lì: nelle cose che amiamo fare, nelle emozioni autentiche che ci fanno sentire vivi. Inizia oggi, scegli il seme che vuoi piantare e inizia a coltivare la tua felicità.
MICHELE MAGLIANO
Michele Magliano* nato a Sapri(SA) il 22/10/1997, Dottore in Psicologia, influencer e scrittore.