di Giuseppe Geppino D’Amico
È stato sottoscritto ieri a Polla, nella Chiesa del Santuario di “Sant’Antonio delle lacrime”, al termine di una solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da S. E. Mons. Antonio De Luca, Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro, l’atto di Gemellaggio Spirituale del Santuario pollese con il Santuario “Sant’Antonio” di Capo Milazzo (ME) “con l’impegno di coltivare gli stessi sentimenti di devozione al Santo di Padova e di incoraggiarsi reciprocamente nell’opera ecclesiale della cura pastorale del santuario antoniano”. Presente una folta delegazione di devoti di Sant’Antonio venuti appositamente da Milazzo. L’atto sottoscritto sancisce un’amicizia nata lungo il costruendo Cammino di Sant’Antonio da Capo Milazzo a Padova passando per Polla; è stato sottoscritto dal Rettore del Santuario di Polla, Fr. Raffele Petti, e il Rettore del Santuario di Capo Milazzo, Don Carmelo Russo. Moderatore Garante Fr. Antonio Maria Ridolfi, Ministro Provinciale dei Frati Minori Salerno-Basilicata. Oltre al Gemellaggio Spirituale tra i due Santuari, i Sindaci del Comune di Polla, Massimo Loviso, e del Comune di Milazzo, Giuseppe Midili, hanno sottoscritto un Patto di Amicizia “con l’impegno di coltivare gli stessi sentimenti a favore del bene comune e di incoraggiarsi reciprocamente a custodire e valorizzare la tradizione antoniana come traccia dell’identità collettiva”. Si tratta di un evento storico che sottolinea l’importanza di questi due luoghi così legati alla storia e alla figura di Sant’Antonio. Nel corso della cerimonia Fr. Antonio Maria Ridolfi ha dato lettura del messaggio inviato da p. Antonio Ramina, Rettore della Pontificia Basilica di Padova, gemellata con il Santuario di Polla. Questo il testo del messaggio: “Carissimi fratelli e sorelle,un saluto di pace a voi, dalla Basilica di Sant’Antonio in Padova. Sono lieto di potervi raggiungere con questo messaggio di saluto e di benedizione, in occasione del Patto Gemellaggio Spirituale tra il Santuario “Sant’Antonio” di Polla e il Santuario “Sant’Antonio” di Capo Milazzo (ME) e del Patto di Amicizia tra il Comune di Polla e il Comune di Milazzo. Nella sua vita Sant’Antonio ha saputo ricomporre non solo le membra staccate dei corpi – come ci raccontano alcuni dei suoi miracoli – ma ha saputo ricomporre soprattutto l’armonia tra le persone, all’interno delle famiglie e delle città. La sua parola, nata dalla sapienza del Vangelo, animata dalla carità, è stata sin da subito riconosciuta come fonte di consolazione e speranza per tutti, pungolo salutare contro ogni forma di ingiustizia. La protezione forte di Sant’Antonio sia dunque su di voi, sulle vostre Città e sui vostri Santuari a lui dedicati. Assicuro la preghiera per voi dal luogo in cui sono custodite le spoglie mortali del nostro caro Santo, affinché per sua intercessione possiate godere di relazioni buone e felici e manifestare reciprocamente la carità che nasce dalla fede. Fraterni e cordiali saluti”. Il Rettore del Santuario di Polla, Fr. Raffaele Petti ha spiegato così il senso del gemellaggio: “Il 4 e il 5 settembre abbiamo celebrato a Milazzo la peregrinatio delle lacrime con la reliquia custodita nel nostro Santuario. Abbiamo animato il culto di Sant’Antonio e, nell’occasione, si sono stabiliti dei rapporti anche tra le Amministrazioni comunali dei due paesi rappresentati, rispettivamente, dal Vice Sindaco Giuseppe Curcio (Polla), e dall’Assessore alla Pubblica Istruzione, Livia Russo (Milazzo). A seguito di ulteriori rapporti è stato deciso di sottoscrivere sia il Gemellaggio Spirituale tra i due Santuari, sia il Patto di Amicizia tra i due Comuni. L’intento è quello di custodire le tracce provenienti dal mondo religioso che, al tempo stesso, costituiscono il patrimonio della identità collettiva”. Per il sindaco di Milazzo, Giuseppe Midili “quello sottoscritto oggi, più che un patto di Amicizia è un Gemellaggio. Ci unisce il senso di responsabilità che il Santo di Padova ha lasciato nei nostri paesi e spero che questo possa rafforzare la fede”. Per il sindaco di Polla, Massimo Loviso, “il cammino antoniano iniziato due anni fa con questo gemellaggio si rafforza ulteriormente. Infatti, il 30 novembre prossimo una delegazione pollese si recherà a Petralia Sottana, in provincia di Palermo, paese di origine di Fr. Umile da Pietralia che nella prima metà del ‘600 realizzò per il Santuario di Polla un drammatico Crocefisso in legno”.
