Di Giuseppe Geppino D’Amico
È stata ufficialmente inaugurata sul lungomare di Cropani (Catanzaro) l’opera d’arte “Manes – Nostri”, realizzata da professori e studenti del Liceo Artistico del polo liceale Pomponio Leto di Teggiano in ricordo della strage di migranti avvenuta nel mare di Cutro lo scorso 26 Febbraio quando un caicco con circa 180 migranti si inabissò provocando almeno 94 vittime tra cui 35 minori.
All’inaugurazione dell’opera, nel Teatro a Mare, è seguito un interessante convegno sul tema “In viaggio verso un futuro migliore”. Presenti alcuni studenti del Polo Liceale Pomponio Leto – Liceo Artistico di Teggiano (SA), il sindaco del Comune di Cropani, Raffaele Mercurio ed alcuni amministratori dell’Istituto Commerciale “Simeri Cropani”, dell’Istituto d’Istruzione Superiore “R. L. Montalcini” di Sersale, i vescovi di Catanzaro, mons. Claudio Maniago, e di Teggiano, mons. Antonio De Luca, la dirigente Area diritti civili ed immigrazione della Prefettura di Catanzaro Roberta Molè. In collegamento la sottosegretaria al Ministero degli Interni Wanda Ferro. Oltre al sindaco di Cropani erano presenti i primi cittadini di Catanzaro, Cutro, Sellia Marina e Botricello ed altre importanti autorità Civili, religiose e militari.
Nel corso del convegno è toccato al prof. Germano Torresi illustrare il significato dell’opera: “Il titolo Manes-Nostri mette insieme due concetti estremamente importanti nel mondo latino: Manes era un termine sacro per i romani, indicava le “anime dei morti” ma anche gli antenati, gli avi, i predecessori, che, in forza del legame di sangue esistente, avevano il compito di proteggere la casa, la famiglia, la Patria. Inoltre il termine Manes evoca, per somiglianza etimologica, l’altro termine latino Manus, che indica invece la mano, proprio come quelle presenti nell’istallazione. Poi c’è la parola Nostri, legate al senso di appartenenza che i Romani avevano nei confronti del Mar Mediterraneo, appunto il Mare Nostrum. Da un lato, quindi, il ricordo di chi non c’è più e il loro legame profondo (di testimonianza, monito, speranza) con chi resta, dall’altro una dichiarazione di fratellanza e unione, che nasce dalla consapevolezza di essere semplicemente su due litorali diversi, bagnati dallo stesso mare”.
La manifestazione è stata impreziosita da numerose testimonianze, tra cui quella di Vitaliano Fulciniti, ex direttore del CARA (Centro di Accoglienza Richiedenti Asilo) di Isola di Capo Rizzuto e quella di due giovani che hanno affrontato uno dei tanti viaggi cosiddetti “della speranza”. Obiettivo dell’intensa ed emozionante giornata è stato quello di onorare la memoria delle vittime del naufragio, tramite un confronto a tutto campo sul perché si rischia la vita pur di provare a renderla migliore. Tanta la commozione quando gli intervenuti hanno ricordato le tragiche immagini del 26 febbraio nel mare di Steccato di Cutro che rimarranno per sempre nei ricordi dei calabresi e di quanti videro queste immagini attraverso al televisione. L’opera propone un’ancora e tante mani protese a cercare la salvezza sul labile confine tra la vita e la morte. Rimanda inequivocabilmente alla strage dei migranti di Cutro l’opera d’arte collocata presso il teatro all’aperto di Cropani Marina. La creazione artistica ha come nome “Manes nostri” ed è stata realizzata con i resti del caicco messi insieme dall’associazione locale Rangers del Mediterraneo nei giorni successivi al 25 febbraio 2023. Dedicare uno spazio per non dimenticare, per non lasciare cadere. Uno spazio come monito affinché non succeda mai più.

Realizzata nel luglio 2023 “l’opera d’arte va ben en oltre il sentimento di riconoscenza; il Polo Liceale “Leto” ammette l’immenso valore umano dell’opera che si appresta a realizzare. La consapevolezza dell’alto valore storico e culturale che l’opera rappresenta, costituisce un motivo ulteriore per dare valore alla creatività, quella stessa che attraverso la realizzazione artistica riesce a sconfiggere l’oblio e a riconsegnare all’essere umano la propria dimensione vera”, sono le parole della Dirigente Scolastica del liceo teggianese chiamato questa volta ad un compito oltremodo impegnativo che mira a riconoscere la dignità umana soprattutto in coloro che hanno trovato in quei brandelli di legno l’ultima speranza di una vita migliore. Questo il messaggio che la dirigente scolastica, Maria D’Alessio ha fatto pervenire al sindaco di Cropani. “Manes nostri” è stata realizzata dai professori Antonietta Guarino, Oriana Vertucci, Gennaro Ricco e Germano Torresi del polo liceale Pomponio Leto del liceo artistico di Teggiano, provincia di Salerno. Prezioso è stato il contributo dell’architetto Giuseppe Capellupo. Al termine della cerimonia il sindaco Mercurio ha consegnato al prof. Germano Torresi in segno di gratitudine per il dono che l’Istituto Pomponio Leto ha fatto alla comunità di Cropani: “Abbiamo voluto fortemente la realizzazione di questa giornata per onorare la memoria delle vittime del naufragio e per ringraziare il Liceo di Teggiano per il prezioso gesto -ha dichiarato il sindaco di Cropani Raffaele Mercurio- ma anche e soprattutto per provare a confrontarci sul perché si rischia la vita pur di provare a renderla migliore. Questa iniziativa non vuole assolutamente entrare nel merito di aspetti che non sono di nostra competenza”.