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Con-Tatto – Terzo mandato, De Luca non molla e ironizza dopo il ricorso del Governo: “Non abbiate paura”

Di Giuseppe Geppino D’Amico

Archiviate le recenti festività riprende il nostro Con-tatto settimanale. Mentre le persone comuni sono alle prese con il tentativo di rimediare a qualche chilo di troppo accumulato in tavola, nulla sembra essere cambiato per i politici della Campania che continuano a polemizzare sullo stesso argomento: la ricandidatura del Governatore Vincenzo De Luca per il terzo mandato. Negli ultimi giorni novità e colpi di scena non sono mancati.

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“È materia dello Stato, si pronunci la Consulta. Partendo dal caso della Campania c’è un tema di metodo”. Con queste poche parole Giorgia Meloni aveva motivato nel corso della conferenza stampa di giovedì la decisione del Governo di ricorrere alla Suprema Corte per chiedere l’annullamento della legge elettorale approvata dal Consiglio Regionale della Campania. Nel corso della riunione del Consiglio dei Ministri non sono mancati momenti di tensione perché la Lega di Salvini era contraria al provvedimento e fino all’ultimo il ministro per gli Affari Regionali, Roberto Calderoli, ha tentato di bloccarlo. Ora la parola passa alla Corte Costituzionale che entro 90 giorni dovrà fissare l’udienza ma appare difficile che la decisione arrivi prima delle prossime elezioni regionali. Nel frattempo la legge della Campania resta in vigore perché la riforma del “Titolo V” ha cambiato il meccanismo; prima l’impugnazione ne impediva l’entrata in vigore, oggi è successiva. Quindi, in assenza della decisione della Suprema Corte la candidatura è possibile per cui il “De Luca contro tutti” è destinato a continuare. È stato lo stesso Governatore a ribadire ancora una volta che non farà alcun passo indietro e nemmeno di lato anche perché ritiene di avere “la sensazione che finirà come sulla legge sull’autonomia che è stata smantellata. Comunque, la Campania si muoverà in un contesto di legalità”.

Al di là delle argomentazioni giuridiche espresse da illustri Costituzionalisti, De Luca ha evidenziato un dato: “Il presidente della Regione Veneto sta svolgendo il suo terzo mandato consecutivo e vorrebbe ricandidarsi per il quarto; il Presidente del Piemonte potrà essere candidato per il terzo mandato in virtù di una legge approvata nel luglio 2023; il Presidente della Regione Marche ha potuto candidarsi per la terza volta nel 2015. E finora nessuno ha detto niente”. Navigatore solitario nel mare magnum della politica, in questa battaglia il Governatore avrà contro Centrodestra, Centrosinistra e Governo di Roma. Laureato in filosofia, De Luca non ha disdegnato il ricorso ad alcune dotte citazioni, a cominciare da Eugenio Montale: “Codesto solo oggi possiamo dirti, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo. Noi non siamo in vendita”, per confermare che “l’impugnativa del Governo non cambia nulla; la mia posizione non cambia di una virgola e non si modificherà. Andremo avanti con ancora maggiore determinazione. Potete perfino considerarmi uno di quelli che Ignazio Silone chiamava “cristiani assurdi”, quelli per i quali il Vangelo non è una scrittura ma una testimonianza di vita; per noi la politica è sacrificio, non mercato delle poltrone. In Italia -ha proseguito- esiste ancora lo stato di diritto? La legge in Piemonte, nel Veneto e nelle Marche non è stata impugnata. Hanno forse paura di De Luca, degli elettori?”. E qui è arrivata una citazione di Papa Wojtyla: “Non abbiate paura, aprite il cuore alla speranza e date la possibilità ai cittadini di decidere da chi essere governati…La legge, in Italia, è uguale per tutti, o tranne per uno che è il signore che vi sta parlando? La decisione del Governo è contra personam”.

A suo dire, in Campania “è stata approvatauna legge che recepiva il secondo mandato per consentire al governo di completare il lavoro in corso; non abbiamo approvato la legge per De Luca. Ci sono stati Governatori (Stefano Caldoro in Campania e Donatella Tesei in Umbria, N.d.R.) che non sono stati rieletti dopo il primo mandato”. La sensazione di De Luca è che “finirà come sulla legge sull’autonomia che è stata smantellata. Da un lato c’è la legge politicante e dall’altro ci siamo noi”. Parlando del Pd che non sosterrà la sua ricandidatura e della sua posizione verso il Pd, De Luca ha fatto ricorso a un filosofo vissuto nel Cilento dove fondò la Scuola Eleatica: “Come diceva Parmenide l’essere è, il non essere non è”. Siamo pronti per una grande battaglia di civiltà”.

E la situazione in Campania? Non mancano problemi in entrambi gli schieramenti. Nel Centrodestra Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, archiviata per ora la candidatura del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, rivendicano un proprio candidato presidente per cui trovare una soluzione che stia bene a tutti non sarà facile.  Va evidenziata, inoltre, la mossa solitaria della Lega che, in disaccordo con Forza Italia, ha annunciato un ricorso al Tar per chiedere l’annullamento della intera seduta del consiglio regionale del 5 novembre in cui è stata recepita la legge dei due mandati. Per la Lega ci sarebbe una violazione del regolamento del Consiglio Regionale per cui la seduta sarebbe da invalidare in toto.

Acque agitate anche nel Centrosinistra: Pd e 5 Stelle, d’accordo sul no alla ricandidatura di De Luca,non hanno ufficializzato un candidato comune. Si ipotizza la candidatura dell’ex presidente della Camera, Roberto Fico, ma il suo nome non è che susciti molti entusiasmi. Qualcuno spera nella disponibilità, che almeno finora non c’è stata, del sindaco di Napoli e presidente nazionale ANCI, Gaetano Manfredi, ritenuto il candidato ideale.

Resta poi da stabilire cosa faranno i consiglieri regionali del PD che hanno votato la legge per la ricandidatura di De Luca. Resteranno con De Luca? Si candideranno con il PD oppure, come avviene nel gioco dell’oca, staranno fermi un giro? Lo sapremo nei prossimi mesi. L’unica certezza è che ci aspetta una campagna elettorale pirotecnica.

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Direttore responsabile: Giuseppe Geppino D’Amico
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