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Il Santuario rupestre di Sant’Antonio a Capo Milazzo è noto per la sua bellezza che colpisce immediatamente il visitatore. Fu rifugio di Antonio di Padova dopo il suo naufragio sulle coste del capo nel gennaio 1221, di ritorno dall’Africa per rientrare in Portogallo. Ferdinando di Buglione (questo il nome di battesimo di Antonio) era nato a Lisbona nell’agosto del 1195 da una famiglia benestante. Iniziò a frequentare la scuola della Curia e a 15 anni entrò in un convento Agostiniano. Desideroso di un dialogo interiore con Dio, scelse il silenzio e la mortificazione della carne. Secondo alcune fonti, a causa del naufragio sarebbe approdato tra le località Tusa e Caronia raggiungendo solo successivamente Milazzo. Di sicuro arrivò dove oggi sono visibili i resti del vecchio borgo dei pescatori La Tonnarella e visse e pregò nella grotta che solo dopo alcuni secoli, diventò santuario a lui dedicato. Si trovava in Sicilia quando, avuta notizia della sorte di cinque frati decapitati dai Mussulmani durante una missione evangelica, decise di entrare nel Convento dei Frati Minori per condividere la scelta eroica del martirio. Sono numerose le testimonianze relative al passaggio del taumaturgo in terra siciliana durante i suoi due soggiorni, prima e dopo la morte di Francesco d’Assisi. Il santuario a lui dedicato fu realizzato nel 1575 per decisione della nobile famiglia messinese dei Guerrera. Fu costruito proprio lì dove Antonio aveva trovato rifugio dopo il naufragio. Pietra dopo pietra, il santuario penetrò nella roccia del promontorio di Capo Milazzo, ampliandosi e impreziosendosi di pregiati marmi e di altri manufatti.

Diversa la storia del Santuario di Polla, innalzato a dignità di Santuario nel 1993 da mons. Bruno Schettino, fu istituito nel 1541 su richiesta della locale Università, al tempo del marchesato dei Villano. Nel giro di poco più di un secolo divenne un polo religioso e artistico di grande rilevanza. A dare input a tale promozione fu il francescano pollese, padre Ambrogio Pantoliano, che fu anche Custode in Terra Santa. Grazie a lui la chiesa in cui aveva maturato la sua vocazione, divenne un autentico scrigno di arte e di fede, degno di stare al passo con i complessi della capitale. Il ‘600 è il secolo d’oro della Chiesa. Sono numerosi gli artisti affermati chiamati ad operare a Polla. Tra questi va ricordato frate Umile da Petralia, che esegue il drammatico Crocifisso ligneo dalla doppia espressione, agonizzante da un lato e composto nella morte dall’altro; Altra opera di intaglio ligneo è il coro, della prima metà del ‘600, situato dietro l’altare maggiore, coro che non ha di eguali nel Vallo: è formato da 21 stalli e da 29 busti frontali a bassorilievo di Santi e Sante dell’Ordine francescano. Centralmente al coro c’è il leggio, la cui base esagonale è ornata da riquadro scolpito coi simboli delle virtù cristiane. Altro artista di rilievo è Domenico Sorrentino che affrescò la cupola con La gloria del Paradiso. La chiesa ha una sola navata; nell’abside sono raccontate storie del popolo ebraico (Vecchio Testamento), mentre nella navata in alto corrono episodi della Vita di Gesù. Ma ciò che rende unica la chiesa sono le 42 tele (con al centro l’Immacolata) realizzate nel 1666 da Michele Ragolia, pittore siciliano ma di formazione napoletana appartenente al naturalismo caravaggesco. Ben visibile è la firma del pittore, incisa in una delle tele nei pressi del transetto: Michael Ragoliasiculuspingebat. Non va dimenticato il prodigio della lacrimazione. Erano all’incirca le 15.15 del 12 giugno 2010 quando Fra Domenico, passando davanti alla statua di Sant’Antonio, notava delle lacrime scendere dagli occhi. L’episodio si ripeteva a intervalli anche in serata. Il 13 giugno, verso le 6 del mattino, giungeva a Polla il Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro,Mons. Angelo Spinillo, il quale dopo aver notato ciò che stava avvenendo impartiva la disposizione affinché fosse prelevato tutto il liquido presente sulla statua per provvedere ai dovuti accertamenti. Veniva istituita una Commissione Diocesana di Indagine, che dopo mesi di analisi, riscontri scientifici e testimonianze produceva una ricca documentazione. Il 13 febbraio del 2011, Mons. Spinillo proclamava con Decreto, la veridicità dell’evento. In seguito al prodigio della lacrimazione, nel settembre del 2012 veniva sottoscritto a Padova il gemellaggio con la Pontificia Basilica di Padova. Un evento ben presente nel cuore e nella mente degli oltre 200 Pollesi che accompagnarono la statua nella città del Santo. Ma anche in coloro che sempre più numerosi si recano al Santuario per pregare il Santo dinanzi alla statua del prodigio.
Che bella iniziativa! Tener vivi i legami di Fede è il modo più autentico ed efficace per rinsaldare il senso di comunità, che un malinteso modernismo tende a cancellare a vantaggio della “solitudine digitale”, il male peggiore del nostro tempo.