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Sala Consilina, il PSI del Vallo di Diano ricorda Giacomo Matteotti a cento anni dall’uccisione

“Giacomo Matteotti, Un Padre della Democrazia. L’attualità del pensiero e la coerenza del suo impegno”. Questo il tema del convegno che si è tenuto a Sala Consilina presso l’Aula Magna della Scuola Primaria di Via Matteotti per iniziativa del Centro Zona del PSI del Vallo di Diano per ricordare nel centenario della morte la figura umana e politica di Giacomo Matteotti, il deputato socialista di cui quest’anno ricorre il centenario della morte per mano di una squadra fascista. Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Sala Consilina, Domenico Cartolano, i contenuti dell’azione politica e gli insegnamenti del parlamentare socialista sono stati analizzati da Carmine Pinto (professore ordinario di storia contemporanea), dall’onorevole Enzo Mattina, membro della Fondazione Matteotti, e dal giornalista Giuseppe D’Amico. Le conclusioni del convegno, moderato da Rosa Mega (consigliera comunale PSI a Sala Consilina) sono state tratte da Enzo Maraio (Segretario Nazionale del PSI).

Giacomo Matteotti, parlamentare e segretario del Partito Socialista Unitario, fu rapito in pieno centro e ucciso il 10 giugno 1924 a Roma da una squadra fascista. Pochi giorni prima, il 30 maggio 1924, aveva pronunciato alla Camera dei Deputati un duro discorso per denunciare l’illegalità delle elezioni del mese precedente, le ultime con la presenza di più partiti, ma comunque viziate non solo dalle restrizioni contenute nella Legge Acerbo che prevedeva un premio di maggioranza,  ma anche da brogli e atti di squadrismo. Matteotti fu uno dei pochi a non sottovalutare il fascismo e cercò di mettere in guardia l’opinione pubblica. Indubbiamente, Giacomo Matteotti ha lasciato il segno nella storia della politica italiana per il suo coraggio per cui non è stato dimenticato. Il suo assassinio fu uno spartiacque nella storia del fascismo. Va poi evidenziato che le grandi battaglie combattute dagli antifascisti durante il Ventennio furono combattute anche in suo nome che attraversò ben presto i confini nazionali. Infatti, sia nella Guerra civile spagnola contro il Franchismo che nella Resistenza operarono alcuni battaglioni intitolati a Matteotti,

Per Giuseppe D’Amico, a scuotere l’opinione pubblica furono anche le vicende successive e la stampa internazionale in modo profondo. Ciò che è singolare rilevare è che la stampa internazionale, e in particolar modo quella statunitense, tesero per lungo tempo a scagionare Mussolini da qualunque responsabilità verso il delitto. La storia ha poi dimostrato la determinante complicità di Mussolini nella macchinazione dell’omicidio.

Per Enzo Mattinabisogna evitare di fare di Giacomo Matteotti un santino; va celebrato soprattutto per i suoi scritti mai banali. Aveva capito che proprio il Riformismo rappresentava il vero pericolo per il Fascismo. Quale il messaggio di Matteotti oggi? A distanza di cento anni vanno ricostruiti i partiti, che sono in crisi, e per farlo bisogna conoscere la storia per capire da dove veniamo per stabilire dove vogliamo andare”.

Per Carmine PintoGiacomo Matteotti è un’espressione unica della storia politica italiana ed è stato protagonista di una storia irripetibile. Faceva politica nel mondo rurale, convinto che la politica, interprete dei bisogni sociali, era uno strumento per crescere socialmente. Organizza le cooperative, fa il consigliere comunale in diversi comuni del Polesine. Oggi la politica è il metro del successo individuale con un sistema elettorale che premia solo la fedeltà. Il Riformismo di Matteotti era portatore dell’idea di una trasformazione sociale e collettiva”.

CARMINE PINTO
docente di Storia all’Università di Salerno

Nel trarre le conclusioni del convegno il segretario nazionale del PSI, Enzo Maraio, ha evidenziato “l’importanza di approfondire la vita di Matteotti con particolare riferimento al ruolo della moglie Velia che lo sostiene nella sua azione politica. Il Riformismo ha vinto nella storia e vincerà ancora”. Maraio ha concluso facendo un’analisi sulla situazione politica attuale ed ha criticato alcune iniziative del Governo in carica evidenziando i pericoli che ne deriveranno.

ENZO MARAIO
segretario nazionale PSI

Al termine del convegno è stato presentato al pubblico un’opera dell’artista Tiziana Stigliano che ha riproposto su tela il “Quarto Stato”, realizzato a fine ‘800 da Giuseppe Pelizza da Volpedo.

da sinistra: ROSA MEGA, consigliera comunale di Sala Consilina
e TIZIANA STIGLIANO autrice di una riproduzione di Quarto Stato
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