
È al via oggi a Padula una delle manifestazioni più originali dell’estate salernitana: “La frittata delle mille uova – Padula in festa per Carlo V°”, organizzata dalla Pro Loco Padula. Ricco e variegato il programma di tutte e tre serate di svolgimento dell’evento (8, 9 e 10 agosto), che ha come location l’impareggiabile Certosa di San Lorenzo. A dare il titolo alla kermesse -giunta alla 27^ edizione– è l’episodio della “frittata delle mille uova”, che è stato rappresentato in forma fiabesca nel film “C’era una volta”, girato in Certosa nel 1967 da Francesco Rosi e interpretato da Sofia Loren e Omar Sharif. L’iniziativa padulese prende spunto da un evento storico, il ritorno trionfale in Italia dell’Imperatore Carlo V. Questi, dopo aver sconfitto il 4 luglio 1535, a Tunisi, in una cruenta battaglia l’ammiraglio ottomano, Khayr al-Din (detto Barbarossa), sbarcò in Italia a Reggio. Fu acclamato dal popolo, e sulla strada del ritorno fece varie tappe, giungendo il 10 agosto 1535 a Padula, dove decise di fermarsi nella Certosa di San Lorenzo. L’accoglienza dei monaci fu tale che l’Imperatore, accompagnato dalla sua corte e dall’esercito, vi sostò due giorni. I monaci e il popolo si prodigarono per offrire agli ospiti una “pantagruelica imbandigione”, degna del rango. Tra le tante pietanze, fu preparata nella cucina del monastero la leggendaria Frittata delle Mille uova.
Questo lo spunto di partenza della spettacolare manifestazione organizzata dalla Pro Loco Padula con intrattenimenti scenici, musicali e circensi e la partecipazione di oltre 200 figuranti. L’evento richiama a Padula migliaia di visitatori campani e delle regioni limitrofe, e per tre giorni contribuisce a valorizzare e salvaguardare, tra gli altri, i prodotti tipici locali come l’olio, il latte podolico con i suoi derivati, il pane di Padula, la patata rossa di montagna, gli insaccati quali la salsiccia e la soppressata, nonché i prodotti dell’orto e della cucina tipica locale.

Il 10 agosto si ricrea nell’incantevole scenario della Certosa di San Lorenzo lo storico arrivo dell’Imperatore Carlo V. Di seguito all’accoglienza e alla lettura dell’araldo, va in scena lo spettacolo in suo onore, tra musiche e giocolerie. Alla fine, il Priore dei Certosini dà mandato al M° Ovarolo di iniziare la preparazione della pantagruelica frittata dalle mille uova: un uovo per ogni anno della millenaria casata d’Asburgo. Con l’aiuto delle popolane, la sapienza dei monaci e l’enorme padella costruita da artigiani locali e congegnata di contrappesi e tiranti, secondo i principi leonardeschi, la frittata è cucinata e poi consumata da tutti i presenti.

“Padula in Festa per Carlo V – la frittata delle mille uova” è organizzata in stretta collaborazione con il Comune di Padula, e rappresenta uno degli eventi clou del periodo estivo valdianese. E’ inserita negli eventi della “Rete di Cooperazione degli Itinerari Europei dell’Imperatore Carlo V”; come manifestazione di particolare rilievo è inserita nel circuito Artecard della Regione Campania; si svolge in collaborazione con l’UNPLI Campania, a seguito della stipula di un apposito Protocollo di Intesa; è inserita negli eventi turistici e culturali della Regione Campania e sostiene la rete Slow Food per la promozione e la valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche del territorio. Numerosi partners e media partner partecipano attivamente alla iniziativa.
PROGRAMMA
Anche se il giorno “clou” è quello del 10 agosto, il programma delle tre serate a partire da oggi e ricchissimo:
RIFERIMENTI STORICI
La Rievocazione nasce dalla vicenda riferita per la prima volta nel 1640 dal sacerdote scrittore Camillo Tutini. L’episodio è riportato poi dall’abate G.B. Pacichelli che, nel Regno di Napoli in Prospettiva, (sec. XVII), scriveva: “Curiosa, e vastissima è la Cantina, forsi senza simili in Regno. Vi cenò con gusto l’Imperador Carlo V e fan vedere nel pavimento sendo il corpo assai luminoso, in un cerchio, i vestigi di una frittata che presentarono a S. Augusta Maestà di Mille Uovi: con haber partito però in tre, ancora grandi, la Botte, che sola in quel tempo conservava più centinaia di barili del loro buon Vino”. L’Imperatore dormì in cella all’uso certosino.
In seguito, lo storico Costantino Gatta nel 1732, raccolse ne Le memorie topografiche – storiche della Provincia di Lucania, le notizie riguardanti la permanenza dell’Imperatore nelle Certosa e l’ospitalità che i monaci e le genti gli riservarono insieme alla sua e all’ esercito. Costantino Gatta narra: “…per la descritta via Consolare nel dì 15 di Novembre dell’anno 1535, in giorno di mercoledì ad ore 19, passò l’ Imperador Carlo Quinto, ritornando Egli dall’Affrica, per condursi in Napoli; Nel dì antecedente era Egli stato magnificamente ospitato nella Certosa di San Lorenzo della Padula, in cui è fama, che per compiacere a’ suoi Cortigiani avesse pranzato nella gran Cantina di detto Monistero, ove quei Monaci fino al presente giorno, mostrano designato nel pavimento il luogo dove Egli desinò lautissimo pranzo, così per Sua Maestà, come per la numerosa Corte e Milizie ch’Egli feco conduceva…“. L’evento è descritto con la presenza di donna Maria de Cardona, Contessa di Avellino, succeduta al Marchesato delle Terre de la Padula dopo la morte del padre, Antonio de Cardona Generale dell’esercito dei Fiorentini e Marchese delle suddette Terre dal 1500.
A CURA DI PEPPE FERRIGNO