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Di Pari Passo – C’è ancora domani: il film da vedere di PANCIA e di TESTA

Di Rosa Mega

Impegnato, drammatico, coraggioso ma anche buffo, a tratti ironico, colto e raffinato. Ad un mese dalla sua uscita “C’è ancora domani”, il film diretto ed interpretato da una straordinaria Paola Cortellesi, è campione di incassi e si attesta al primo posto riuscendo a vincere, nella giornata odierna, il prestigioso riconoscimento del biglietto d’oro. Un risultato in forte contrasto per fortuna, con il giudizio espresso dai tecnici del Ministero della cultura che nel 2022 non lo avevano finanziato ritenendolo un’opera dallo scarso valore artistico. L’elegante pellicola, volutamente girata in bianco e nero, porta sul grande schermo la storia di Delia una donna comune che vive la sua vita, fatta di continue violenze domestiche e vessazioni da parte del marito e del suocero, nella città di Roma del primo dopoguerra, una città presidiata ancora dalle truppe americane e che si appresta a votare nel giugno del 1946.

Detta così può sembrare una storia ordinariamente monotona ma, dalla prima scena, si entra subito in empatia con la protagonista e con tutto ciò che man mano si dipana. Di sicuro “C’è ancor domani” è un film da vedere due volte: la prima di pancia e la seconda di testa.

Fin dall’inizio ci si ritrova proiettati in un mondo fortemente patriarcale popolato da categorici “stai zitta”, schiaffi e cinghiate, dalla impossibilità di studiare per le donne, la cui unica aspirazione poteva essere quella di sposare un buon partito e ritrovarsi a fare la stessa vita delle loro madri.  Le violenze psicologiche e fisiche che Delia subisce quotidianamente da un marito e da un suocero misogini, di sicuro smuovono nello spettatore un profondo moto di indignazione.  In questo guardare il film di pancia c’è tutto un mondo dentro, il nostro perché sentiamo che tante cose ancora non sono cambiate: dalle relazioni tossiche al disincanto prodotto dal sogno di un principe azzurro che nella realtà si trasforma in un feroce aguzzino, dalla questione femminile che diventa questione politica.

Ma C’è ancora domani è un film che va visto anche di testa e sorprende per le scelte innovative e coraggiose fatte nella sceneggiatura dove passato e presente convivono in un connubio perfettamente riuscito. Le scene di ordinaria violenza si srotolano in un vedo non vedo: allo spettatore viene risparmiato l’aspetto più cruento e ci si ferma sempre un attimo prima sull’ uscio della porta ad intuire ed immaginare ciò che poi accade. Il tutto con l’insolito ma sapiente mix di colonne sonore retrò ed attuali che ricamano in suoni e parole tutte le emozioni che trapelano dalle immagini. Ci si ritrova così da un inizio scandito dalle parole della canzone. Aprite le finestre è primavera, alla Sera dei miracoli di Lucio Dalla, fino a Bocca chiusa di Daniele Silvestri che fa da sottofondo alla scena finale nella quale tante donne sono fiere di aver conquistato il diritto al voto.

Il film diventa portatore di una grande verità che è quella della solidarietà e della sorellanza fra donne ed è in questo intreccio collettivo di sentimenti che si racchiude la capacità di questa pellicola di raggiungere un pubblico sempre più vasto: un successo meritato che di certo lo condurrà a conquistare altri premi molto prestigiosi anche oltre oceano.

ROSA MEGA (foto di copertina di Claudio Iannone)

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